I dati emersi in occasione dell'evento per i 50 anni dell’associazione: “Smentito il luogo comune secondo il quale ragazzi e ragazze sono disinteressati”
FIRENZE. “Dal raffronto con i dati del 2021 risulta in aumento il numero dei donatori e dei volontari under 25, oltre 500 giovani donatori in più rispetto allo scorso anno. Viene così smentito il luogo comune secondo il quale i giovani sono disinteressati alle donazioni”.
A dirlo è Michel Ceccherini, coordinatore dei giovani di Avis Toscana. I dati sono emersi oggi in occasione dell’evento “Futuro in corso 50 anni di Avis Toscana” al Teatro Niccolini di Firenze, alla presenza di esponenti del mondo istituzionale, sanitario, della società civile e del volontariato. C’erano il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente di Avis nazionale Gianpietro Briola, la presidente di Avis Toscana Claudia Firenze, l’assessore regionale alle Politiche sociali Serena Spinelli, l’asessore regionale alla Salute Simone Bezzini, l’assessora all’Istruzione e Pari opportunità Alessandra Nardini. Ha condotto la mattinata Daniela Morozzi. A coronamento dell’incontro lo spettacolo “La vita salva” di e con Silvia Frasson.
“Mentre rispetto al 2021 il totale dei nuovi soci e dei donatori risulta complessivamente in calo, brilla, invece, la categoria tra i 18 ed i 25 anni: 5723 donatori nel 2022 contro i 5194 dello scorso anno”, sottolinea Ceccherini, che ha recentemente riunito la consulta dei giovani di Avis a Carrara. “La donazione di sangue e di plasma è un elemento imprescindibile: dagli interventi chirurgici d’emergenza ai trapianti d’organo, dalle terapie oncologiche al supporto alle malattie degenerative fino alla produzione di emoderivati, senza l’apporto di chi dona sangue l’intero sistema sanitario andrebbe in crisi”.
“Donare sangue è un’azione che non ha tempo, ogni momento è il più giusto per farlo”, ricorda Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana. “Ricordiamo l’importanza delle donazioni periodiche, spalmate su tutto l’anno. Fondamentale la programmazione e la stabilità delle donazioni perché c’è sempre bisogno di sangue. Un gesto di solidarietà, di consapevolezza civile, ma anche di profonda empatia umana”.