SIENA. In corso il consoglio comunale, di seguito i primi comunicati dell’ufficio stampa.
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ALCUNE VARIAZIONI AL PROGRAMMA TRIENNALE DEI LAVORI PUBBLICI 2017/2019 E ALL’ELENCO ANNUALE 2017
L’assemblea consiliare, nella seduta odierna, ha approvato alcune modifiche al Programma triennale dei Lavori Pubblici 2017/2019 e al relativo Elenco annuale 2017. “L’Amministrazione – è intervenuto l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini – ha ritenuto di inserire tre nuovi interventi, in quanto considerati rientranti tra le finalità programmatiche. Si tratta del project financing per la gestione dei cimiteri comunali, con lavori accessori di ristrutturazione e riqualificazione di alcune aree, nonché la fondamentale realizzazione del nuovo forno crematorio – l’importo complessivo ammonta a 1 milione 262mila euro; il potenziamento del servizio di bike sharing con pedalata assistita (“SI pedala”) che prevede l’installazione di una nuova ciclostazione in via P. Frajese e il potenziamento di quella esistente in località Due Ponti, per un costo complessivo di 135mila euro; i lavori di edilizia residenziale sperimentale e servizi e opere di urbanizzazione inseriti nell’ambito dei programmi di recupero urbano denominati “Contratti di quartiere di S. Miniato” (blocchi B e C) e gli interventi di abbattimento barriere architettoniche auditorium (blocco C), con una spesa aggiuntiva di 50mila euro circa”.
Deliberata anche l’anticipazione al 2017 dei lavori di adeguamento antincendio per il complesso museale Santa Maria della Scala, per un costo complessivo di 800mila euro; poi l’inserimento, nell’anno corrente, dei progetti che compongono il quadro denominato “CoheSIon” con cui il Comune ha partecipato al “Bando periferie”: la realizzazione dei percorsi ciclo-pedonali e riqualificazione delle valli verdi lungo le mura della città con collegamento ai parcheggi e alle aree periferiche, per 1milione e 760mila euro; la riqualificazione urbana dell’abitato periferico di Taverne d’Arbia con la realizzazione e il completamento dei percorsi ciclo-pedonali di collegamento con gli edifici scolastici, gli impianti sportivi e con i servizi di interesse pubblico (1 milione di euro); la realizzazione della pista ciclabile nel tratto strada Fiume-stazione ferroviaria-Due Ponti, inserito nell’itinerario ciclabile Poggibonsi-Siena-Buonconvento (800mila euro).
“Questa operazione – ha concluso Mazzini – in parallelo ha portato all’eliminazione dal documento di programmazione, poiché i lavori sono effettivamente iniziati, delle opere pubbliche della manutenzione straordinaria per il risanamento degli ambienti, dei servizi igienici e l’adeguamento funzionale e impiantistico dell’edificio comunale in via P.A. Mattioli, 8; dei lavori per la manutenzione straordinaria di edifici vari di proprietà dell’ente e dei lavori di manutenzione straordinaria delle tombe murate nei cimiteri comunali. Modificati, in relazione alle reali necessità emerse in fase di progettazione, anche gli importi relativi ad alcuni interventi previsti nella programmazione delle opere pubbliche”.
CAMPO SCUOLA DI VIALE AVIGNONE: DA PIETRO STADERINI UN’INTERROGAZIONE SUL RIPRISTINO DEL MURO PERIMETRALE
Il campo scuola di viale Avignone è stato oggetto di dibattito consiliare, nella seduta odierna, con l’interrogazione presentata da Pietro Staderini (Sena Civitas).
Il consigliere ha ricordato il cedimento nell’angolo del muro perimetrale a confine con l’istituto “Peruzzi”, avvenuto a fine 2009, e la successiva installazione di un’impalcatura finalizzata a garantire la tenuta del manufatto e la pubblica incolumità.
Rilevando come nel 2010 “la Giunta avesse già approvato un intervento preliminare di ripristino del muro, anche per evitare rischi di dissesto dell’istituto scolastico soprastante” ed evidenziando questa necessità ha chiesto “quali siano le intenzioni dell’Amministrazione comunale per risolvere la questione”.
L’assessore ai Lavori pubblici Paolo Mazzini ha, innanzitutto, ricostruito la vicenda del cedimento, a seguito del quale il paramento murario aveva subito uno spostamento di circa 10 cm, e per il quale fu montato un ponteggio a protezione dell’ingresso degli spogliatoi e della zona circostante.
