Ha studiato i numeri Angelo Facchini, ricercatore dell’IMT, Scuola alti studi di Lucca, indicando le soglie di sostenibilità
SIENA. La card Siena Pass, proposta da Pierluigi Piccini e dalla lista Per Siena, consente di dare ai cittadini privilegi come i bus, i musei o gli impianti sportivi gratuiti grazie ad una versione a pagamento per i turisti, che finanzierà i servizi per i residenti. Ebbene, se solo il 3,5% dei turisti acquistasse la versione a pagamento, con vari privilegi e incentivi inclusi, inizierebbe già ad essere sostenibile. Ciò considerando un prezzo di acquisto molto basso, appena 30 euro. Bisogna considerare che la media di vendita di una carta turistica in Europa è del 15% rispetto al numero dei turisti, e che il costo è tra i 40 e i 50 euro per tre giorni. Evidentemente la stima è a dir poco estremamente prudenziale. Realisticamente, un “normale” acquisto garantirebbe la gratuità dei servizi per i senesi. Del resto, è stata ipotizzata una carta settimanale, a 50 euro. È stato Angelo Facchini, ricercatore dell’IMT, Scuola alti studi di Lucca a evidenziare questi dati, che ha studiato attentamente, da studioso specializzato sui calcoli del carico turistico nelle città d’arte.
“Volendo sintetizzare – afferma il candidato sindaco Piccini – è evidente che l’operazione si può fare, e può dare tanti vantaggi: trattenere i residenti, far usare Siena come punto di permanenza da cui partire per visitare il territorio (e non viceversa), diminuire l’uso dell’auto, quindi diminuire il traffico e l’inquinamento, favorire i consumi e la fruizione del patrimonio culturale. Quindi non si tratta di diminuire l’uso degli autobus, come qualcuno banalizza, ma di uno strumento capace di innestare un processo virtuoso, per abbattere i principali problemi della città, dal traffico al turismo mordi e fuggi. Inoltre, la Siena Pass è pensata anche come carta musei, estendibile alle decine di spazi espositivi della provincia. Una fondazione sul turismo servirà a dare servizi ed esperienze, per renderla appettibile”.
Le cifre sono chiare, precisa Facchini: “La tassa di soggiorno porta 1 milione 800 mila euro nelle casse comunali, i trasporti urbani 700 mila, i musei 900 mila. Totale: 3 milioni e 400 mila euro. Attualmente i possessori della Siena card per i parcheggi sono 20 mila. Considerando che solo il 3,6% dei 500 mila arrivi stimati nel 2017 (quindi circa 37 mila) acquistasse la card nella versione più economica a 30 euro, quindi circa 37 mila turisti, l’incasso sarebbe di 1 milione e 100 mila euro. A questa quota potremmo aggiungere 15 mila residenti (rispetto ai 20 mila possessori dell’attuale Siena card, ma che dà solo sconti ai parcheggi), che potrebbero acquistare al posto dell’abbonamento trasporti urbano una carta annuale a 100 euro (pari a circa un terzo del costo attuale e con in più l’accesso gratuito ai musei e altri vantaggi). In ogni caso, se l’acquistassero l’8% dei turisti, bus e musei sarebbero per i cittadini completamente gratis (ovvero, anche solo con trenta euro a carta si arriverebbe a coprire la cifra attuale di 1 milione e 600 mila, somma degli incassi). Considerando infine uno scenario di adozione in linea con le altre iniziative europee, se l’acquisto fosse pari al 14% degli ospiti della nostra città, si arriverebbe a coprire per intero la soglia di 3 milioni e 400 mila euro, inglobando persino la tassa di soggiorno. Presumendo che ci possa essere la vendita di qualche migliaio di carte settimanali, evidentemente le soglie indicate sarebbero anche più basse e gli introiti decisamente più alti.” Così si aprono altro scenari, conclude Piccini: “utilizzare i soldi per migliorare i servizi degli autobus o altri servizi, come la raccolta notturna della nettezza urbana”.