Cresce il margine operativo. I primi risultati della razionalizzazione delle partecipate avviata nel 2015

SIENA. L’Assemblea dei soci di Sienambiente ha approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio 2016, chiuso con un utile di 2 milioni e 112 mila euro e una crescita del margine operativo, indicatore economico determinate per valutare la gestione, che nel corso degli anni è stato del 18,9% nel 2012, del 21,2% nel 2013, per poi superare il 30% nel triennio 2014-2016. Numeri in attivo che trovano riscontro nel patrimonio netto aziendale, rimasto pressoché invariato dal 2012 al 2016 (18,1 milioni nel 2012, 18,3 nel 2016) anche grazie a una strategia di razionalizzazione delle società partecipate. Nel 2016, sono stati inoltre confermati investimenti per una cifra di oltre un 1 milione e 600 mila euro destinati per la maggior parte al miglioramento dell’efficienza degli impianti e alla riduzione degli scarti delle varie lavorazioni, vero valore aggiunto in termini ambientali e di produttività.
«Si tratta di risultati che confermano una buona gestione e il rispetto degli obiettivi che ci eravamo prefissati, in particolare per quanto riguarda le società partecipate al centro di un processo di razionalizzazione i cui primi effetti positivi si sono manifestati nel 2016 – ha dichiarato il presidente di Sienambiente, Alessandro Fabbrini. In base ai primi dati informali, questa tendenza è stata confermata anche nel primo semestre del 2017, lasciandoci ben sperare per i prossimi anni. Siamo particolarmente soddisfatti perché in un periodo di crisi economica, siamo riusciti a produrre utili garantendo tutti i posti di lavoro, rimasti immutati dal 2014 ad oggi. Certi di proseguire su questa strada, continueremo a gestire impianti che svolgono un ruolo fondamentale perché oltre ad assicurare l’autosufficienza impiantistica nella gestione dei rifiuti alla provincia di Siena, permettono di recuperare energia e dare le gambe al settore del riciclo, fulcro dell’economia circolare e pilastro fondante per la creazione di una filiera industriale nella gestione dei rifiuti».
I bilanci, nel periodo che va dal 2012 al 2016, descrivono cifre sempre in attivo a esclusione del 2015, quando è stato comunque registrato un margine operativo lordo percentuale del 35,3%. Una fase transitoria, quella del 2015, scaturita unicamente in funzione delle svalutazioni sulle partecipazioni in alcune società controllate e non come conseguenza della gestone operativa. Una fase, gestita comunque nel migliore dei modi; ne è prova il valore del patrimonio netto aziendale rimasto di fatto invariato dal 2012 a 2016 (18,1 milioni del 2012; a 18,3 milioni nella situazione del 2016).