Successivamente “fu affidata un’indagine a un geologo – ha detto Mazzini – la quale prevedeva anche carotaggi orizzontali per determinare la consistenza della parete. All’esito di tali analisi seguì l’elaborazione del progetto preliminare richiamato nell’interrogazione, per una spesa complessiva di 270mila euro, che prevedeva la costruzione di un nuovo muro antistante, a sua volta rivestito in pietra, nell’ipotesi che tale muro fosse realizzato per tutta la lunghezza del manufatto esistente”.
Il progetto, al tempo non fu poi finanziato, sebbene inserito nell’elenco del programma triennale. Attualmente si trova in una situazione di indeterminatezza, sia per le dimensioni della progettualità, sia per i costi che questa richiederebbero. “Appena potremo – ha evidenziato Mazzini – riprenderemo la progettazione e realizzazione dei lavori”.
Staderini nel dichiarare la sua “assoluta insoddisfazione per la risposta ricevuta che ha portato, nel tempo, la struttura a un completo stato di abbandono”, ha rimarcato la “necessità di provvedere in merito, così da ripristinare un adeguato stato di decoro, anche attraverso un progetto ridimensionato rispetto a quello iniziale”. “E’ un controsenso che una struttura sportiva comunale sia lasciata in questo stato e, nel contempo, l’Amministrazione candidi la città a Capitale Europea dello Sport”.
IL RECUPERO DELLA FONTE DI COSTALPINO: L’ASSESSORA ALLA CULTURA VANNOZZI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI PIETRO STADERINI
Il recupero della “Fonte al Pino”, detta anche “Fonte di Costalpino”, e la sua valorizzazione nell’ambito della rete dei bottini medievali hanno costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, da Pietro Staderini (Sena Civitas).
Rilevando “l’importanza storica, culturale e architettonica di tutti i manufatti che rimandano al legame di Siena con l’acqua”, ed elogiando il lavoro di divulgazione dei volontari dell’associazione “La Diana”, il consigliere ha chiesto all’Amministrazione “se ci sia intenzione di provvedere alla manutenzione della Fonte di Costalpino, realizzata nell’arenaria con un sistema a forma di capanna anziché a botte, il che potrebbe far ipotizzare una sua origine ancora più antica rispetto alle attestazioni documentarie finora appurate”.
Il consigliere ha evidenziato come la Fonte si trovi in precarie condizioni, essendo ricoperta da piante rampicanti e, sollecitando un intervento di pulizia sul muro esterno, ha chiesto “di aprire un percorso di studi sulle sue origini anche allo scopo di inserirla in un itinerario ad hoc dedicato alle Fonti storiche della città”.
L’assessora alla Cultura, Francesca Vannozzi, ha introdotto il suo intervento sottolineando l’importanza “del patrimonio inestimabile costituito dalla rete dei bottini, la cui valorizzazione non può prescindere congiuntamente da quella delle fonti e, in particolare, della Fonte di Pescaia, oggi Museo dell’Acqua, e di collegamento progettuale e di salvaguardia. Un patrimonio che richiede la prosecuzione della ricerca storica e una correlata attività di manutenzione delle aree verdi e delle infrastrutture”.
Quanto all’operato dei volontari de “La Diana”, ha sostenuto che “il ruolo fondamentale dell’associazione andrebbe inquadrato in un progetto più ampio, individuando compiti che prediligano l’impegno didattico e formativo, in primis con le scuole”.
Nel merito della fonte oggetto dell’interrogazione, alla quale Fabio Bargagli Petrucci aveva attribuito il nome di “Fonte della Costa al Pino”, Vannozzi ha informato che la sua struttura è articolata in tre vasche ed è ubicata in un terreno privato sotto la casa colonica “La chiatta”, raggiungibile dalla strada dell’Agresto, posta di fronte all’ippodromo, oggi non più utilizzata. “La fonte, nota anche come “Fonte al Palazzaccio”, era in collegamento con un’altra, posta a cinquanta metri, detta “Le gocciole”. Nessuna traccia di bottini, lavatoi o abbeveratoi sono stati trovati a essa collegati. Il riempimento è probabilmente dovuto al continuo sgocciolamento che filtra attraverso un sovrastante “pancone di tufo”: tutto ciò avrebbe comunque necessità di ulteriori studi e rilievi”.
