Il progetto per il 2011 prevede la realizzazione di una residenza per donne in difficoltà

VALDELSA. Al via la campagna per la raccolta del 5 per mille a favore dei servizi sociali dell’Alta Val d’Elsa. Anche quest’anno, infatti, con la dichiarazione dei redditi sarà possibile destinare il proprio 5 per mille a favore delle attività sociali svolte dai Comuni di residenza.
La campagna parte poche settimane dopo che l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i risultati della campagna del 2009. “Nel 2009 abbiamo raccolto 22.000 euro ma si tratta di una somma che ci è stata solo comunicata, non ancora versata – spiegano alla FTSA, che coordina la campagna dei Comuni – Questo ritardo certamente non giova alle piccole realtà di volontariato per le quali anche piccole somme possono fare la differenza tra il rimanere aperti o il dover chiudere”.
Una rapida analisi dei dati evidenzia inoltre come i contribuenti si siano orientati negli ultimi anni a favore di grandi associazioni di volontariato e di ricerca che operano a livello nazionale, prime fra tutti Unicef, Emergency, Medici senza frontiere e AIRC.
“Una delle caratteristiche del 5 per mille è la possibilità di verificare di persona come la somma raccolta sia stata utilizzata -continuano alla FTSA-. Si tratta infatti di somme che si investono subito ed interamente in nuovi servizi o altri miglioramenti tangibili per i cittadini. Nel nostro caso il completamento dei lavori del Mulino è sotto gli occhi di tutti. Proprio per agevolare il cittadino nella verifica dell’impiego delle risorse raccolte, ogni anno il nostro Consiglio di Indirizzo e di Gestione (composto dai Sindaci e dagli assessori al sociale della Val d’Elsa) sceglie un progetto sociale a cui legare la raccolta del 5 per mille. Siamo partiti appunto nel 2006 con la CAP “Il Mulino”, nel 2009 è stata scelta l’assistenza domiciliare per i ragazzi, quindi nel 2010 i servizi residenziali per anziani. Quest’anno ci siamo soffermati sulle donne in difficoltà, donne che in alcuni casi hanno dei figli, e per le quali non è più possibile continuare a vivere nel proprio ambiente”.
Tutti ambiti, questi appena citati, che rientrano nelle molteplici aree di intervento dei servizi sociali volte a sostenere tutte le persone che, nel corso della loro vita, possono incontrare situazioni di difficoltà e di disagio.
Il progetto 2011 è “CASA IN COMUNE” pensato per sostenere le donne a reinserirsi nel contesto sociale, lavorativo ed economico attraverso la costruzione di percorsi di autonomia. “Casa in comune” si rivolge quindi a donne con minori che vivono situazioni conflittuali e di difficoltà per sé e i propri figli; donne isolate dal contesto sociale, prive di una rete familiare di supporto e con problematiche socio-economiche; donne, in alcuni casi, vittime di violenza e che hanno bisogno di un’autonoma sistemazione abitativa.
Grazie all’accoglienza temporanea in una casa che può ospitare fino a 6 persone tra donne e bambini, e all’attivazione di una rete territoriale che spazia dai servizi alle associazioni, le donne saranno sostenute nel recuperare una dimensione quanto più possibile normale e sostenibile, affinché possano ritrovare la gioia di vivere e la serenità della vita familiare.
“Ci preme sottolineare l’importanza di scegliere-spiegano i Sindaci-: a favore dei Comuni e dei nostri servizi sociali o a favore di altre realtà del territorio. Non perdete l’occasione di far crescere la Val d’Elsa”.