Parla il direttore della Caritas diocesana che gestisce la struttura
SIENA. “Sono persone alla ricerca del pane, di diritti umani e di libertà”. Così Giovanni Tondo, direttore della Caritas diocesana, descrive i dieci giovani originari del Mali scappati dalla Libia e accolti nella canonica parrocchiale di Santa Colomba, nel territorio di Monteriggioni. Arrivati nella notte di mercoledì 11 maggio da Lampedusa, dove erano sbarcati insieme ad altri 700 migranti, i dieci malesi – tutti uomini dai 18 ai 35 anni – sono i primi profughi arrivati in provincia di Siena dopo l’accoglienza dei migranti tunisini. Accolti dal sindaco e dall’assessore comunale al sociale del Comune di Monteriggioni e dall’assessore provinciale al welfare della Provincia di Siena, i profughi del Mali sono ospiti di una struttura messa a disposizione dalla Curia Arcivescovile, gestita dalla Caritas in collaborazione con le suore di San Vincenzo.
“La Caritas – spiega Tondo – si è messa da subito a disposizione per dare il proprio contributo. L’accoglienza rientra nel nostro mandato e ci auguriamo che questa positiva esperienza, che arriva dopo la gestione della prima emergenza dei ragazzi tunisini ospitati a Monticiano e Sovicille e che ha visto mettere in campo uno sforzo corale di Prefettura, Provincia, associazioni di volontariato e amministrazioni locali, possa essere uno stimolo per tutti nel proseguire una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione verso chi è in una condizione di grande difficoltà”.
“I dieci giovani uomini – spiega Tondo – sono fuggiti dalla Libia, dove lavoravano, a seguito dello scoppio della guerra civile e sono seguiti dai nostri volontari nel percorso di alfabetizzazione, con il supporto di un mediatore culturale, per favorire fin da subito le condizioni indispensabili all’inserimento e a una loro futura integrazione, qualora decideranno di rimanere in Italia. La situazione è di grande tranquillità, i ragazzi sono ben affiatati tra loro e fin da subito si sono messi a disposizione per dare una mano nella gestione delle piccole attività quotidiane in Canonica. La popolazione – aggiunge – li ha accolti bene, anche grazie al sostegno e alla collaborazione garantita dal Comune di Monteriggioni e dalla Provincia”.
“Un ringraziamento va alla Caritas e al Comune di Monteriggioni – aggiunge l’assessore provinciale al welfare – che hanno mostrato massima disponibilità nella gestione congiunta dell’accoglienza, come è stato fatto nella prima fase dalle amministrazioni di Sovicille e Monticiano, supportati dall’insostituibile generosità del ricchissimo mondo associativo del volontariato e della promozione sociale, a partire dall’Arci provinciale di Siena. Questa è la strada giusta che dobbiamo continuare a percorrere anche in futuro”.