“Sono indubbi – ha proseguito – il valore del manufatto e la necessità di un suo recupero, possibile solo a cura del proprietario. Ribadisco, però, come tale intervento debba essere inquadrato in un progetto più generale che veda la definizione degli enti e delle associazioni da coinvolgere e che si sviluppi, in base alle varie competenze, per la valorizzazione di quello che oggi possiamo iniziare a definire il patrimonio senese delle acque: fonti, bottini e Museo”.
“Le premesse dell’assessora, sull’importanza del nostro patrimonio delle acque, sono pienamente condivisibili”, ha risposto Staderini. “Ben venga, quindi, la valorizzazione di questa ricchezza. Una volta riconosciuta l’importanza storica invito l’Amministrazione comunale ha coinvolgere la Soprintendenza per stimolare e sollecitare il proprietario del terreno dove la fonte si trova collocata a intervenire alla sua preservazione. L’augurio è che il Comune si attivi in tal senso in modo da renderla visibile e fruibile da tutti”.
ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO GLI EFFLUVI PROVENIENTI DALL’IMPIANTO DI PIAN DELLE CORTINE
L’assessore Mazzini ha risposto all’interrogazione di Michele Pinassi
L’impianto di trattamento meccanico biologico di rifiuti non pericolosi in Pian delle Cortine, nel Comune di Asciano, di proprietà di SienaAmbiente, ha ricevuto, il 30 aprile 2012, l’autorizzazione integrata ambientale per emissioni in atmosfera.
Un’autorizzazione, come ha illustrato Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) nella seduta odierna di Consiglio comunale, “che prevede l’obbligo, entro il 30 aprile di ogni anno, di presentare un report ambientale contenente un’analisi delle emissioni, una planimetria per conoscere i punti di campionamento e i dati relativi alle emissioni in aria, nell’acqua e nel suolo dell’anno precedente; oltre a stabilire che devono essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per impedire ogni disturbo e molestia nell’abitato limitrofo”.
Informando il consesso delle lamentale pervenute da parte di molte cittadini delle vicine località di Casetta, Arbia, Taverne e Leonina sui disagi dovuti a effluvi nauseabondi, “provenienti, soprattutto nei mesi estivi, molto probabilmente dall’impianto”, ha chiesto ”se l’Arpat abbia effettuato, negli ultimi due anni, verifiche nella zona sulla qualità dell’aria e con quali risultati; se sono state controllate le vasche dell’umido e i relativi filtri e se il Comune di Siena ha mai ricevuto segnalazioni di criticità da parte dei cittadini”.
Nel merito del primo quesito, l’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha ricordato che “Arpat gestisce, per conto della Regione Toscana, la rete di rilevamento della qualità
dell’aria, costituita da 37 stazioni distribuite sul territorio regionale. Di tale attività vengono predisposti un report regionale e altri sui territori provinciali. Inoltre, l’Agenzia regionale, attraverso gli “autolaboratori”, gestisce campagne di monitoraggio mirate allo
studio di situazioni specifiche quali la valutazione di specifiche fonti emissive in virtù di situazioni particolari”. Mazzini ha informato che “tali campagne possono essere attivate tramite apposita convenzione onerosa da attivare da parte del Comune interessato, in questo caso quello di Asciano, con la stessa Regione Toscana. Pertanto nelle zone in oggetto non sono attualmente previsti da parte di ARPAT controlli sulla qualità dell’aria”.
Per quanto riguarda i controlli alle vasche dell’umido e ai filtri, l’assessore ha affermato che “questa attività verte, in particolare, sulla valutazione della corretta gestione ambientale dell’impianto e dell’esecuzione degli autocontrolli effettuati in ottemperanza al Piano di monitoraggio e controllo stabilito dall’Autorizzazione integrata ambientale (AIA, ndr). Da tale atto si rileva che le emissioni in atmosfera dell’impianto sono suddivisibili in quattro gruppi principali: sistemi di abbattimento mediante biofiltri e di abbattimento di polveri mediante filtri a manica e altri sistemi dinamici; caldaie a metano per riscaldamento civile e acqua sanitaria; cappa di saldatura”.
