Da oggi pubblicherermo i temi dei ragazzi delle scuole di Siena, ma chiunque può scrivere la sua "storia"
Iniziamo la pubblicazione dei temi e delle poesie degli studenti delle scuole di Siena, che raccontano la loro vita in questa pandemia. Ma questo spazio non è riservato solo ai giovanissimi. Invitiamo tutti quelli che hanno voglia di scrivere la loro storia a inviarcela a redazione@ilcittadinoonline.it e sarà pubblicata.
I ragazzi del Bandini
SIENA. Era un pomeriggio come gli altri, la solita giornata, che doveva svolgersi tra scuola e allenamenti, anche se, già da qualche giorno, ero a casa malato.
Avevo già sentito parlare di questo virus chiamato Covid-19, meglio conosciuto come Coronavirus. Ascoltando i telegiornali e le varie fonti di informazione ero venuto a conoscenza che questo virus era partito dalla Cina, una nazione con la quale l’Italia aveva stretto una collaborazione.
Questo fantomatico paziente 1 avrebbe portato con sé il virus dalla Cina all’Italia. Da questo momento si sono scatenati una serie di contagi che hanno preso piede molto velocemente soprattutto su persone già affette da altre patologie, causandone la morte.
Sembra che il Covid-19 colpisca l’apparato respiratorio creando delle grosse difficoltà a livello polmonare e soprattutto provoca manifestazioni diverse in ognuno di noi, quindi per evitare ulteriori contagi, quel giorno fu dichiarata la chiusura delle scuole di ogni grado fino al 15 marzo e da lì a qualche giorno il Premier Giuseppe Conte con il suo decreto non solo ha prorogato la chiusura delle scuole fino ad aprile ma ha applicato delle forti restrizioni in tutta Italia considerata poi Zona Rossa.
Niente spostamenti se non necessari, la chiusura totale di tutte le attività (bar, ristoranti, piscine ecc…), chiedendo a noi italiani di rimanere a casa il più possibile. Le mie giornate, prima delle nostre lezioni online, hanno subito un profondo cambiamento, che però sta avendo anche i suoi lati positivi.
Il primo è quello di passare più tempo con la mia famiglia, che prima, riuscivo a vedere la sera al mio ritorno a fine giornata e devo ammettere che non è male avere la mamma a tempo pieno, a casa anche lei perché è un insegnante, e il mio fratellino con il quale ho riscoperto il piacere di giocare.
È strano la mattina sentire questo “silenzio assordante”, poche sono le macchine che passano, nessun rumore dei garage che si aprono, e nessun rumore della fretta di chi deve andare al lavoro.
Siamo già al ventesimo giorno di quarantena e non avrei mai pensato di dire oggi che mi sarebbe mancato andare a scuola, vedere i miei compagni, scherzare e ridere con loro, prendere il bus per tornare a casa, i miei duri allenamenti in piscina e la stanchezza che mi assaliva la sera al mio ritorno a casa. Devo ammettere che però da quando stiamo di nuovo studiando online con i prof e con i compagni le giornate passano più velocemente.
Ho riscoperto anche il piacere di allenarmi in maniera diversa rispetto all’attività in piscina e dopo aver finito compiti e lezioni 2/3 ore le dedico al mio allenamento, in questo modo arriva sera e nemmeno me ne accorgo.
Chiamiamo pandemia una “malattia infettiva che si diffonde rapidamente in più aree geografiche del mondo” nel corso dei secoli si sono verificate diverse pandemie tra cui la Peste, la Spagnola e il Colera. Anche in letteratura si parla di pandemie, sicuramente la più famosa è la Peste Nera descritta da Giovanni Boccaccio nel suo “Decamerone”, la peste del 1300 uccise almeno un terzo della popolazione mondiale provocando quasi 20 milioni di vittime e all’epoca ebbe un forte impatto nella società del tempo; non manca di dovizia di particolari Alessandro Manzoni quando ci parla della peste del 1600 che si abbatté su Milano.
Credo che, anche questa volta, la pandemia, che ci ha colpiti, operi su ognuno di noi dei grandi cambiamenti a partire dalla nostra vita quotidiana.
Di una cosa però sono sicuro, che quando tutto questo sarà finito, ognuno di noi apprezzerà la semplice libertà anche solo per fare una passeggiata.
Marco