SIENA. La crisi economica ha spinto sempre più italiani a ridurre le spese: più attenzione quando si fa la spesa, meno divertimenti serali o nel week end, meno viaggi, meno spese superflue relative a beni di secondaria importanza e più attenzione al risparmio e agli investimenti. Eppure, in questa situazione di calo delle spese, c’è ancora una voce che resiste alle difficoltà economiche e che basa la sua utilità sul bene più importante del mondo: la possibilità di aiutare le persone più sfortunate di noi.
Italiani e beneficenza: un binomio che non conosce crisi
Quando si tratta di fare beneficenza, gli italiani non guardano alla crisi economica. Questo è quello che è emerso da una recente indagine del Censis, secondo cui nel 2016 sono stati ben 32 milioni gli italiani che hanno deciso di non pensare ad una parte dei propri bisogni per dedicarsi, invece, a quelli altrui. Il 64% dei cittadini del nostro Paese, dunque, ha dimostrato e continua a dimostrare quanto possa essere forte il desiderio di aiutare chi se la passa molto peggio di noi. Ma questi dati nascondono anche altri aspetti molto importanti come ad esempio la beneficenza via Internet che ha cominciato a prendere sempre più piede; negli ultimi anni sono nate diverse iniziative fondamentali da un punto di vista solidale che permettono di organizzare la beneficenza distribuendo le donazioni in modo chiaro e trasparente. Il progetto ‘Adotta un mondo di sì’ che offre un aiuto ai bambini a distanza, può esserne un esempio: lanciato dalla nota associazione Lega Del Filo D’Oro, che si occupa di bambini sordociechi e pluriminorati psicosensoriali, mira a creare un flusso costante di donazioni che possa assicurare, a chi ne usufruisce, di ottenere l’aiuto di specialisti sostenendo anche i costi di costose attrezzature mediche.
Tornando alla ricerca del Censis, è importante sottolineare anche altri aspetti come ad esempio l’età media di chi fa beneficenza in Italia. I giovani sono sempre più attenti alle necessità altrui, visto che il 47% dei donatori non superano i 34 anni. Sono però gli adulti di 35-64 anni a donare più frequentemente, con un tasso pari al 69,5%. Le persone anziane, oltre il 65%, risultano pure abbastanza generosi, visto che il 65% del campione fa beneficenza abbastanza spesso.
Riguardo al sesso del donatore medio italiano, la ricerca ha mostrato che le donne sono poco più generose dagli uomini (66% contro il 62% degli uomini). Infine, sono i residenti del Nord-est quelli ad essere più aperti verso il gesto delle donazioni con la percentuale del 72%.