SIENA. 60.000 euro: tanto aveva chiesto il curatore fallimentare per vendere singolarmente coppe, coppette, trofei, targhe della Mens Sana Basket. Con l’asta di ieri la raccolta della latta – di scarso valore anche affettivo, perchè in tutti questi anni dopo averle alzate il giorno della vittoria non le aveva viste più nessuno chiuse nel bunker inespugnabile di Ferdinando Minucci – ha mostrato tutta la sua consistenza alla verifica dei fatti. Anticipiamo che tra le altre cose la curatela non è riuscita a entrare in possesso di tutto il materiale (come si può desumere dall’elenco diffuso), che alcune delle coppe esposte sono già copie e non originali e avendo rifiutato di fare l’offerta in blocco ha perso anche la possibilità di dare un valore aggiunto all’asta che solo una collezione completa può avere. Come racconta il sito benimobili.it, sono state piazzate per 10 euro (più 3,60 euro di diritti) due coppe degli otto scudetti della Mens Sana Basket all’asta effettuata nella giornata di mercoledì. Si tratta dei trofei relativi alla stagione 2006/07 (il primo di Simone Pianigiani) e alla stagione 2012/12 (quello vinto da Banchi come capo allenatore). Solo la coppa del primo scudetto, quello vinto da coach Carlo Recalcati nel 2004, ha ricevuto 30 offerte ed è stata aggiudicata all’asta per 460 euro. Inoltre tre palloni firmati sono stati battuti a 30 euro mentre un megalotto di trofei delle giovanili è stato aggiudicato per 10 euro. Da non pagarci nemmeno il costo del personale per il tempo dedicato alla cosa! C’è sempre qualche sterile polemica in questi casi: il dibattito è se, dopo aver dovuto ricomprare per necessità dalla curatela tanto materiale utile alle gare come tabellone segnapunti e canestri, la Polisportiva Mens Sana 1871 avesse dovuto togliere 60.000 euro di fondi all’attività delle sezioni (che sono venti e praticano tanti sport) per un mucchio di latta che si può far riprodurre per poche migliaia di euro. Più importante sarà il processo di riattribuzione alla Polisportiva dei titoli della Basket. Non vi è dubbio che la particolarità del fatto che la proprietà delle due squadre chiamate Mens Sana sia unica nel panorama delle società di basket; ciò dovrebbe portare a buon fine, in una situazione simile ma diversa per modi la Virtus Bologna (che subì la radiazione e evitò il fallimento grazie a Sabatini). In quanto ai trofei saranno pronte delle belle copie se e quando ci si deciderà a mettere anima e corpo a un museo dello sport che possa raccontare tutto quello che è stata Siena nel basket. Poichè nostro malgrado viviamo tendenti al futuro, sarebbe più importante pensare che stasera si gioca gara 2, con una squadra che produce un ottimo basket per la categoria ma, al contrario di come qualcuno pensa, non ha la strada spianata verso la serie A ma se la deve conquistare a suon di prestazioni come la vittoria in gara 1 contro Cecina. Invece di creare polemiche inutili, c’è da essere presenti al PalaEstra perchè anche la dimensione del pubblico pagante è uno dei fondamentali economici per stare ai piani alti. I tempi del Monte, del “non vengo alla partita, tanto si vince sempre noi” e degli spettatori scrocconi a gratis (uno dei crucci del vecchio presidente…) sono tramontati. Adesso occorre farsi vedere in bella vista a palazzo durante le partite, se davvero si ama il basket senese e si guarda al futuro.