di Augusto Mattioli
SIENA. “Possibile che sulla vicenda Padoan nessun giudice abbia aperto un fascicolo penale? Mi meraviglio davvero”. Massimo Mallegni, senatore di Forza Italia e commissario toscano del partito berlusconiano lo ha detto questa mattina in occasione della iniziativa elettorale a sostegno del candidato di centrodestra al parlamento Tommaso Marrocchesi Marzi. Sperando che qualche giudice prenda l’iniziativa e metta gli occhi su una operazione che sembra quasi un complotto che partirebbe da molto lontano. Padoan è stato ministro dell’economia dal 2014 al 2018, prima con il governo Renzi, poi con quello Gentiloni. Nel 2018 viene eletto deputato nel collegio 12 Toscana candidato dal Pd. Incarico dal quale si dimette nel novembre del 2020 per passare alla presidenza di Unicredit, la banca al centro dell’operazione Mps. Esito finale: la candidatura nel collegio di Enrico Letta.
“Roba da terzo mondo, roba vergognosa – ha definito questa filiera il senatore -. Ma noi, contrariamente alla sinistra, non faremo esposti alla magistratura. Le mie sono considerazioni politiche”. La stessa speranza però l’aveva avuta anche il segretario della Lega Matteo Salvini nei suoi interventi in piazza Salimbeni.
“In ogni caso il ministro dell’economia Franco e il presidente Draghi – ha aggiunto Mallegni, parlando di Unicredit – dovrebbero mettersi di traverso ad una operazione come questa. Occorre verificare se esistono altre opportunità sulla questione Mps”. Peraltro Draghi quando era governatore della Banca d’Italia non ha proferito parola sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Montepaschi. Anche da parte del sindaco Luigi De Mossi la stessa considerazione di Mallegni con un ulteriore interrogativo: “Perché c’è una sola offerta? A chi giova questa operazione? La Bce così rigorosa sugli aiuti di stato come giustifica i miliardi a Unicredit di aiuti fiscali?”
Su Mps Forza Italia organizzerà iniziative anche nazionali, che coinvolgano il partito. Possibile anche l’arrivo il 24 settembre a Siena di Renato Brunetta. Ovviamente non sono mancati attacchi a Letta: “Mi meraviglio delle persone nel collegio che lo sostengono“, ha sottolineato Mallegni, condendo la considerazione con un linguaggio abbastanza colorito.