Dopo aver illustrato le caratteristiche tecniche del sistema di gestione adottato da SienAmbiente, Mazzini, avvalendosi dei contenuti di una nota di Serena Perissi, responsabile del dipartimento di Siena dell’Arpat, ha informato che “sempre in virtù dell’AIA, vengono effettuati controlli periodici annuali all’’impianto per verificare il rispetto delle prescrizioni sulla gestione dell’impianto e sugli autocontrolli effettuati dallo stesso gestore”. “In particolare – ha specificato – tutte le fasi dei processi di selezione e stabilizzazione del rifiuto indifferenziato e di compostaggio (biossidazione, maturazione, raffinazione) avvengono all’interno del capannone, che è mantenuto in costante depressione con convogliamento dell’aria estratta ai tre biofiltri, collocati sul piazzale esterno. Lo stoccaggio in cumuli del compost finito è effettuato in massima parte su due aree esterne e solo parzialmente all’interno del capannone, con gestione dei flussi per lotti mensili di produzione”. Dopo essere entrato nel merito tecnico delle operazioni di pulizia, Mazzini ha affermato che “l’impianto è correttamente gestito, anche se rimane la possibilità di coprire le aree di stoccaggio del compost finito per ridurre considerevolmente i quantitativi di percolato prodotto da smaltire”.
Infine, sul tema delle lamentele dei cittadini residenti nelle vicinanze dell’impianto, l’assessore ha puntualizzato che “nell’agosto 2016, a seguito di una segnalazione, il dipartimento ha effettuato un ulteriore controllo che ha consentito di accertare che l’azienda stava svolgendo operazioni di straordinaria manutenzione agli impianti. Attività che prevedono l’installazione delle nuove componenti impiantistiche per le sezioni di selezione dei rifiuti solidi urbani, l’indifferenziato e la raffinazione del compost, con inserimento nelle filiere di lavorazione di nuovi vagli a dischi sulla selezione e nuovi vagli a dischi e flip flow e sistema di aspirazione per separazione plastiche nella zona di raffinazione del compost”. “Per l’esecuzione degli interventi – ha aggiunto – l’impianto di selezione dei rifiuti solidi urbani era fermo e la fossa di stoccaggio dei rifiuti risultava quasi vuota con i rifiuti ricoperti di calce”.
Mazzini ha sostenuto che “gli odori segnalati erano percepibili solo in prossimità dell’area di cantiere in quanto le porte di ingresso al capannone della selezione dovevano rimanere aperte per consentire gli interventi. Tuttavia all’esterno delle aree di pertinenza dell’impianto non erano percepibili cattivi odori. Al perimetro dell’impianto non sono state percepiti odori provenienti dalle varie sezioni di trattamento rifiuti”.
Pinassi si è dichiarato “sconcertato nell’apprendere che Arpat non effettua controlli periodici oltre a quello del 2016, in occasione del quale è stato comunque riconosciuta la presenza di cattivi odori in questa zona di pregio paesaggistico”. “Le lamentele dei cittadini – ha concluso – non sono infondate e basta transitare sulla Siena-Bettolle, in alcuni giorni e con determinate condizioni, per percepire il problema: è innegabile che questa zona abbia subito un peggioramento nella qualità della vita”.
IN CONSIGLIO COMUNALE PINASSI HA CHIESTO INFORMAZIONI SULL’ATTIVITÀ DEI VERIFICATORI DI TIEMME
Il sindaco Valentini: “L’obiettivo principale non è la repressione sanzionatoria ma l’educazione dei passeggeri al corretto uso del titolo di viaggio”
L’attività dei “verificatori”, ovvero del personale di una società esterna alla quale Tiemme ha affidato il servizio di controllo per ridurre il mancato pagamento dei biglietti del trasporto pubblico locale, ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle). Il consigliere ha chiesto di conoscere “i destinatari dei proventi delle sanzioni, l’eventuale metodo di ripartizione, l’importo relativo all’ambito urbano di Siena, il numero delle sanzioni emesse nel 2016 nel nostro territorio e se, su queste, i verificatori percepiscono una percentuale”.
