La onlus a favore dei bambini dell'Africa
SIENA. Da un progetto nato cinque anni fa allo scopo di creare una “Basketball Academy” per i bambini che vivono nella baraccopoli di Mathare, a Nairobi (Keny ) – da parte di Tommaso Marino giocatore di basket A2 e il cestista Niccolò Franceschini – è stato deciso di pianificare e produrre lo stesso in Zambia utilizzando lo sport – in questo caso il basket – come fonte di aggregazione, di divertimento ma soprattutto come strumento veicolare per coinvolgere, mobilitare, attirare giovani e per favorire loro ai “life skills” nelle aree degradate dell’Africa, per far sì che l’educazione sia il volano per un reale sviluppo delle potenzialità dei bambini e dei giovani, nonché come strumento di speranza per chi purtroppo non ha la possibilità né di vedere né di partecipare.
Per raccogliere i fondi necessari per costruire il campo in Zambia – cifra vicina ai 18.000 euro – è stato organizzato, in primis da Niccolò Franceschini, un torneo di beneficenza che si terrà il 18-19-20 giugno presso il campo di Custoza dalle ore 19 alle ore 23. Per poter raggiungere la cifra necessaria per costruire il campo da pallacanestro, oltre alla quota di partecipazione che qualsiasi giocatore verserà per poter partecipare al torneo di beneficenza, un’altra parte di contributi si spera che arriverà mediante la vendita di gadget – braccialetti e magliette – dal ricavato da parte di un bar della Mens Sana, il quale sarà allestito adiacente al campo da basket di Custoza, e per chi volesse contribuire a rendere questo sogno realtà ci saranno appositi stand intorno al campo che offriranno tutte le informazioni necessarie per devolvere una qualsiasi cifra tramite bonifico intestato a “Altropallone Onlus prog. Slums Dunk”. L’ingresso al torneo per gli spettatori sarà libero.
Il torneo prevede la partecipazione di 20 squadre – già 17 squadre si sono iscritte – che si scontreranno giovedì e venerdì nelle fasi eliminatorie e nelle fasi finali nella giornata conclusiva di sabato. Nel 2014 “Slums Dunk” – che da due mesi è diventata una onlus vera e propria – ha costruito il suo primo campo di pallacanestro nella baraccopoli di Mathare, dove si stimano che vivano 95.000 persone, schiacciate in 15km quadrati, di cui il 50% della popolazione è composta da giovani con meno di 18 anni che risiedono in condizioni d’isolamento con accesso limitato ai servizi primari come acqua, elettricità e servizi igienici. In tutta la baraccopoli non ci sono altri campi di pallacanestro e “Slums Dunk” ( il termine costituisce una storpiatura della parola “slam dunk” che significa “schiacciata” ma la parola “slum” da sola significa baraccopoli ) ha deciso di attivare a Nairobi anche una scuola di minibasket che coinvolge 100 ragazzi, garantendo il libero accesso alla popolazione al campo da basket e supportando l’educazione ai “life skills” in 10 scuole informali della baraccopoli di Mathare, con il coinvolgimento di circa 1000 ragazzi under 15. “Slums Dunk” è nato da un’idea di un giocatore di pallacanestro italo-argentino dell’Olimpia Milano Bruno Cerella e da un libro regalatogli dalla zia: “Il risveglio del leader” – le cui parole lo hanno spinto ad andare al di là del basket giocato sui campi di Serie A e a fare qualcosa di speciale per i meno fortunati. “Il comune di Siena – ha dichiarato l’assessore allo sport Leonardo Tafani – sposa in pieno questo progetto ed è orgoglioso di poter contribuire ma soprattutto di condividere l’importanza della beneficenza e soprattutto dello sport in tutti i suoi lati positivi”.