Abbiamo iniziato con i temi dei ragazzi delle scuole di Siena, ma chiunque può scrivere la sua "storia"
Continuiamo la pubblicazione dei temi e delle poesie degli studenti delle scuole di Siena, che raccontano la loro vita in questa pandemia. Ma questo spazio non è riservato solo ai giovanissimi. Invitiamo tutti quelli che hanno voglia di scrivere la loro storia a inviarcela a redazione@ilcittadinoonline.it e sarà pubblicata.
La mia giornata al tempo del Coronavirus
4 marzo 2020 una data che difficilmente potrò scordare. La mia vita è ferma a quel giorno, la mia quotidianità, la scuola, lo sport, le partite di calcio, gli allenamenti, gli amici, la fidanzata, le uscite del sabato sera. Tutto è fermo al momento in cui abbiamo avuto la notizia che la scuola sarebbe rimasta chiusa. Incredulità, stupore, paura, nessuno ha gioito di questo.
Che cosa stava succedendo? Che cosa sarebbe cambiato?
Da allora vivo in casa, ma le giornate stranamente non sono tutte uguali, ho sempre qualcosa da fare, oltre a giocare con la play station, naturalmente, mi trovo a fare tutte quelle cose che avevo messo da parte con un semplice quanto improbabile “lo farò “, tanto sapevo che qualcun altro lo avrebbe fatto per me. Affronto questi giorni con la convinzione che qualcosa di buono in tutto questo c’è, ed è la gioia di vivere la famiglia, come non accadeva da troppo tempo, forse da quando ero bambino. Il ritrovarsi insieme a cucinare, a ridere, a sentire e vedere con il cellulare parenti lontani, a giocare con il cane, ascoltare i racconti di mia madre e di mio padre, ripulirsi la camera, sistemarsi l’armadio, diventano gesti ai quali non avevo dato l’importanza che realmente hanno. Alla mia età si dà valore ad altro, si cerca il di più, che a sentire mia madre non ci accontenta mai, perché non apprezziamo ciò che appare scontato, ciò che sembra non debba finire mai, perché c’è, è lì ed è già tuo. Vivo le mie giornate con la televisione sempre accesa sui canali di informazione, nella speranza che qualcosa migliori, e mi immedesimo in chi perde una persona cara senza neanche potergli stare accanto, in chi ogni giorno vede morire malati dopo aver invano cercato di curarli, sentendosi impotente, cerco di immedesimarmi in quelli che stanno in prima linea, affrontando il pericolo per il bene di tutti, sacrificando anche la propria famiglia, penso ai volontari e a quanto grande è il loro cuore.
Mi manca la mia vita e non pensavo mi potesse mancare così tanto la scuola, i miei compagni di classe, i miei professori, che adesso scopro persone per me importanti e che sicuramente lo saranno per sempre, forse anche più di quanto riesco ad immaginare, perché è anche con il loro sostegno che sto affrontando nel disagio questo periodo scolastico. Sì, stiamo facendo le video-lezioni al computer, ma non è la stessa cosa di quando la mattina dovevamo alzarci presto, fare le corse per non arrivare tardi, prima del suono della campanella, già anche quella mi manca, spesso ascoltata con sollievo, mi manca aspettare i professori in classe ognuno seduto al nostro posto, mi manca la loro presenza fisica, le battutine fatte durante la lezione, i rimproveri dei prof, la ricreazione, mi manca tutto, mi manca la libertà.
Mai avrei pensato di poter vivere un’epidemia anzi una pandemia, roba da libri di storia. Mi tornano alla mente alcune pagine de “I promessi sposi” quando gli untori, coloro che si erano già infettati, venivano perseguitati invece che curati, quando la gente moriva nei lazzaretti senza nessuna cura, senza nessun medico specializzato o mascherina, senza medicine, respiratori o sale di rianimazione. Queste sono le realtà che ho imparato in questi giorni. Mi reputo fortunato a non essere nato nel 1600, oggi ho il vantaggio di poter contare su un sistema sanitario che mi offre l’opportunità di sopravvivere qualora mi ammalassi, su medici preparati che fanno di tutto per salvare vite, su scienziati che senza sosta sperimentano un vaccino. Chissà cosa scriverebbe il Manzoni se fosse vissuto in questo secolo. C’è una cosa che mi stupisce più di ogni altra, è il comportamento dell’essere umano, la stupidità dell’uomo. Molte persone non ubbidiscono a ciò che ci è stato imposto dal Governo con i vari decreti, e mettono in pericolo l’umanità, inconsapevoli del fatto che stiamo affrontando una terribile guerra contro un nemico invisibile ma molto potente, il COVID-19. In questo modo si corre il rischio che il genere umano si dimezzi nel giro di poco tempo, ed è proprio ciò di cui ho paura, certo la storia insegna che ogni secolo ha vissuto la sua peste, e che si è anche combattuta e sconfitta, ma questo virus è un nemico difficile da sconfiggere perché a mio avviso l’uomo ci ha messo del suo con cattiveria e voglia di potere.
Leggo tanto in questi giorni su internet, della peste e della pandemia nel passato, vissuta e superata, ed anche se in tanti sono morti mi convinco che anche noi ce la faremo. Non so cosa ci riserva il futuro, spero solo che ognuno di noi ritorni presto semplicemente a vivere.
Andrà tutto bene.
Niccolò