Se ne è parlato al Bto21: nuove opportunità e rilancio del settore
di Letizia Pini
FIRENZE. Al BTO 21 che abbiamo seguito ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. Abbiamo toccato con mano, anche virtuale, quelli che sono i nuovi modelli di riunione e promozione. Ma a prescindere da quale che siano o saranno i contenuti per cui ci si riunirà forse è bene fare due chiacchiere con chi fa del mestiere il ‘fare riunioni‘: un successo per tutti coloro che si trovano a monte, a valle e nella filiera della macchina organizzativa.
Perché lavorare nel mice, nell’incentive, nel mondo congressuale ed eventi in genere diventa sempre più complesso, specializzato, qualificato e certificato. Insomma, quando prima chi si improvvisava organizzatore di eventi poteva in qualche modo ancora cavarsela, ora non ha più speranza. E meno male direi, perché chi da anni ha fatto del suo mestiere nel settore incentive, eventi e congressi un vanto di crescita, qualità e fiducia finalmente può vedere riconosciuta la professionalità e la sua stessa formazione in itinere.
Ma parliamone con chi oltre ad essere del settore è pure rappresentanza associativa di tutto un settore molto variegato, effervescente, sempre in mutazione, liquido, come di usa dire oggi, ma che fa della sua ‘liquidità’ – non economica! – un vanto e una specificità.
Al Bto21 abbiamo assaggiato la comprovata modalità ibrida degli incontri, le tecnologie a disposizione dalla più collaudate e provate in pandemia, a quelle futuristiche, ma già ampiamente tra noi, come gli ologrammi.
Ritrovarsi ero confrontarsi e crescere professionalmente a se pur a distanza, cercando sempre di tutelare l’aspetto dell’interazione umana e personalizzata che non può e non deve mancare mai.
Una facilitazione il remoto? Certo, l’abbiamo provato in pandemia. Una soluzione certamente se non si può fare diversamente, ma come tutte le cose non si deve correre sempre e solo ai ripari, ma pianificare prima assiema ci contenuti, i tempi e i modi: per non snaturare gli obiettivi, le interazioni e la possibilità di assicurare una buona riuscita di tutto ciò che si sta facendo.
Nel panel Bto21 del 26 novembre si è parlato di Destinazioni M.I.C.E. | Meetings-Incentives-Conferences-Events. Chiediamo ad Alessia Di Raimondo Founder Humans of MICE, una MICE e Destination Sales & Marketing specialist, content creator. Dalla vulcanica Sicilia al resto del mondo.
Cosa si porta a casa dai tanti incontri e temi?
“Il giveback più grande che ho ricevuto da BTO 2021 è stata la consapevolezza che siamo pronti a parlare di M.I.C.E. all’interno dei panel di appuntamenti di confronto e approfondimento che fino a ieri non puntavano la lente d’ingrandimento sulla meeting industry, ma avevano un più spiccato orientamento al mondo del Travel. Il nome di questa edizione ‘New frictionless world’ è rafforzativo di una vision più inclusiva che ingloba la meeting industry nei topic di interesse e apre i panel a destinazioni che possono testimoniare best practice e raccontare case history nella promo-commercializzazione per l’attrazione di eventi, anche attraverso la valorizzazione del digitale e nuove tecnologie. Al panel “Destinazioni MICE: nuove opportunità per il rilancio del Sud” al quale ho avuto il piacere di partecipare grazie all’invito dell’organizzatrice Giovanna Lucherini, Direttrice del Convention Bureau Napoli, sono emersi tre valori cardine della meeting industry che tutti abbiamo ascoltato e portato a casa per darci un ‘arrivederci’ ai prossimi momenti di crescita condivisa: sinergia tra professionisti, aziende, territori, senza attriti tangibili o intangibili; lungimiranza per costruire un nuovo futuro forti delle competenze del passato; passione verso un settore che si nutre di impegno e lo trasforma in energia per creare relazioni, produrre innovazione e generare cambiamento”.
Quali le grandi sfide del domani per la meet industry?
