Il tema al centro di un incontro che si è svolto sabato al Circolo Arci di Vescovado di Murlo
VESCOVADO DI MURLO. “L’impegno della Toscana sull’antimafia e la legalità democratica è forte e lo sarà ancora di più per valorizzare i percorsi di educazione alla legalità democratica nelle scuole e i campi di lavoro sui terreni confiscati alla mafia organizzati dall’Arci, che abbiamo sostenuto fin dall’inizio, e per riaccendere l’attenzione sul futuro della tenuta di Suvignano insieme alle istituzioni del territorio”. E’ quanto ha affermato Vittorio Bugli, assessore della Regione Toscana chiudendo l’incontro che si è svolto sabato al Circolo Arci di Vescovado di Murlo, con la partecipazione e gli interventi, oltre all’assessore regionale, di Serenella Pallecchi, presidente dell’Arci provinciale di Siena; Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’Arci; Calogero Parisi, presidente della Cooperativa ‘Lavoro e non solo’ di Corleone e Fabiola Parenti, sindaco di Murlo intervenuta anche in rappresentanza della Provincia di Siena. All’appuntamento hanno partecipato anche il deputato senese Luigi Dallai e i consiglieri regionali Stefano Scaramelli e Simone Bezzini.
“La Regione Toscana – ha aggiunto l’assessore Bugli – è attenta, da sempre, ai valori della legalità, del contrasto a forme di criminalità organizzata e a una cultura democratica che passa dal coinvolgimento di tutte le comunità, a partire dalle scuole. Su questi temi è attivo un tavolo regionale che comprende, insieme alla Regione Toscana, le forze dell’ordine e le associazioni di promozione sociale e punta a promuovere politiche di antimafia sociale condivise e attente al territorio. La stessa attenzione vogliamo tenerla alta sul futuro di Suvignano e, insieme alle altre istituzioni e ai soggetti coinvolti, solleciteremo un intervento a livello regionale e nazionale per consentire il recupero sociale e culturale proposto negli anni passati e ancora in attesa di risposte”. Un supporto, quello delle istituzioni del territorio, ribadito da Fabiola Parenti, che ha sottolineato l’impegno per sensibilizzare le comunità locali sui fenomeni di antimafia sociale e la disponibilità su Suvignano.
“L’Arci provinciale di Siena – ha aggiunto la presidente Serenella Pallecchi, che ricopre anche il ruolo di responsabile legalità democratica per Arci Toscana – ha iniziato il suo impegno sull’antimafia sociale nel 2005, con il passaggio della Carovana Antimafia dalla provincia di Siena, e lo porta avanti ancora oggi con tante iniziative: dal coinvolgimento nei campi di lavoro ‘LiberArci dalle spine’ alle attività di sensibilizzazione nelle scuole fino all’impegno al fianco delle istituzioni per ridare futuro e dignità alla tenuta di Suvignano. L’iniziativa a Murlo è solo una tappa di questo percorso, che andrà avanti coinvolgendo sempre di più, anche sul nostro territorio, circoli, enti locali e scuole per implementare percorsi partecipati su questi temi, soprattutto tra i giovani, e stimolare una crescita collettiva consapevole e capace di creare anticorpi contro l’illegalità”.
“Questa iniziativa – ha detto Francesca Chiavacci, presidente Arci nazionale – ė una tappa di un percorso che viene da lontano e tiene alto l’impegno dell’Arci su un tema che, da sempre, è fra i nostri valori fondanti. In Toscana l’antimafia sociale trova una forte collaborazione nelle istituzioni e in un tessuto sociale attento ed è su queste basi che vogliamo continuare a lavorare anche nell’edizione 2017 dei campi di lavoro sui terreni confiscati alla mafia e su tutte le altre attività di contrasto alla criminalità organizzata e alla mafia sociale: dai progetti sulle vittime della tratta alle iniziative culturali e attività commerciali in spazi sottratti alla criminalità”. Progetti che hanno preso concretezza nelle parole di Calogero Parisi, che ha raccontato, in particolare, l’esperienza della cooperativa ‘Lavoro e non solo’ impegnata dal 2000 nella coltivazione, oggi, di circa 200 ettari di terreni confiscati alla mafia a Corleone.