+10% turisti stranieri negli agriturismi. I primi dati ufficiosi dell’estate 2023 nelle 5.600 strutture agrituristiche regionali
FIRENZE. Campagne e borghi si confermano tra le mete più gettonate dai turisti, soprattutto stranieri che sono tornati ad occupare due strutture agrituristiche su tre in questa estate. “Resiste” il turismo nazionale dopo il boom senza precedenti del periodo pandemico. E’ stata, fino a qui, una stagione molto positiva nei 5.600 agriturismi della regione. Molto bene luglio ed agosto con strutture sempre quasi esaurite, positiva anche la prima parte di settembre che ha beneficiato di temperature e giornate molto gradevoli sia in campagna che sul litorale. A fornire un primo bilancio della stagione estiva sono Coldiretti Toscana e Terranostra, l’associazione che raduna le strutture agrituristiche dell’associazione agricola. La Toscana è la prima regione italiana per numero agriturismi con 87 mila posti letto.
“I numeri ufficiosi, rilevati attraverso un monitoraggio tra le strutture agrituristiche nel periodo di giugno, luglio, agosto e settembre sono ottimi. Ora aspettiamo quelli ufficiali – spiega Luca Serafini, presidente Terranostra Toscana –. C’è stato un importante ritorno del turismo estero in particolare dagli Stati Uniti e dai paesi del Nord Europa ma anche da Francia e Germania con pernottamenti mediamente lunghi. Bene le presenze dei nostri connazionali con periodi più brevi con tre vacanzieri su quattro che hanno scelto di visitare i nostri borghi. Il quadro varia da territorio a territorio, dalle zone di costa a quelle vicine ai centri storici e alle città d’arte, ma in linea generale è stata una stagione all’altezza delle aspettative. Una stagione da dieci”.
Nel 2022, l’annus mirabilis del turismo rurale, gli arrivi tra giugno e settembre erano stati complessivamente 750 mila con una prevalenza di stranieri (62%) secondo la lettura dei dati Istat.
“La sensazione, ad una prima analisi, è che sia cresciuta la percentuale di clienti dall’estero almeno del 10%. – spiega Serafini –. Le strutture registrano un incremento di arrivi da tutto il mondo con il 70%-80% di posti letto occupati segno tangibile che la nostra campagna, le nostre montagne, i nostri borghi e la nostra proposta di accoglienza è molto apprezzata a livello internazionale”.
Gli agriturismi hanno confermato di essere, al banco di prova dopo le incertezze e le preoccupazioni post-Covid e le tensioni della guerra in Ucraina, una tipologia ricettiva molto richiesta dai turisti spinti dalla ricerca di una vacanza più sostenibile, a contatto con la terra respirando i profumi contadini, che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici, naturalistici o wellness fino alle degustazioni in cantina ed in frantoio e tantissime attività didattiche per le famiglie e per i bambini. Un’esperienza vera, con vista sulla natura, senza rinunciare a comfort e servizi. Le aziende agrituristiche toscane sono campionesse di multifunzionalità: il 69,2% delle aziende agricole che propongono attività connesse è un agriturismo secondo l’ultimo rapporto di Ismea.
La vacanza in agriturismo è inoltre una scelta alternativa anche per cercare di contenere i forti aumenti che hanno segnato l’estate 2023, dai trasporti all’alloggio, dagli svaghi alla tavola. Indipendentemente dalla destinazione – rivelano Coldiretti Toscana e Terranostra – il cibo è la voce più importante del budget della vacanza con un terzo della spesa turistica destinato alla tavola che supera quella per l’alloggio, trainata dalla voglia di convivialità. Il turismo enogastronomico rappresenta un mercato di sbocco privilegiato delle specialità alimentari locali ma anche un volano di sviluppo per i territori. Dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico e culturale dell’enogastronomia nazionale dipendono, infatti, molte delle opportunità di crescita economica ed occupazionale.