“Trasformare la crisi scaturita dalla pandemia in opportunità, come è stato già fatto in questi due anni trascorsi attraverso la generazione di innovazione nei metodi, prodotti e processi per riprogettare in chiave virtuale e ibrida eventi che prima non potevano prescindere dagli spazi fisici, se non in minima percentuale. Accorgersi dell’imprescindibilità della meeting industry dalle persone che la vivono ogni giorno – clienti, fornitori, partner, sponsor, partecipanti – e la valorizzazione di iniziative di formazione, incontro, confronto, scambio di opportunità e servizio per le persone della meeting industry prima che per le aziende. Le persone sono al centro di MPI, associazione internazionale che ho il privilegio di servire come Vice President Communication dal 2018 per il Chapter italiano, ed alle persone sono rivolte le iniziative del nostro capitolo che opera in chiave di servizio ai colleghi del settore che sono attori di una Community che cresce ogni anno e sposa valori importanti per la nostra industria, garantendo un approccio etico alla base di ogni azione. Le persone sono al centro del progetto “Humans Of MICE” che ho presentato in BTO al Panel Destinazioni, insieme a Malta Tourism Authority, prima realtà internazionale ad aver deciso di credere nell’iniziativa e investire sulla promozione che parta dai professionisti del settore, prima che da luoghi, attività, prodotti dell’offerta MICE di una destinazione”.
Come si sta muovendo il mondo del mice e quale il rapporto con le sue figure professionali?
“Penso che questa domanda si possa unire alla precedente. Aggiungendo nel MICE, come in tutti i settori, diventa sempre più importante la qualità della formazione delle risorse umane che entrano nelle aziende e sono le principali leve del cambiamento e della crescita. Con BeAcademy e il Master THEM, patrocinato da MPI Italia dal 2016, porto avanti questa missione concretamente da anni e tanti giovani talenti stanno popolando i team delle migliori aziende italiane del settore apportando valore aggiunto in termini di motivazione, preparazione, creatività e innovazione. Gli young professional sono l’humus per il futuro del settore. Formare i giovani attraverso un approccio orientato all’eccellenza è garantire un capitale umano che è ricchezza per aziende e territori e carburante per il futuro della meeting industry”.
Ci sarà una nuova normalità?
“La nuova normalità la stiamo già vivendo. Un settore liquido, in termini di spazi, programmi, strumenti, professionisti. Dove professioni e professionisti devono essere flessibili al cambiamento, dove la tecnologia ha un ruolo fondamentale e lo sviluppo di competenze nell’uso della tecnologia non può essere più appannaggio delle figure un tempo titolari di alcune attività dedicate, ma deve essere diffuso a tutti gli attori della filiera; dove la formazione continua deve essere un punto fermo nei piani strategici aziendali; dove la velocità di intervento e riadattamento di proposte e programmi diventa più spinta; dove la collaborazione e sinergia tra realtà del settore – aziendali e associative – è minimo comune denominatore di qualsiasi iniziativa si voglia rendere performante e di successo. Ibrido sarà un termine ricorrente nel gergo di settore perché una costante nell’organizzazione di eventi, perché sostenibile, ma non sarà una nuova normalità che sostituisce la ‘vecchia’, anche perché non facilmente monetizzabile e perché disumanizza un’industria che si nutre di umanità. Siamo appunto “Humans of MICE” “
Altro ospite dello stesso panel in Bto21 era LUCA VERNENGO, Presidente MPI Italia Chapter
Abbiamo fatto delle domande anche a lui. 
Quale è l’importanza di una comunità come quelle di MPI?
“Esagerò se dico che è fondamentale per la nostra industria? MPI, è l’associazione per le persone che fanno incontrare le persone. La missione di MPI è di guidare il settore nello sviluppo professionale e nell’innovazione per fare progredire l’industria degli eventi e allo stesso tempo le carriere delle persone che ne fanno parte. La rappresentanza del nostro settore e la crescita professionale di chi ne fa parte è stato ancora più importante nel corso di questi 20 mesi dall’inizio della pandemia. Ad aprile 2020 MPI Italia Chapter, insieme ad altre associazioni e club, ha fondato “ItaliaLive”, per rappresentare e tutelare gli interessi di tutta la meeting industry. Oltre alle esperienze personali dei membri della nostra squadra, uno dei contributi più importanti al gruppo sono stati i dati e le statistiche che abbiamo potuto condividere grazie alla portata internazionale di MPI. Abbiamo condiviso i dati della ricerca che l’Events Industry Council ha commissionato sull’importanza economica globale degli eventi aziendali, condotta da Oxford Economics grazie anche al contributo della fondazione MPI. Questo autorevole studio è stato fondamentale per dimostrare l’impatto e la forza della nostra Industria all’opinione pubblica, alla stampa, ai politici ma anche ai nostri colleghi. Grazie a questa forza abbiamo potuto chiedere ed ottenere misure a sostegno dell’Industria. In parallelo abbiamo portato avanti il programma di Certificazione del Meeting & Event Manager e un fitto programma di formazione per i nostri soci”.
