Un ex dipendente di una ditta edile fingeva di fare rifornimento per conto dell'azienda
SOVICILLE. La truffa sembrava ben congegnata ma alla fine qualcosa non ha funzionato. Un trentaseienne campano residente a Bettolle, avendo in passato lavorato come operaio per una grossa azienda edile della provincia e avendo frequentato per questo alcuni distributori di carburante allo scopo di rifornire i mezzi della ditta, riteneva di poter approfittare di tale situazione. Si presentava quindi in più circostanze presso due di questi distributori con automezzi suoi e di un suo amico e faceva gasolio. Non contento di ciò riempiva anche numerose taniche, a suo dire destinate ad approvvigionare di carburante i mezzi meccanici dell’azienda chiamata in causa.
Visto che per una convenzione intercorsa fra il titolare della ditta e quelli delle stazioni di servizio, i pagamenti avvenivano a fine mese, come il truffatore ben sapeva, facilmente il raggiro avrebbe potuto funzionare. Ma il titolare di un distributore di carburanti di Sovicille osservava come solitamente questo “Stefano”, che riferiva di acquistare gasolio per conto della ditta, si fosse presentato con una linda tuta ginnica e con scarpe da tennis, così come solitamente non avviene per gli operai edili, che indossano piuttosto scarpe antinfortunistiche e tute da lavoro recanti tracce della loro attività. Ha quindi telefonato dunque al titolare della ditta che ha negato immediatamente qualunque rapporto col presunto dipendente, mettendo in allarme il benzinaio che si è rivolto ai Carabinieri di Sovicille. Non è stato difficile per i Militari ricostruire la vicenda: hanno così scoperto che anche in una seconda stazione di servizio di Siena era stata posta in essere la stessa truffa e hanno calcolato il danno complessivo in circa 3.500 euro. Presso questa seconda stazione di servizio l’autore del raggiro si era anche presentato in un paio di circostanze con un complice quarantaduenne, noto per precedenti denunce, che è stato deferito anch’egli per truffa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.
Il quantitativo di gasolio “acquistato” eccedeva davvero le esigenze di Stefano e del suo complice e doveva perciò essere destinato ad essere venduto sottoprezzo a qualcuno che non si è preoccupato troppo per la provenienza e che rischia ora una denuncia per ricettazione. I Carabinieri di Sovicille stanno ricostruendo anche questo aspetto e hanno già depositato una prima informativa al Magistrato che procede, una denuncia per truffa a carico dei due uomini.