Oltre 300 partecipanti alla giornata di lavoro e confronto tra tutte le realtà del settore
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di Letizia Pini
FIRENZE. A distanza di due anni dall’ultimo incontro in presenza, si torna a ritrovarsi e l’occasione è stata oggi (5 aprile) al Palazzo dei Congressi di Firenze durante l’incontro organizzato da Regione, Anci Toscana e Toscana Promozione Turistica. E sulla scia delle ultime abitudini ereditate dalla pandemia quasi duecento persone erano in sala e più di cento collegate da remoto, in videoconferenza. E’ stato un momento per riflettere tutti insieme sul ruolo degli ambiti turistici e Comuni nelle programmazioni future e per fare il punto sui progetti, i lavori in corso e i nuovi strumenti a disposizione.
Una carrellata di interventi, una fotografia della situazione appena trascorsa con qualche previsione sull’immediato futuro, una bella panoramica delle due Agenzie regionali, molti interventi dalla sala e un po’ di lavoro sul campo per meglio capire gli strumenti a disposizione. Una bella giornata di incontri dove la realtà si è affacciata in tutta la sua interezza criticità e potenzialità incluse, e si è più volte invocata la sinergia tra pubblico e privato, con l’invito a fare sistema e fare rete.
Si riparte dunque dal 2021 per programmare in Toscana la promozione turistica e provare a riconquistare un’altra fetta importante dei 48 milioni di presenze, dote del 2019, registrate allora in tutto l’anno nella regione, di cui diciassette milioni mancano ancora all’appello, oltre nove milioni solo a Firenze e nell’area fiorentina.
Ma “con la consapevolezza – premette l’assessore all’economia della Toscana, Leonardo Marras – che il turismo dopo la pandemia sarà probabilmente diverso e bisogna tenerne conto per farsi trovare pronti”. Una sfida, su più fronti, che passa, elenca ancora Marras, “da una revisione del testo unico sul turismo, perché ci dobbiamo chiedere se sia attrezzato a rispondere alle esigenze di oggi, da una definizione chiara dei compiti di ciascuno, con una funzione di coordinamento affidata alla Regione ma di fatto tutti sullo stesso piano: Regione e Comuni. E passa – aggiunge – anche da una raccolta di dati omogenea e continua, dal basso e nei territori, dove le nuove tecnologie possono essere di aiuto e utili a tracciare un profilo, quasi in tempo reale, del turista che ci visita, e dove sarà necessario un osservatorio permanente”.
“Se i problemi aperti sono ancora molti, a partire da quelli, umanitari ed economici, provocati dalla crisi in Ucraina, sappiamo di avere davanti un periodo che ci offre comunque grandissime opportunità – commenta il responsabile alle politiche per il turismo di Anci Toscana e sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini –. Possiamo ripartire, e questa ripartenza deve avvenire proprio dai territori, dai Comuni. La collaborazione con la Regione è più che mai determinante – aggiunge -, perché solo armonizzando le politiche turistiche locali con quelle regionali possiamo sfruttare le potenzialità di un brand come quello toscano, che ha basi solide ma deve aprirsi al futuro: con l’uso degli strumenti digitali, l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, la valorizzazione della tipicità e dei prodotti locali, la declinazione delle offerte per i diversi tipi di turismo, la collaborazione tra pubblico e privato. Il lavoro fatto con gli ambiti in questi ultimi mesi ci dice che siamo sulla strada giusta. Siamo pronti”.
Sono stati analizzati dagli esperti i numeri dal 2019 ad oggi. I primi numeri del2021 mettono in evidenza l’outdoor, il turismo all’aria aperta e quanto invece abbia sofferto il comparto alberghiero. Il 2021 è l’anno in cui c’è stata una netta ripresa – la crescita toscana è di dieci punti percentuali superiore alla media italiana (+43,2% rispetto al -54% in caduta libera del 2020: e poteva andare ancora peggio se non ci fossero stati tantissimi turistici domestici, più che negli anni passati) – ma i livelli pre-pandemia restano ancora lontani e la situazione internazionale (non solo quella sanitaria) complicata.
