Entrambe le situazioni aziendali non presentano segnali di miglioramento.
SIENA. Da Alessandro Masi (Pd) riceviamo e pubblichiamo.
“Al momento della sua elezione, la Sindaco di Siena ha rivolto ‘un pensiero particolare (…) ai lavoratori di Pay Care e di Whirlpool che si trovano in questo momento in una fase di disagio’.
Più in particolare, sulla stampa del 21 giugno si è appreso di un incontro in Comune della Sindaco con una delegazione dei lavoratori di Pay Care. Nell’occasione, si sarebbe garantito impegno e una comunicazione con Roma per la convocazione della società direttamente ad un tavolo ministeriale. Intanto, è slittata a fine mese una nuova riunione del tavolo regionale di crisi, dopo che l’ultima volta, nel maggio scorso, l’azienda aveva manifestato uno stop agli incentivi aziendali ai lavoratori per le uscite, senza nessuna notizia su possibili soluzioni di rilancio.
Per Whirlpool, invece, l’approvazione del Dpcm – con il quale il Governo esercita i poteri speciali su operazione di asset strategici come la fusione Whirlpool Emea e Arcelik, volta alla creazione di un gruppo europeo degli elettrodomestici – sarebbe mirata nel caso specifico a particolari ‘prescrizioni a salvaguardia del patrimonio tecnologico, della produzione e, quindi, dei livelli occupazionali, quali effetti di eventuali sovrapposizioni tra gli stabilimenti del nuovo gruppo’. Intanto, però, i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Siena sono rientrati a lavoro solo in questi giorni, dopo quasi un mese di cassa integrazione.
Dato quindi che entrambe le vicende aziendali non presentano segnali di miglioramento, Masi ha interrogato la Sindaco od il competente Assessore per conoscere quali passi concreti abbia fatto l’Amministrazione in questo primo mese di governo a tutela dei lavoratori di Pay Care e di Whirlpool e quali saranno le prossime mosse per la salvaguardia di queste attività sul territorio e dei posti di lavoro interessati”.