
SIENA. La Fondazione MPS diversifichi al meglio in investimenti fruttiferi, respingendo ogni malsopito egoismo localistico. Destini, al contempo, una percentuale sistematica e proporzionale degli utili al riacquisto di azioni della Banca per accrescervi peso e presenza. Questo sacrosanto “rastrellamento” di azioni è sempre possibile. Si tornerebbe – così – alla saggezza degli Amministratori del rimpianto Istituto di Credito di Diritto Pubblico i quali accantonavano utili ben superiori al dovuto statutario, promuovendo la Banca di Siena tra le più patrimonializzate nel mondo.
Il recupero di azioni del Monte dovrebbe essere vivamente sentito e incoraggiato dagli Enti istituzionali, dalle forze socio-economico-politiche, in definitiva dai senesi e pure dai toscani delle altre province sempre beneficate. Ma i concittadini non hanno reagito al disastro, insensibili o rassegnati. Occorre, invece, un sussulto d’orgoglio. Dobbiamo risalire nel pacchetto azionario, anche se occorresse tanto di questo VI secolo del Monte. Non possiamo perdere il suo storico legame col territorio né, tantomeno, affidarlo al misero 1,45% che residua in Fondazione.
E’ questo il succo dei miei ripetuti appelli per una graduale risalita azionaria in MPS, apparsi ne La Nazione e sul Corriere di Siena fin dal 2012 e 2013, ripetuti in quasi tutte le assemblee di MPS SpA e anche il 23 giugno 2015 nell’incontro Fondazione-Città.
La mia reiterata proposta ha incontrato il consenso di molti concittadini, dei Capo Gruppo consiliari Laura Vigni e Pietro Staderini, mentre Pier Luigi Piccini, nel suo blog “in veritatem” l’ha definita “esilarante”(2 settembre 2015) ma si è contraddetto il 3 novembre successivo all’Nh Excelsior, affermando che la Fondazione MPS “… in stato comatoso farebbe bene a non distribuire utili e pensare solo a salvaguardare e ricostruire il patrimonio”, anche incrementando l’attuale 1,45% di azioni nella conferitaria, aggiungo io. Osservo appena che la mia proposta non è “esilarante” se la dice Lui. Per il resto, assordanti silenzi : quasi mancassero – a Siena sotto schiaffo – coraggio e volontà politica di contrastare Roma e Bruxelles. Benvenuto, quindi, al Circolo “Nero su Bianco”, che allarga il discorso anche a nuovi soggetti mentre formula ipotesi, conteggi e strategie. Dubito che una Fondazione etero-sensibile investa 20 ml. di euro nel recupero di azioni MPS. Ancor più dubito di un CdA della Banca, dove non c’è più nessuno di Siena, che dovrebbe dare ai Dipendenti “circa mille euro ciascuno” offrendo loro “uno scoperto di conto straordinario” per…aiutarli a… contrastare – per l’appunto – la sua acquiescenza a Roma e alla UE. Bene il concetto di comproprietà “della Banca dove lavorano” ma quanti sarebbero pronti a spendere in questo investimento quando, ahinoi, in molti vendettero subito le azioni gratuite del pensionamento, allora ben quotate, non conservandone almeno una per aprire bocca in assemblea ? E quanti, in questi anni drammatici, hanno portato altrove il loro gruzzoletto,?! Credo che occorra realismo. Ad ogni buon conto, benvenuto “Nero su Bianco”. Se ci mobilitiamo con amore e spirito di servizio a Siena e al Monte, “lo sforzo non fallirà”.
Pier Paolo Fiorenzani