
ROMA. Riunione fiume al Mimit sulla vertenza Beko. Ne è nata un’ipotesi di accordo da sottoporre al giudizio dei lavoratori prima della firma definitiva prevista lunedì 14 aprile.
Massimo Martini (Uilm), Daniela Miniero (Fiom Cgil), Giuseppe Cesarano (Fim Cisl), Stefano Borgogni, Carlo Bianco e Maurizio Matera della Rsu erano i componenti della delegazione che ha presentato al sottosegretario Fausta Bergamotto e ai manager della Beko le seguenti richieste: garanzie sull’acquisizione del sito da parte di Invitalia e sulla ricerca di un nuovo investitore per la reindustrializzazione; incentivi “consoni” alle uscite volontarie (85mila euro la prima tranche); integrazione alla cassa a zero ore prevista per i prossimi due anni.
L’intesa prevede che lo stabilimento Beko di Siena sarà acquisito da Invitalia con il Comune e avviato subito il processo di reindustrializzazione. Tutti i lavoratori saranno tutelati con appositi ammortizzatori sociali. Gli esuberi, ha spiegato il ministero delle Imprese e del Made in Italy, dovrebbero ridursi dai 1.935 del piano presentato dall’azienda a novembre a meno di mille e verranno gestiti con uscite volontarie e incentivate economicamente.
I sindacati hanno inviato ai lavoratori un comunicato sulla “proposta di Accordo da sottoporre al voto Referendario delle lavoratrici e dei lavoratori in tutti i siti italiani, il giorno venerdì 11 Aprile, dopo le assemblee dei lavoratori, per Siena abbiamo sviluppato una parte dell’Accordo specifica.
Impegno del Governo a garantire l’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia e Comune di Siena.
Reindustrializzazione del sito, attraverso Sernet l’Advisor incaricato da Beko e sia Sernet che Invitalia hanno verificato le condizioni dello Stabilimento.
Cassa integrazione in Deroga per Siena, come dichiarato dalla Sottosegretaria Bergamotto, formalizzata dal ministro Urso, oggi al Question Time in Parlamento, dopo la nostra visita di ieri, come Delegazione BEKO alla Camera dei Deputati.
Incentivo alla non opposizione al licenziamento volontario di Euro 90 mila lorde fino al 30 Novembre 2025.
Oltre quella data scende a 60 mila euro lorde fino al 31 Dicembre 2027.
Per coloro che restano in Azienda 2 Anni di cassa integrazione, 2026/27, con integrazione sulla Cassa di una Tantum di 15000 mila euro lorde.
Domani saremo più precisi in una prima informativa”.