“Sono stata la prima firmataria di una proposta di legge contro la riforma dei tribunali del Governo Monti"
MONTEPULCIANO. Ci vuole coraggio ad amministrare il settore pubblico con serietà e competenza, ma soprattutto ci vuole coraggio ad affermare con fermezza che un amministratore raggiunge il suo scopo non se si limita a far quadrare i conti, ma se rende il sistema pubblico e la macchina amministrativa più efficiente e più vicina ai cittadini e ai territori, che siano urbani o rurali. Perché i cittadini non sono dei numeri da tracciare sui propri bilanci, ma sono le persone che fanno parte della nostra comunità. Pertanto amministrare la cosa pubblica necessita di serietà, competenza e grande responsabilità, perché da queste caratteristiche deriva l’efficacia dell’operato, dal più piccolo Consiglio Comunale al Governo Statale, passando anche per il Consiglio Regionale.
Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad attacchi feroci contro la vicinanza dei servizi pubblici ai cittadini, nel nome di una razionalizzazione dei servizi e di un risparmio della spesa che a volte è soltanto sbandierato nelle promesse e non verificato dai fatti. Penso al recente tentativo di Poste Italiane di chiudere i piccoli uffici postali, indifferenti alle difficoltà di tante persone, a cui ci siamo opposti con una efficace raccolta firme e un continuo dialogo con i comuni, anche quelli più piccoli.
Penso anche al Tribunale di Siena, protagonista di una riforma giudiziaria che ha coinvolto il Tribunale di Montepulciano e la sezione distaccata di Poggibonsi. Sono stata la prima firmataria di una proposta di legge che prevedesse la revisione di questa riforma e che è stata presentata al Governo Monti, senza successo. La cecità degli amministratori statali nei confronti dei rappresentanti delle comunità locali ha portato a una situazione paradossale: l’accorpamento ha infatti reso intollerabile una situazione già difficile nel Tribunale di Siena, con personale sotto organico e procedimenti interminabili, che ledono il diritto inviolabile di ogni cittadino di avere un giusto processo.
Se sarò eletta in Consiglio Regionale intendo salvaguardare e potenziare i servizi ai cittadini, difendere le piccole comunità locali, perché tali servizi non possono essere limitati soltanto ai grandi centri. Deve essere sempre chiaro, a tutti i nostri amministratori e a tutti i nostri politici, che un servizio a un cittadino non è un costo da tagliare o una spesa da mettere a bilancio. Il servizio al cittadino è lo scopo ultimo dell’amministrazione pubblica.
Alice Raspanti