Il messaggio di Luciano Gosi, presidente della Consulta provinciale
“La costruzione del progetto di candidatura di Siena a Capitale della Cultura 2019 – afferma Gosi – rappresenta un rinnovato catalizzatore di tutte le migliori energie positive per avviare una nuova fase operosa per l’intera comunità. Così, quando come oggi ci sono meno risorse economiche, quando manca in sostanza il capitale materiale, c’è bisogno di nuove solidarietà e maggiori responsabilità di tutti i cittadini, ed il capitale sociale che questi rappresentano. E quando i cittadini si organizzano per il bene della città ed esercitano concretamente la solidarietà, allora nascono sintesi e spinte al progresso, come racconta la storia di questa Città. Ecco che il contributo del volontariato di azione e di informazione a sostegno di questo progetto rappresenterà il collante più forte perché la candidatura di Siena a Capitale della Cultura 2019 rappresenti prima di tutto un’innovazione ed un progresso della coesione sociale di questo territorio e della sua identità: riconoscersi per farsi conoscere e per rinascere ancora! La Consulta Provinciale e le sue associazioni continuano anche in questo modo il loro impegno a fare la propria parte di cittadinanza, in una stagione dove si assiste finalmente ad una nuova azione di riforma di tutto il Terzo Settore, troppe volte annunciata in questi ultimi anni, ma mai realizzata: speriamo che questa sia davvero la volta buona anche per una nuova attenzione alla dignità del nostro complesso mondo, che più delle risorse materiali ha le capacità umane di tenere insieme le persone e di farle crescere insieme. Già nel 2006 la Provincia di Siena, intuendo la crisi epocale che avrebbe interessato l’economia e la società del mondo, aveva lanciato proprio da Siena un messaggio forte, che gli veniva anche dalla sua tradizione di solidarietà, a riflettere sulle opportunità di “quando il terzo diventa primo attore” della società. Siena Capitale della Cultura 2019, anche di quella della solidarietà – conclude Gosi – sarebbe davvero una via moderna per continuare un solco antico e sensibile”.