Laurea honoris causa a Fusini e intitolazione di 24 aule
SIENA. Oggi, venerdì 16 settembre nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri di Siena, il Rettore Tomaso Montanari ha conferito la Laurea magistrale honoris causa in Scienze linguistiche e comunicazione interculturale a Nadia Fusini. La Laudatio è stata tenuta dal professor Pietro Cataldi.
A seguire, si è svolta la cerimonia di intitolazione di ventiquattro aule dell’Ateneo ai dodici professori che rifiutarono il giuramento fascista nel 1931 e a dodici donne del Novecento che hanno praticato in grado eroico il pensiero critico.
Dopo il saluto del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il rettore Tomaso Montanari ha spiegato il significato delle due cerimonie: “Le mattonelle scoperte fuori dall’Aula Magna, realizzate dal maestro Salvatore Puglia recano due citazioni dalle Tre ghinee di Virginia Woolf, dedicate esplicitamente alla sua idea di università. Nella prima si legge: «E poi, cosa si dovrà insegnare nell’università nuova? Certo non l’arte di dominare sugli altri, non l’arte di governare, di uccidere, di accumulare terra e capitali… ma l’arte dei rapporti umani, l’arte di comprendere la vita e la mente degli altri». E nella seconda si afferma che: «il modo migliore per aiutarvi a prevenire la guerra non è di ripetere le vostre parole e seguire i vostri metodi, ma di trovare nuove parole e inventare nuovi metodi». Mai come oggi sentiamo che nuove parole e nuovi metodi sono urgenti per fermare la guerra, per prevenirne di nuove e forse definitivamente distruttive. Ebbene – ha concluso Montanari – noi vorremmo essere ogni giorno un po’ più simili a quella università immaginata da Virginia Woolf: ideale, ma necessaria”.
“Sono particolarmente orgogliosa che mi abbiate accolta nella vostra comunità, e accolgo il vostro dono di inclusione con gratitudine, perché mi avete illuminato alla consapevolezza che alla domanda ‘cosa ho fatto io nella mia vita?’ pronunciata anche in un capitolo di Al faro, la risposta per me è stata ‘cercare nell’università di incontrare lo straniero, di ospitarlo nella mia lingua’ ”, ha sottolineato Nadia Fusini, in apertura della sua Lectio Magistralis intitolata “Elogio della traduzione”. E ha proseguito ripercorrendo alcune tappe fondamentali della sua esperienza di traduttrice, della vita di Virginia Woolf e della pratica di traduttore di Eugenio Montale in quanto matrice profonda della sua poesia.
E’ seguita poi la cerimonia di intitolazione di ventiquattro aule dell’Ateneo ai dodici professori che rifiutarono il giuramento fascista nel 1931 e a dodici donne, intellettuali e antifasciste con gli interventi dei professori Mauro Moretti e Paola Carlucci.
Giuliano Amato, presidente della Corte Costituzionale, ha tratteggiato i fondamenti del processo democratico e il rapporto tra scienza e politica: “Non c’è libertà che nessuno possa imporre ad altri. Il processo democratico è quello che consente a chiunque di concorrere. Non va mai accettata la pretesa di cancellare l’altro. Questo principio spazza via il pensiero unico dei regimi totalitari: l’arte e la scienza sono libere infatti perché non devono essere al servizio di nessuno. Ai giovani dobbiamo anche trasmettere l’idea per cui, laddove non c’è trasgressione e messa in discussione del pensiero prevalente, non ci sono le basi per la conoscenza futura”.
L’Aula Magna dell’Ateneo è stata intitolata a Virginia Woolf.
La cerimonia è stata accompagnata da brani musicali per violino e pianoforte eseguiti dal Duo Gazzana.