Una mossa lunghissima e sofferta ha dato vita ad una corsa al cardiopalma
SIENA. È Torre! La contrada di Salicotto torna a vincere… L’accoppiata Andrea Mari e Morosita Prima conquista il Palio nel tripudio di una piazza provata dall’attesa di una lunghissima mossa.
esta la posizione dettata dalla sorte ai canapi: Onda, Valdimontone, Tartuca, Oca, Selva, Civetta, Pantera, Nicchio, Torre. Leocorno di rincorsa.
Dopo la prima uscita di rito, per consentire gli approcci con la rincorsa, si cominciano a vedere i primi segnali di una mossa che, come era prevedibile, si palesa complicata nella sua costruzione.
Seconda uscita dai canapi. Il Montone esce dal suo secondo posto per andare a cercare il Nicchio per ostacolarlo. La sua strategia resta immutata per tutta la mossa e mette alla prova la pazienza del mossiere Ambrosione. La posizione proprio non si riesce a tenere. Il nervosismo dei fantini e, di riflesso, dei cavalli, diventa tangibile.
Fuori la terza volta.
Al rientro Valdimontone prosegue con la sua tattica di avvicinamento alla rivale e si becca il primo avvertimento da parte del mossiere.
Fuori la quarta volta.
L’Oca si sposta e perde spesso la posizione. Poi la folla esulta…. l’allineamento sembra essere quasi raggiunto ma il Leocorno non entra.
Secondo avvertimento per Valdimontone che torna a infastidire il Nicchio.
Tutti fuori per la quinta volta.
Terzo avvertimento per il Montone. Molta tensione. Il cavallo dell’Onda mostra un certo fastidio.
Fuori la sesta volta.
Ennesimo richiamo per Valdimontone che resta tra Pantera e Oca che perde anche lei, in più occasioni la sua posizione. Un altro richiamo per Valdimontone che continua a cercare il Nicchio. Primo richiamo anche per l’Oca che non tiene la sua quarta posizione.
Tutti fuori, ancora una volta. E sono trascorsi i primi venti minuti di mossa…
L’Onda resta di taglio rispetto al canape. Il Montone lo affianca e poi risale nuovamente dalla sua posizione. L’Oca non vuole ottenere la sua posizione. Il Nicchio si mette in posizione di chiusura per non consentire alla rincorsa di passare.
Tutti fuori per l’ottava volta. Il Valdimontone fuori dalla sua posizione. Il mossiere invita alla calma ma non ottiene alcun risultato. L’Oca ottiene il suo secondo richiamo per la ricerca del contatto con la Torre. Il Montone si ferma a parlare con il mossiere prima di uscire dai canapi per la nona volta. Oca fuori dal suo posto. In prima posizione. Montone sempre fuori dalla sua posizione. La folla urla, protesta, si agita.
Fuori per la nona volta con urla sempre più alte dei contradaioli. Il fantino Veleno II si giustifica nuovamente con il mossiere, dicendo che si sposta per paura di un calcio al suo cavallo.
Nicchio e Torre entrano insieme. Oca sempre fuori posto. La folla invita il leocorno ad entrare.L’Onda va a disturbare vistosamente la Torre: si toccano e Ambrosione invita subito ad uscire. Sono le 20,05. I cavalli cominciano a sudare e diventano scivolosi.L’Oca perde nuovamente la posizione e Valdimontone prende un altro richiamo non senza protestare, tentando un colloquio con il mossiere. Ambrosione continua a richiamare le contrade che proprio non stanno al loro posto. Il Leocorno gira, resta lontano dal canape. “Rincorsa ferma” dice il mossiere, tentando di far rispettare le posizioni assegnate dalla sorte. L’Oca tenta in più occasioni di infastidire la Torre che, invece, resta imperterrita vicino al Nicchio.
Fuori ancora una volta tra i fischi e le proteste della folla.
Il mossiere richiama tutti dentro con determinazione. I fantini cominciano a sudare, come i cavalli. L’Oca continua a rimanere dietro, senza convincersi a prendere la sua posizione. Anche la Pandera perde per un attimo l’allineamento. Tutti fuori posizione, a parte l’Onda ma il Leocorno si avvicina al Verrocchino.
Tutti fuori nuovamente a dimostrazione dell’esasperazione di Ambrosione che invita i fantini alla calma. Entrano in campo i barbareschi che i avvicinano per asciugare i cavalli che cominciano a sentire il caldo e la tensione della piazza.
Al rientro nei canapi l’atmosfera non pare mutata. Montone e Oca restano fuori dalla posizione. L’Oca ottiene un altro richiamo dal mossiere. Nicchio e Torre poi forzano il canape e il mossiere abbassa per una falsa partenza. Sono le 20,22.
Tutti dentro con i soliti richiami a Oca e Montone. Poi, dopo pochi minuti, vista la mancanza di allineamento, Ambrosione rimanda tutti fuori.
Al rientro tocca all’Oca prendere un altro richiamo. Montone sempre accanto al Nicchio. L’Oca sempre arretrata e di traverso.
Fuori per l’ennesima volta e la folla comincia a perdere le speranze.
I richiami al Montone ormai sono puntuali ad ogni rientro dai canapi. Per la posizione, di contrasto, dell’avversaria il Nicchio si mette di traverso per evitare l’ingresso della rincorsa. Un avvertimento alla Torre che si rifiuta di andare nella sua posizione. Fuori ancora alle 20,35.
Il quadro non cambia e neppure le posizioni non corrette di Oca e Montone.Il mossiere ferma la rincorsa nel tentativo di trovare l’allineamento migliore. Il Nicchio resta alto per evitare una forzatura del Leocorno.
Si cozzano i cavalli di Montone e Nicchio. Tutti fuori nuovamente. Al rientro dei cavalli tra i canapi la folla chiede a gran voce di dare la mossa e pare quasi che i fantini si pongano tutti contemporaneamente nella condizione di ascoltarla.
La Selva parte per prima, seconda la Torre terza l’Onda…il Nicchio cade. Al secondo San Martino la Torre, con una operazione favolosa passa prima…. la Selva seconda che viene rimontata dall’Onda. La Torre resta prima sempre più incalzata dall’Onda che, al Casato rischia di cadere … l’Onda nerba e cerca di fermare la corsa della Torre che non vuole darla vinta. E non lo fa, andando ad esultare!
Fotogallery di Mirco Mugnai