SIENA. Diciotto regioni, 300 città, 1.000 postazioni, 3.000 volontari per dare almeno ‘Un pasto al giorno’ alle oltre 41.000 persone che ogni giorno siedono alla tavola della Comunità Papa Giovanni XXIII in Italia e in 36 Paesi del Mondo. A Siena il 26 e 27 settembre in Piazza Salimbeni.
Mentre Expo 2015 porta avanti grandi temi universali come la lotta alla fame nel mondo, allo spreco alimentare e la sostenibilità ambientale, la Papa Giovanni, nata grazie a Don Oreste Benzi nel 1968, vuole essere quel grimaldello capace di aprire le menti, scuotere le coscienze e sensibilizzare ai problemi legati all’ingiustizia della morte per fame che affliggono ancora oggi – nel 2015 – oltre 800 milioni di persone nel mondo.
L’elemento che contraddistingue la Comunità è la condivisione diretta di vita. I membri e volontari, infatti, aprono le porte della propria casa e della propria vita per accogliere e condividere la quotidianità con i più poveri, i più deboli, coloro che comunemente definiamo emarginati, gli ultimi della società. Che così diventano fratelli e sorelle, figli, membri di una stessa famiglia, senza scadenza, realizzando il grande progetto del suo fondatore: essere famiglia di chi non ce l’ha, la dimensione più concreta e reale della condivisione di vita.
Lotta alla fame nel mondo? Sì, piatto dopo piatto, salvando un fratello e una sorella per volta. “Mio fratello non siede alla mensa dei poveri, ma alla mia stessa tavola. E se non c’è abbastanza cibo per entrambi, dividiamo quel poco che c’è” sottolinea Giovanni Ramonda, responsabile generale della Papa Giovanni. “Vedere nel povero, nell’emarginato un nostro fratello, che non ha nessuna colpa della sua condizione ma è vittima di un’ingiustizia, deve essere un imperativo per tutti noi, ed è questo il messaggio principale che vogliamo ribadire con questo evento. Perché nessuno lascerebbe un fratello da solo…”.
Nel trentennale della prima esperienza di missione in Zambia (1985), da quella ‘Casa Famiglia’ cresciuta grazie alla dedizione e alla tenacia dei missionari e dei volontari, che da lì non se ne sono più andati, la Papa Giovanni torna con ‘Aggiungi un Pasto a Tavola’. L’iniziativa, giunta alla settima edizione, si svolgerà in concomitanza in 300 città italiane e in 10 paesi esteri: Svizzera, Germania, Olanda, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Russia, Bolivia e Cile.
Salvare i fratelli dalla povertà e dalle ingiustizie, garantendo almeno un pasto al giorno alle oltre 41.000 persone che quotidianamente siedono alla tavola della Comunità nelle oltre 500 case e realtà di accoglienza in Italia e nel mondo, sarà possibile il 26 e 27 settembre, lasciando una donazione nelle oltre 30 postazioni che saranno presenti tra Roma, Frosinone, Rieti, Latina (per trovare la più vicina basta consultare il sito www.unpastoalgiorno.org). In cambio della donazione, i volontari consegneranno una confezione di pasta, donata anche quest’anno dalla Divella. La pasta non è una scelta casuale: ricevuta la confezione si potrà scegliere di lasciarla ai volontari della Comunità. In questo modo verrà immediatamente destinata ad associazioni italiane vicine ai più poveri o inserito nei pacchi alimentari destinati alle famiglie in difficoltà.
Chi volesse partecipare all’iniziativa collaterale per la divulgazione del progetto sul web, potrà scattare una fotografia e postarla utilizzando l’hashtag #AggiungiUnPastoAtavola: un ulteriore strumento per fare passaparola in rete e raccogliere fondi per i progetti portati avanti dalla Papa Giovanni. Perché le ingiustizie non vanno più sussurrate, ma gridate.