SIENA. Prosegue la collaborazione tra Regione Toscana e la Fondazione Toscana Life Sciences. La giunta regionale ha approvato il programma di attività per il 2023, parte dell’accordo triennale siglato nel 2021: un’azione di supporto per monitorare, valorizzare e valutare lo sviluppo della ricerca pubblica nel settore biomedico e farmaceutico, in un contesto coordinato con le università e le aziende ospedaliero-universitarie e in collaborazione con il sistema produttivo per il loro sviluppo. Nell’intesa si parla infatti anche di attrazione di investimenti, trasferimento tecnologico e sviluppo di capacità progettuali per cogliere le opportunità offerte dai finanziamenti europei per l’innovazione.
Del resto in Toscana il settore delle scienze della vita – farmaceutica, biotech e apparecchiature mediche (fonte Istat) – rappresenta il terzo polo produttivo d’Italia, con oltre 16 mila addetti (dati 2020), tra i 7,5 e gli 8,6 miliardi di fatturato a seconda dei segmenti presi in considerazione, export pari al 70 per cento della produzione ed oltre 300 milioni di euro investiti in ricerca e sviluppo. Un settore che ha continuato a crescere negli ultimi anni, con esportazioni (oltre 2 miliardi di valore, con indotto e servizi sanitari) pari al 10,3 per cento del Pil regionale. Un sistema, quello delle scienze della vita, fortemente interconnesso con le quattro aziende ospedaliere-universitarie.
Tra le azioni messe in atto dalla Regione Toscana per garantire sostegno alle scelte strategiche nel campo della ricerca e dell’innovazione in sanità, nel 2009 è stato istituito, proprio in collaborazione con la Fondazione Toscana Life Sciences, l’Ufficio regionale valorizzazione ricerca (UvaR), struttura di riferimento per la brevettazione e la valorizzazione dei risultati della ricerca biomedica e farmaceutica finanziata dalla Regione. Lo scopo di UVaR, oltre a creare sinergia tra le competenze tecnico-scientifiche di Toscana Life Sciences e quelle amministrativo-giuridiche del settore regionale che si occupa di ricerca in salute, è quello di fornire un supporto integrato, con particolare riferimento alla protezione della proprietà intellettuale, alla gestione e valorizzazione dei risultati della ricerca ed all’avvio al processo di industrializzazione e di sperimentazione clinica.
Queste azioni hanno portato al deposito, fino ad oggi, di 64 domande di brevetto nonché svariate azioni di trasferimento tecnologico puntuali sui risultati dei progetti di ricerca che UVaR supporta e monitora, di concerto con i referenti istituzionali presso università, aziende ospedaliero-universitarie e centri di ricerca coinvolti.
“Negli anni la sinergia tra Regione Toscana e Toscana Life Science ha prodotto eccellenti risultati a conferma del valore della scelta strategica di dare contibuità alla collaborazione, di cui andiamo orgogliosi – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Proseguiremo le attività e i progetti attivi in ambito nazionale ed interanzionale, puntanto su ricerca, salute e sviluppo e cogliendo le opportunità dei finanziamenti europei. In questo avrà un ruolo importante l’Uvar, l’ufficio regionale istituito in collaborazione con Tls, che da oltre dieci anni supporta la Regione sul fronte del trasferimento tecnologico e della proprietà intellettuale, oltre che ad alcuni tavoli europei”.