Abbiamo iniziato con i temi dei ragazzi delle scuole di Siena, ma chiunque può scrivere la sua "storia"
SIENA. Continuiamo la pubblicazione dei temi e delle poesie degli studenti delle scuole di Siena, che raccontano la loro vita in questa pandemia. Ma questo spazio non è riservato solo ai giovanissimi. Invitiamo tutti quelli che hanno voglia di scrivere la loro storia a inviarcela a redazione@ilcittadinoonline.it e sarà pubblicata.
CORONAVIRUS
Un’ epidemia è il diffondersi di una malattia, in genere una malattia infettiva, che colpisce una collettività di individui, ovvero una popolazione umana, con diffusione nello spazio e nel tempo, avente la stessa origine. Invece una pandemia è una malattia epidemica che si diffonde rapidamente tra le persone e si espande in vaste aree geografiche su scala planetaria, coinvolgendo di conseguenza gran parte della popolazione mondiale.
Ognuno ha un’opinione diversa sul Coronavirus, c’è chi pensa che sia tutta una messa in scena per dare soldi alle case farmaceutiche, c’è chi pensa che sia una manovra politica per colpire l’ economia italiana, c’è chi pensa che sia un atto di guerra contro la Cina e infine alcuni che ritengono si tratti di un virus accidentalmente uscito da un laboratorio cinese. Io invece non capisco davvero cosa stia succedendo, perché non sappiamo con certezza come è nato questo virus. Il fatto è che le scuole sono chiuse, tutti i mazzi di trasporto sono fermi, i mercati crollano e tutta la popolazione è chiusa in casa. All’ inizio il fatto di non andare a scuola per una settimana era una cosa piacevole, così mi potevo rimettere in pari con tutte le materie. Non andare a scuola per un mese cambia completamente tutto, cambia la vita di noi alunni, professori, famiglie. Tutto viene rimodellato, ci siamo trovati davanti ad una situazione alla quale eravamo del tutto impreparati. Stiamo attraversando un periodo strano che ci obbliga al cambiamento. Ti svegli la mattina e realizzi che da un giorno all’ altro il mondo intorno a te è cambiato, ti rendi conto che non puoi uscire di casa, che non puoi andare a scuola e che non puoi vedere le persone alle quali vuoi bene, ti accorgi che il telefono e il computer sono diventati il tuo banco di scuola. Le persone non si possono avvicinare, darsi la mano e tanto meno abbracciarsi. Per uscire devi avere un autocertificazione, la mascherina e i guanti. Hai paura di ammalarti, paura che i tuoi cari si ammalino.
Nell’aria si respira preoccupazione, ora se hai la tosse o due linee di febbre ti preoccupi subito. Io sono una persona che ama stare all’aria aperta, non ce la faccio a stare in casa tanto tempo. Ho la fortuna di vivere in piena campagna e in questi giorni ho fatto molte passeggiate nei campi da sola con il mio cane. La mattina ci colleghiamo tutti sulla piattaforma Zoom per fare le video-lezioni e questa cosa mi è nuova e strana, perchè non è come stare a scuola. Forse da una parte è meglio perchè per andare a scuola, visto che abito lontano, mi devo svegliare molto presto e stare in bus per quasi un’ora, invece ora mi sveglio più tardi ed è più comodo; però, stare a scuola a sedere nei banchi con i miei compagni e i prof è più bello, perchè preferisco vederli dal vivo invece che da uno schermo.
In questi giorni di quarantena ho imparato a focalizzarmi su me stessa, a crescere in modo emotivo e psicologico, questo momento mi ha insegnato a capire quali siano le cose davvero importanti per me, ad organizzare la mia giornata in modo produttivo dedicando tempo ai compiti, a studiare e a me stessa e ad apprezzare anche le piccole cose come passare del tempo con la famiglia, leggere libri, fare dolci e riguardare le vecchie foto che ti fanno ritornare in mente i bei momenti passati. Mi ha colpito molto il fatto che la Cina abbia donato mascherine, respiratori e personale con esperienza sul campo; Il loro popolo ha vissuto la stessa nostra esperienza e comprendono la nostra situazione. Tutti i medici in questi giorni difficili danno il loro meglio, fanno il possibile per affrontare l’emergenza.
Spero che tutto questo finisca presto e che danneggi il meno possibile l’economia poichè il nostro paese si basa molto sul turismo a differenza della Cina che ha un economia basata principalmente sull’industria e quindi il loro Pil può salire molto più velocemente. Spero di tornare presto alla normalità.
Caterina