ROMA. Tanti sostengono che l’Italia è un paese in crisi e, da certi punti di vista, questa è una verità che purtroppo va confermata. Ad ogni modo, e a dispetto della crisi economica, una buona parte degli italiani “naviga” nei propri risparmi: lo sostiene la ricerca di Credit Suisse, secondo la quale le famiglie hanno imparato a mettere da parte davvero tanto denaro. Di contro, i soldi spesso non vengono investiti ma lasciati a decantare all’interno del proprio conto corrente: visti i tassi di interesse attivi bassissimi, questa non appare esattamente una delle opzioni migliori. È un fenomeno noto come “effetto materasso”, dal quale dovremmo staccarci quanto prima. Non ha infatti alcun senso parcheggiare i propri risparmi, se non si riesce a farli fruttare in qualche modo: ecco perché oggi vedremo come monetizzare i soldi messi da parte, e dove conviene investire.
Come far fruttare i propri risparmi?
Per prima cosa è consigliabile aprire un conto di deposito, un’opzione disponibile in tutte le banche, anche in quelle online: si tratta di uno strumento che consente di vincolare una certa quota in un fondo, potendo poi contare su interessi attivi fino al 5%. Perché aprirne uno? Perché è uno strumento tutelato dal FIDT, perché spesso è gratuito, e perché permette di ottenere degli interessi davvero importanti. Altri modi per mettere a frutto i propri soldi? Per chi è disposto a rischiare qualcosa in più, c’è l’opzione MoneyFarm: una piattaforma che consente di personalizzare il proprio portafoglio di investimenti, diversificandolo. Inoltre, proprio come farebbe una banca, MoneyFarm mette a disposizione dell’utente un vero e proprio consulente finanziario. Per chi preferisce evitare gli intermediari, ecco l’opzione Altroconsumo Finanza: qui è possibile gestire tutto da soli, a patto di possedere le adeguate conoscenze.
Investire nel mattone: oggi conviene ancora?
Molti italiani continuano a pensare che il modo migliore per investire i propri soldi siano gli immobili: purtroppo, però, il mattone non è più vantaggioso come lo era un tempo. Sebbene la casa rimanga comunque un bene primario, ad oggi comporta più spese che guadagni: lo sostiene Robert Shiller, premio Nobel per l’economia. Secondo Shiller, spesso chi investe nel mattone non fa i conti con l’obsolescenza: le case sono sempre più tecnologiche, per andare incontro ai desideri del mercato. La tecnologia, di contro, innalza le spese e la portata dell’investimento, causando un ritorno minimo se non addirittura inesistente. Viceversa, chi sceglie di non adeguarsi all’hi-tech rischia di veder crollare il valore di mercato della propria casa. Tutto ciò viene confermato dagli studi di settore, che hanno misurato una perdita di valore pari al -20%, nelle case rimodernate solo 8 anni fa. Eppure, nonostante tutto, gli italiani continuano a investire nel mattone: un’idea poco felice anche per l’aumento della pressione fiscale sugli immobili.