Irpet comunica che le statistiche, sempre nel 2021, segnano in Toscana un -31,5 per cento rispetto al 2019 nei primi undici mesi dell’anno, oltre diciassette milioni di presenze in meno (ovvero turisti per giorni di pernotto) e 3,5 miliardi di euro di consumi mancati, quasi un terzo. Dei 9,2 milioni di presenze extraeuropee perse tra il 2019 e il 2020, nel 2021 ne sono state recuperate solo 394 mila. Ne restano da riconquistare 8,8 milioni, quasi la metà del totale regionale. Oltre 12mila addetti sono rimasti senza lavoro, più di cinquemila solo tra Firenze e il Chianti. Ed è una cifra che dice già tutto su dove concentrarsi. A venire meno sono stati infatti soprattutto i turisti delle città d’arte, il 69 per cento in meno, le più penalizzate. Un dato confermato anche dalla ricerca di Mastercard sugli acquisti con le carte del proprio circuito: l’unica città dove nel 2021 la spesa straniera è riuscita ad avvicinarsi ai dati pre-pandemia è Arezzo (-4,5%). A Firenze le transazioni di turisti non italiani si sono dimezzate, quelle di Lucca ridotte di un quarto, a Pisa e Siena di un terzo, a San Gimignano anche di più e a Montecatini Terme del 41 per cento. Decisamente meglio sono andate invece le località balneari, apprezzate dai turisti toscani ma anche del resto d’Italia.
Le attese per il 2022 rimangono concentrate sul turismo italiano e dai paesi europei più vicini, pur non mancando segnali di ripresa sugli arrivi da Stati Uniti e Inghilterra. Ma per tornare ai livelli del 2019 si dovrà probabilmente attendere il 2023 o 2024. Nello scenario migliore si prevede che quest’anno potranno essere recuperati solo altri 9 milioni di presenze sulle diciassette che sono mancate.
Quanto alle ricette per recuperare il terreno perduto e diventare ancora più attrattivi, nella giornata è stato fatto riferimento più volte ad un turismo sempre più esperienziale dove i luoghi non sono solo da visitare ma da vivere. Si è parlato pure di crowd storytelling, nuova frontiera dove i turisti stessi sono coinvolti nel racconto della Toscana. Sono stati rammentati inoltre progetti specifici sui matrimoni, i cammini, i viaggi in bicicletta, il golf e l’enogastronomia e l’artigianato di “Vetrina Toscana”, che si sovrappongono ai sette temi di viaggio in cui da due anni è organizzata l’offerta turistica della regione, ovvero dalla vacanza al mare al ritorno nei borghi e ai sapori autentici in fuga dalle città, dalla vacanza all’aperto per ricaricarsi in mezzo alla natura al viaggio che diventa occasione per vivere eventi e cultura, dalla vacanza nel segno del relax e della cura di sé alla scoperta delle città d’arte o soggiorni anche più lunghi in strutture dove poter ‘villeggiare’ e continuare a fare smart working.
Sono state inoltre presentate le novità di www.visittuscany.com, il sito ufficiale della destinazione Toscana gestito da Fondazione Sistema Toscana per conto della regione, tre milioni di visitatori unici l’anno scorso e molti di più sui social. Make, lo strumento collaborativo di visittuscany.com al servizio dell’ecosistema turistico della Toscana, si dota infatti di un nuovo strumento dedicato agli Uffici di informazione ed accoglienza turistica della regione. Make IAT aiuterà gli operatori permettendo loro di selezionare, tra le migliaia di risorse di Visittuscany, contenuti e servizi in base alle esigenze dell’utente che hanno di fronte, creare liste di contenuti personalizzate e condividerle con il turista su whatsapp, sms o email.
Inoltre sempre Make IAT potrà essere utilizzato per tracciare un profilo dettagliato dei turisti che visitano la regione e integrare la raccolta, lo scambio e la valorizzazione di contenuti, informazioni e dati tra gli Uffici di informazione ed accoglienza turistica e la Regione Toscana. Un modo per avere il polso della situazione sulle presenze praticamente in tempo reale con le nuove tecnologie. Il 15 aprile prenderà avvio la fase di test e dal 15 maggio il nuovo strumento sarà a disposizione di tutti gli uffici di informazione ed accoglienza turistica.