Il responsabile provinciale del Coordinamento riafferma con forza il "restate a casa"
Intervista a cura di Augusto Mattioli
SIENA. “Non siamo supereroi né sprovveduti. Ci muoviamo in un contesto delicato in cui il nostro faro sono le norme ed i principi di precauzione e buonsenso”, lo sottolinea Ezio Sabatini, responsabile provinciale del volontariato della Protezione Civile particolarmente impegnato in questo periodo di difficoltà.
Secondo Sabatini ora “è importante che ognuno di noi resti a casa il più possibile, lasciando ai volontari di svolgere il proprio compito. Non siamo supereroi né sprovveduti. Ci muoviamo in un contesto delicato in cui il nostro faro sono le norme ed i principi di precauzione e buonsenso”.
Qual è il ruolo del volontariato di protezione civile in questa fase?
“Il Volontariato di Protezione Civile opera nella emergenza Covid-19 seguendo le indicazioni di Regione Toscana. Da una parte si è deciso di impegnare i sanitari principalmente sul fronte delle quarantene, siano esse di positivi conclamati o fiduciarie. Per noi si tratta di fornire supporto a chi opera in prima linea o di lavorare con i soggetti definiti “socialmente fragili”. Parliamo di disabili, grandi anziani e persone che, per mille motivi, sono impossibilitate a poter provvedere a se stessi o, semplicemente, ad uscire di casa. A questo si aggiungono tutte le attività di assistenza alle sale operative e di informazione alla popolazione”.
Il Coordinamento del Volontariato della Provincia di Siena dove opera?
“Come Coordinamento stiamo garantendo una contatto fra le varie realtà territoriali del volontariato e la Provincia di Siena. Per una emergenza così parcellizzata sul territorio stiamo fornendo un aiuto trasversale alle strutture; come la segreteria o la logistica del trasferimento delle mascherine dalla Regione Toscana all’ente Provincia di Siena. Le varie tende triage presso gli ospedali ed il check point all’Ospedale delle Scotte è stato uno dei nostri compiti direttamente coordinati da Provincia e Regione. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’allestimento di una serie di brandine per il personale dipedente di alcune Case di riposo, che devono potenziare il proprio impegno”.
Quante persone sono impegnate ?
“Le realtà che fanno parte della nostra struttura sono le Pubbliche Assistenze, l’Associazione Radioamatori Italiani, la Federazione Italiana Ricetrasmissioni, le Misericordie, la Prociv Arci, le Racchette e la Vigilanza Antincendi Boschivi. Fra tutti al momento hanno operato 18 sezioni operative per un numero ampiamente superiore alle 100 unità”.
Con chi vi coordinate?
“L’emergenza coronavirus, per via di una serie di linee guida nazionali sposate anche dalla Regione, dispone che questa sia una situazione gestita principalmente dai Comuni. Una volte che si presenta un positivo per il quale non è possibile risalire al percorso che ha portato all’infezione, si deve attivare il Centro operativo comunale. In questo Centro è presente la funzione volontariato che gestisce la nostra attività. Il Coordinamento è, invece, una realtà provinciale che, come detto, offre una collaborazione trasversale sul territorio sia come monitoraggio della situazione, consulenze oppure attività operative che riguardano due o più Comuni od Unioni degli stessi. Esistono quindi più livelli di coordinamento, essendo noi inseriti a metà strada fra la Regione ed i singoli Comuni”.
Dal suo punto di osservazione che situazione sta vedendo?
“I numeri ci sono, al momento di conforto. Il territorio della nostra provincia, con l’esclusione di alcuni importanti “cluster”, riesce a contenere la presenza di Covid-19. Al momento, come tutti, seguo con interesse la situazione delle Rsa che, per ovvi motivi, possono innescare dei focolai importanti. Proprio su questo fronte si sono registrati i nostri ultimi interventi. Il tessuto sociale di cui godiamo è venuto in luce in un momento così difficile rendendo limitato il numero dei nuclei familiari bisognosi di assistenza. Questo deriva anche dalla mancata esplosione delle quarantene fiduciarie, che avrebbe portato ad un aumento degli anziani e disabili privi dell’aiuto dei familiari od amici”.
Problemi e situazioni negative?
Ogni emergenza è storia a sé ed il coronavirus non sfugge a questa regola. Quando tutto sarà finito avremo modo di confrontarci sia al nostro interno che con il legislatore, per mettere a frutto gli insegnamenti di questa ennesima tragedia che ha colpito il nostro Paese. Per adesso è importante che ognuno di noi resti a casa il più possibile lasciando ai volontari di svolgere il proprio compito. Non siamo supereroi né sprovveduti. Ci muoviamo in un contesto delicato in cui il nostro faro sono le norme ed i principi di precauzione e buonsenso. Non ci si improvvisa operatori di Protezione Civile. Invito quanti abbiano scoperto, in questa situazione, una forte carica motivazionale ad avvicinarsi ad una delle nostre associazioni, per mettere a frutto questa loro voglia di fare, a contattarci”.