{"id":84059,"date":"2011-11-17T08:31:08","date_gmt":"2011-11-17T07:31:08","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ilcittadinoonline.it\/blog\/cultura-e-spettacoli\/il-faust-dalla-russia-con-amore.html\/"},"modified":"2011-11-17T08:31:08","modified_gmt":"2011-11-17T07:31:08","slug":"il-faust-dalla-russia-con-amore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.ilcittadinoonline.it\/cultura-e-spettacoli\/il-faust-dalla-russia-con-amore\/","title":{"rendered":"Il Faust: dalla Russia con amore"},"content":{"rendered":"<div style=\"text-align: justify\"><strong><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\"><span class=\"Apple-style-span\">di Paola Dei<\/span><\/span><\/strong><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\"><span class=\"Apple-style-span\"><br \/> <\/span><\/span><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\">SIENA. Nelle sale in questi giorni il Faust di&nbsp;<em>Alexander Nicolaevic Sokurov<\/em>,  la pellicola che ha vinto il Leone d&#8217;oro alla 68a Mostra d&#8217;Arte  Cinematografica di Venezia e che ha finalmente decretato la vittoria  dell&#8217;Arte. Occorre subito dire che Sokurov si legge Sak&ugrave;rov perch&eacute; in russo la &#8220;o&#8221; protonica diviene &#8220;a&#8221;.&nbsp;<\/span><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\">Il  grande regista russo delle Elegie e delle immagini artistiche termina  con questa pellicola la tetralogia del potere iniziata con&nbsp;<em>Moloch<\/em><span class=\"Apple-style-span\">, dedicato &nbsp;Hitler, <\/span><em>Taurus<\/em><span class=\"Apple-style-span\">, dedicato agli ultimi giorni di Lenin e&nbsp;<\/span><em>Il sole<\/em><span class=\"Apple-style-span\">&nbsp;che  rievoca la capitolazione nipponica attraverso la figura di Hirohito.  Per Sokurov, &egrave; evidente, il potere &egrave; una deformit&agrave; e, soprattutto, una  questione di&nbsp;<\/span><em>hybris<\/em><span class=\"Apple-style-span\">.  L&rsquo;uomo che si erge al di sopra dei suoi simili per imporre una legge  che &egrave; e sar&agrave; sempre e solo una oscena parodia di quella divina.<\/span><\/span><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\"><span class=\"Apple-style-span\">Nell&#8217;opera  cos&igrave; come nelle opere precedenti il cineasta, come ama definirsi &nbsp;il  grande regista, &egrave; presente una atmosfera elegiaca e struggente con una  vena di malinconia che non pu&ograve; non condurci a due suoi altrettanto  grandi conterranei:&nbsp;<\/span><span class=\"Apple-style-span\">Dostoevskij e Tolstoj.In  questa pellicola tutto comincia nella ricerca di quelle inaccessibili  altezze alle quali il Dottor Faust &nbsp;anela. Si inizia dal cielo che fa  comprendere fin dalle prime sequenze del Film che il destino umano &egrave;  sospeso ad un potere che lo domina.&nbsp;<\/span><span class=\"Apple-style-span\">&nbsp;Sar&agrave; Dio o sar&agrave; Satana?<\/span><\/span><span class=\"Apple-style-span\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\">Dal  cielo la macchina da presa ci conduce ad un villaggio e poi sulla  figura del Dottor Faust che sta studiando il membro dissanguato di un  feretro.<\/span><\/span><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><span class=\"Apple-style-span\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\">Faust  cerca qualcosa, cerca l&rsquo;assoluto, la sostanza comune a tutte le cose.  Ed &egrave; proprio questa ricerca che conduce l&#8217;antieroe a percorrere le  strade sudice della sua citt&agrave;, attraverso uomini vili, ubriachi e  puttane. Sokurov senza piet&agrave; eppure denso di piet&agrave;s ci mostra la  lacerazione interiore che diviene l&rsquo;esistenza stessa del suo  protagonista, che non ha certezze assolute ma neppure ignoranza  assoluta.&nbsp;<\/span><\/span> <span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\"><span class=\"Apple-style-span\">Faust  incontra molto presto il suo nemico-amico ma il loro patto avverr&agrave;  soltanto verso la fine del Film quando Faust stesso incontra Margherita  &nbsp;e sar&agrave; vinto dalla sua stessa sorte.&nbsp;<\/span><span class=\"Apple-style-span\">Sokurov  &egrave; molto capace di inserire nel corso della storia metafore e allegorie  che anticipano &nbsp;la vicenda e il mito; il diavolo si presenta come  usuraio che pesa le merci come le anime, lo scienziato ha il primo  contatto con Margherita durante la celebrazione della fine di un uomo,  l&rsquo;usuraio fa firmare a Faust una ricevuta proprio al principio della  storia.&nbsp;<\/span><\/span><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><span class=\"Apple-style-span\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\">Nel  suo omaggio all&#8217;Europa Sokurov ha scelto un&#8217;opera scritta da un  Europeo: Goethe, ambientata in Europa: Islanda e in lingua europea:  tedesco. Un&#8217;impresa coraggiosa che di certo non ha aiutato il regista ad  entrare nelle grazie del grande pubblico che spesso lo hanno definito  noioso e troppo ampolloso. Tutto ci&ograve; non corrisponde affatto a realt&agrave;  perch&eacute; Sokurov ha composto un&#8217;opera nella quale ogni sequenza sembra un  quadro fiammingo e dove la figura di Faust &egrave; analizzata a tutto tondo  per coglierne i suoi aspetti devianti e quelli drammatici ma al tempo  stesso anche ironici se li si guardano con un certo disincanto.<\/span><\/span><\/div>\n<div style=\"text-align: justify\"><span class=\"Apple-style-span\" style=\"font-family: georgia,serif\"><span class=\"Apple-style-span\">Il  regista attraverso simboli, metafore e allegorie &egrave; capace di inquadrare  i fatti in maniera profonda e denunciare la tirannide attraverso la  figura di un personaggio che tanta parte ha avuto nella storia della  letteratura di tutti i tempi a partire da&nbsp;<\/span><span class=\"Apple-style-span\">&nbsp;Marlowe  fino a Mann, da Goethe fino a Bulgakov, da Murnau a Burton. &nbsp;La  simbolica vicenda del patto infernale che il dottor Faust stipula con  Mefistofele viene narrata dal cineasta con immagini dal sapore allusivo e  onirico dove egli preferisce il fascino stancante dell&rsquo;attesa allo  sviluppo schematico della storia per condurre lo spettatore alla fine  inevitabile di un uomo che sfugge al patto ma che smarrisce se stesso,  un epilogo che egli stesso non aveva immaginato.<\/span><\/span><\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>di Paola Dei SIENA. 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