Il sindaco Bruno Valentini ha risposto che Tiemme, in sintonia con i nuovi orientamenti legislativi, sta sviluppando nuovi progetti per combattere l’evasione tariffaria, “i quali prevedono anche l’impiego di tecnologie innovative, come nel caso del progetto sperimentale Piombino Mobility Lab che prevede la validazione obbligatoria mediante l’attivazione di tornelli per la salita a bordo e la distribuzione di nuovi strumenti di monetica: un sistema che può essere esportato anche in ambiti di maggiori dimensioni”. Il sindaco ha aggiunto che, nell’ambito provinciale di Siena, Siena Mobilità, avendo già attive numerose tecnologie di monetica e online che facilitano l’acquisto di titoli di viaggio, ha intensificato le azioni di controllo. “Sicuramente prematuro – ha affermato – tracciare un bilancio definitivo di questi nuovi progetti, ma già da ora stiamo riscontrando alcuni risultati positivi sia nel bacino di Piombino sia in quello di Siena, dove si registra un aumento di incassi derivanti dalla vendita dei biglietti. L’obiettivo principale di questi progetti non è la repressione sanzionatoria ma l’educazione dei passeggeri al corretto uso del titolo di viaggio”. Valentini ha spiegato come la presenza diffusa e contemporanea di verificatori consenta di monitorare efficacemente i flussi di passeggeri, “sollecitando gli stessi all’acquisto del titolo di viaggio secondo procedure che l’azienda deve comunque rendere semplici ed efficaci. Per questo, tali iniziative sono affiancate da campagne di comunicazione mirate a diffondere la conoscenza di tutti i canali alternativi esistenti per l’acquisto dei biglietti: via sms o App, tramite la piattaforma online e pagamento con carta di credito. Tramite questi canali alternativi di vendita, l’azienda sta già riscontrando un aumento delle vendite dei titoli di viaggio”.
Sul piano formale, il sindaco ha specificato che Siena Mobilità, in base al proprio regolamento interno, consente ai soci di effettuare controlli sui suoi stessi servizi: “Così Tiemme e ByBus, entrambe socie ed appartenenti a Siena Mobilità, hanno stipulato un accordo per effettuare un’attività straordinaria e sperimentale di 6 mesi nel periodo compreso che va dal 1° marzo al 31 agosto 2017. Al termine di questa fase sperimentale sarà tracciato un bilancio dei risultati utile a effettuare un’appropriata valutazione”. Nel merito delle specifiche richieste dell’interrogazione, il primo cittadino ha precisato che “i dieci verificatori sono stati assunti alla dipendenze di ByBus con contratto da autoferrotranvieri a tempo determinato e non percepiscono alcuna percentuale sulle sanzioni emesse”; ha poi informato che la ByBus si avvale anche della consulenza di una società specializzata in materia di metodologie di controllo, “il quale prevede un compenso ripartito in parte fissa e in parte percentuale per le sanzioni emesse e incassate. Il destinatario di tali proventi è Tiemme, in virtù del regolamento interno di Siena Mobilità: da parte sua, Tiemme non ha ridotto il proprio organico addetto alle verifiche, il quale sta continuando a operare regolarmente”. “Presumendo che l’interrogazione si riferisca all’operato di ByBus – ha aggiunto – il numero delle sanzioni emesse nell’ambito urbano del Comune di Siena tra marzo e maggio 2017 è di 3.859. Nello stesso periodo, le sanzioni emesse su tutto il bacino di competenza di Siena Mobilità, ovvero la provincia di Siena, sono state 6.232. L’importo delle riscossioni potrà essere fornito solo al termine della sperimentazione dei 6 mesi. Infine, il numero delle sanzioni emesse nell’ambito urbano senese da parte del personale di Siena Mobilità in tutto il 2016 è stato pari a 5.439”. “Dall’inizio della sperimentazione a oggi – ha concluso – l’azienda sta riscontrando una flessione di sanzioni emesse a fronte di un conseguente aumento del numero dei biglietti venduti, cogliendo l’obiettivo di garantire una maggiore educazione dell’utenza nel fare regolarmente il biglietto”.
Rilevando che “i verificatori non percepiscono alcun guadagno sulle sanzioni, al contrario della società di consulenza di ByBus”, Pinassi ha sollecitato il sindaco a promuovere “una riflessione nei confronti di Tiemme perché vengano definiti importi fissi e non variabili a seconda del numero dei verbali emessi”. Il consigliere ha auspicato che il numero delle sanzioni tenda ad abbassarsi e ha espresso favore per l’aumento dei biglietti venduti. “Dal punto di vista tecnologico – ha concluso – ritengo che il servizio TPL nel nostro territorio abbia ampi margini di miglioramento, a cominciare dalla possibilità di ricorrere a tornelli o sensori”.