Intervento del senatore del Partito Democratico
SIENA. “Dopo l’azione di risanamento avviata dal Governo Draghi e concretizzata dal management e dai sacrifici dei suoi dipendenti di questi ultimi anni, che hanno portato la Banca ad essere credibile e appetibile sui mercati, il Governo Meloni passa all’incasso avviando una procedura di privatizzazione lampo di Mps. Oggi, mentre Montepaschi ha tutte le carte in regola per giocare la sua partita da protagonista radicato nel territorio, il Governo accelera sui tempi rispetto all’uscita dal capitale prevista entro il 2024, senza esplicitare una strategia precisa”. Lo sottolinea il senatore del Partito Democratico Silvio Franceschelli, a proposito dell’avvio della procedura accelerata di collocazione sul mercato del 25% delle azioni di Banca Mps da parte del Mef.
“Mps – aggiunge Franceschelli – è una risorsa nazionale che va tutelata nel rapporto con l’economia del territorio, salvaguardando le lavoratrici e i lavoratori e valorizzando i grandi risultati conseguiti dalla banca in questi anni. Il Governo, invece, su Mps così come su altri temi marca una distanza con Siena ed agisce senza condividere alcuna scelta con il territorio, in particolare con la Regione, la Provincia e il Comune, la cui azione congiunta ha consentito nel recente passato di scongiurare diluizioni dannose. Ricordo i molteplici incontri tenutesi tra gli attori istituzionali ed i vertici del ministero che hanno aperto la strada ad un risanamento ed uno sviluppo concertato della Banca che oggi la pone dinanzi a nuovi orizzonti, in una posizione di assoluta credibilità. Oggi, il Governo ha deciso di avviare la procedura di privatizzazione senza alcuna interlocuzione con gli enti territoriali e aprendo nei fatti una nuova fase, il cui punto di caduta è del tutto sconosciuto. Per questo promuoveremo un’interrogazione parlamentare e sin d’ora chiediamo il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, dagli enti territoriali ai lavoratori e ai sindacati che li rappresentano – aggiunge Franceschelli – La collocazione sul mercato del 25% di Mps non deve essere un modo per fare cassa aprendo le porte ad uno spezzatino della banca. Per il futuro di Montepaschi si prosegua nel salvaguardare la sua identità, le lavoratrici e i lavoratori e il suo radicamento territoriale a Siena e in Toscana”.