FIRENZE. L’estate 2023 si chiude con 35 eventi estremi tra bombe d’acqua, grandinate, temporali e fortissime raffiche di vento, che si sono alternate al caldo torrido con il mese di agosto, che è stato il più bollente mai registrato a livello globale con una temperatura di 1,25 gradi superiore alla media.
Scenario non molto diverso da quello della Toscana dove le temperature medie rispetto ai valori medi di riferimento sono state superiori di 1 grado a giugno, 1,8 gradi a luglio e 1,2 gradi ad agosto con il picco di 42,5 gradi registrati lo scorso 23 agosto a Castelmartini a Pistoia secondo il Servizio Idrogeologico Regionale. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati di Eswd relativi 21 giugno – 23 settembre in occasione dell’equinozio d’autunno.
Gli effetti dei cambiamenti climatici si sono fatti sentire nelle campagne, dove si è registrato un taglio molto significativo di alcune produzioni come pere (-70%), mele (-30%), susine (-30%), meloni (-50%), frumento (-10%), pomodoro (-10%) ma anche delle varietà primaverili di miele (90%), latte (-15%) e uova (-10%). Annata complicata anche per il vino (-20%) secondo il primo monitoraggio di Vigneto Toscano confermato anche dalla stima di Ismea, Assoenologi e Unione Nazionale Vini e così anche per la prossima campagna olivicola (-20%/-25%).
“I primi otto mesi – continua Coldiretti Toscana – sono stati i più caldi della media in Asia, Africa, Nord America, Sud America, in Nord e sud Oceania ed in Europa dove l’estate 2023 si classifica al terzo posto per le alte temperature. In particolare – precisa Coldiretti Toscana – il 2023 si posiziona in Italia al terzo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 0,65 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo i dati Isac Cnr nel primi otto mesi con l’anomalia climatica che è stata addirittura di +0,88 gradi al nord. Si conferma dunque anche quest’anno la tendenza al surriscaldamento lungo la Penisola dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020”.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli, si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono investimenti anche grazie al PNRR per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti e per l’agricoltura di precisione per ottimizzare l’utilizzo delle risorse (acqua, concimi etc) e salvaguardare la fertilità dei terreni.