La presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze, ha parlato al Forum Risk Management anche a nome di Anpas, Croce Rossa e Fratres: “Fondamentale garantire la sostenibilità del sistema regionale”
AREZZO. “Nel corso del 2023, circa il 14% dei donatori di sangue in Toscana non erano associati a nessuna delle principali realtà di riferimento: Avis, Anpas, Croce Rossa e Fratres: è un dato che cresce e ci preoccupa”. A dirlo è la presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze, intervenendo oggi al Forum Risk Management di Arezzo, a nome del sistema del volontariato del sangue a livello regionale.
Il sistema trasfusionale toscano funziona con 36 strutture pubbliche che raccolgono oggi il 96,3% delle donazioni, mentre 19 Unità di raccolta associative completano il 3,7%. Nel corso del 2023 le donazioni di sangue intero sono state 158.328, mentre quelle di plasma 39.719 e quelle di Multicomponent 8.195.
Guardando a tutto il sistema di raccolta toscano i donatori sono stati 116.570, di cui circa il 14% non è socio di nessuna associazione.
“Si tratta di un trend – ha detto Claudia Firenze – in lenta ma continua crescita rispetto agli anni precedenti, a fronte di una percentuale di donatori periodici in aumento, in Italia, di circa un punto. è un dato che ci preoccupa, perché il donatore associato è quello che diventa periodico e più consapevole, a tutela della salute propria e del ricevente, e rendendo la programmazione più efficiente. Anche perché, oggi, la sostenibilità del sistema di raccolta regionale, che si gestisce tramite le attività di chiamata e prenotazione del donatore e che la legislazione affida alle associazioni del dono, passa prima di tutto dalle persone. Da un lato ci sono i donatori, dall’altro i volontari. L’invito che facciamo oggi è quindi quello ad iscriversi ad una delle associazioni del territorio, così da rendere il proprio gesto di solidarietà maggiormente efficace”.