Come si sta muovendo e quali gli appuntamenti più salienti per il 2022?
“Come capitolo veniamo da un 2021 ricca di successi internazionali (2 Rise Awards e il premio per l’eccellenza complessiva del capitolo), nonché il nostro 30 anniversario. Nel 2022 celebreremo il 50 anniversario di MPI durante la WEC (World Education Conference) di San Francisco dal 20 al 23 giugno. Altri principali appuntamenti internazionale saranno l’EMEC (European Meeting and Event Conference) di Brighton dal 27 febbraio al 1° marzo, e il GMID (Global Meeting Industry Day) del 7 Aprile sul tema anticipato dal nostro capitolo nel 2021 Meet Safe. A livello nazionale lanceremo una serie di seminari di formazione sugli eventi sostenibili. Il primo appuntamento è previsto per il 25 di gennaio in collaborazione con eambiante, mentre continueremo al collaborazione con il capitolo spagnolo, iniziato quest’anno con la prima edizione del Destination Gala, con due tavolo rotonde il 3 febbraio, la prima sul coinvolgimento dei partecipanti negli eventi ibridi, e la seconda sulla sostenibilità. Sempre a febbraio saremo anche in BIT con un seminario sulla Leadership Gentile. Continueranno le nostre collaborazioni anche con EWMD (European Women’s Management Development), ECM Quality Network e BeAcademy. Ai primi di luglio come di consueto ci sarà la Convention del capitolo e un bootcamp dedicati ai Young professionals. A breve potremmo annunciare la destinazione che ci ospiterà. Mente a Settembre durante il Festival del Cinema di Venezia ci sarà l’evento di fundraising del capitolo, ovvero la nuova edizione del Movie Charity Auction in collaborazione con Allstar Agency e BeAcademy”.
Cosa vuol, dire certificare la professione e quale garanzia può portare sul mercato?
Pensa, io lavoro nel settore dal 1987, ma siamo solo al secondo anno del riconoscimento della figura professionale dei manager di Meeting ed Eventi grazie alla certificazione di Meeting and Event Manager, che fa riferimento alla norma UNI 11786-Attività professionali non regolamentate. Meeting and Event Manager Requisiti di conoscenza, abilità e competenza. La certificazione MEM offre ai colleghi del settore un’opportunità di riconoscimento ufficiale di una professione molto articolata, e in continua evoluzione, che richiede un costante aggiornamento per mantenerne elevati gli standard qualitativi a garanzia del cliente e dei fornitori. La certificazione eleva gli standard professionali di competenza e quindi l’autorevolezza della filiera degli eventi. La certificazione di Meeting and Event Manager è un percorso continuo: si ottiene la certificazione con il superamento dell’esame; il mantenimento prevede la partecipazione a 16h di formazione all’anno mentre al termine di 3 anni è necessario rinnovare la certificazione”.
Cosa ci si aspetta dal 2022?
“Ho letto un articolo sulla rivista Forbes del fondatore di Envijo Ahned Daher che si lamentava che molti di noi sognano di tornare alle esperienze in presenza aspettandoci che le cose torneranno magicamente alla normalità…Anche io sono tra questi sognatori, però sono consapevole che non possiamo scegliere la speranza come strategia. Il cambiamento è inevitabile e spesso fa paura. Come Meeting Professionals dobbiamo imparare a capire il valore del cambiamento e che un buon cambiamento può essere progettato. Insieme, condividendo idee, e le diverse abilità della nostra comunità MPI, saremo in grado di andare avanti sulla strada giusta, più forti che mai, per progettare il nostro futuro”.
E visto l’importanza del settore sul nostro territorio … beh… speriamo che si sappia ben sfruttare questa ghiotta occasione!
