SIENA. Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“Abbiamo letto con una certa curiosità la lettera che “senese arrabbiatello” ha indirizzato alla redazione di un quotidiano senese, lamentando una crescente difficoltà di vivere in centro a Siena in seguito alla scelta della Giunta di liberare dalle auto alcune piazze del centro storico, togliendo preziosi posti auto ai residenti. Come abbiamo avuto modo di commentare, crediamo che la questione non sia e non debba essere limitata ai parcheggi.
Siena è, anche urbanisticamente parlando, una città medievale e quindi pianificata in un tempo in cui le auto non c’erano. La nostra è una città d’arte, perché essa stessa rappresenta un gioiello di inestimabile valore, strade e piazze del centro storico incluse. Le auto sono entità aliene di questi spazi ed anche solo il transito delle stesse sul selciato di pietra serena è uno stress per le sospensioni dei veicoli, oltre ai rischi derivanti dalle strade strette e non adatte al transito veicolare.
Crediamo quindi che sia compito del Comune limitare al massimo il traffico all’interno della cinta muraria, ma anche, in contemporanea e con urgenza, potenziare gli strumenti e i servizi per consentire ai cittadini residenti una adeguata mobilità.
Purtroppo a Siena, così come in tutta Italia, gli ultimi decenni hanno visto una vera e propria esplosione della quantità di automobili presenti. Se prima una a famiglia era sufficiente, oggi vediamo spesso anche 2-3 auto per nucleo familiare, che chiaramente vanno velocemente ad esaurire qualsiasi spazio riservato alla sosta. Auto che, se ci pensiamo bene, costano moltissimo sia di acquisto che di mantenimento e che passano gran parte del loro tempo inutilizzate nei parcheggi.
Crediamo sia mancata un’adeguata politica per favorire l’uso dei mezzi pubblici, scomodi e inadeguati, oltre che la creazione di forme di mobilità privata diverse come il car sharing e car pooling, oltre che iniziative di noleggio a breve e brevissimo termine così come iniziative tipo “Uber”. Ad esempio, se venissero favorite realtà di mobilità alternative, crediamo che i residenti del centro storico potrebbero tranquillamente fare a meno di possedere l’auto (come già avviene in alcune città del nord Europa).
Inoltre, liberare le vie centrali dalle auto crediamo favorirebbe una maggiore vivibilità del centro stesso e aumento della qualità della vita, oltre che la nascita di realtà commerciali necessarie per sopperire alle esigenze dei nuovi cittadini senza auto. Anche solo riuscire a ridurre di una percentuale del 10% il fabbisogno di auto per i residenti del centro storico aumenterebbe gli spazi disponibili per tutti gli altri e ridurrebbe il traffico veicolare: l’intera collettività ne beneficerebbe.
A questo aggiungiamo la necessità di favorire le politiche sul lavoro da remoto, nell’ottica di ridurre la necessità degli spostamenti casa-lavoro, con il risultato di ridurre il traffico, aumentare la disponibilità di aree di sosta e migliorare, quindi, anche gli spostamenti di chi deve necessariamente recarsi al lavoro in presenza.
Crediamo, per finire, che la Politica debba iniziare a vedere la città come un ecosistema in cui coesistono interessi comuni ed esigenze collettive, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutti. Quando dell’auto se ne potrà fare a meno, siamo sicuri che anche il “senese arrabbiatello” scoprirà che, in fondo, Piazza Provenzano è molto più bella e vivibile senza tutte quelle auto in sosta davanti al sagrato della Chiesa”.