SIENA. Continuiamo con i ragazzi dell V B della scuola Don Milani, che hanno presentato degli elaborati molto espressivi ed articolati (disegni, racconti, poesie, canzoni, diari, quadri), attraverso i quali raccontano i loro sentimenti. Oggi è il turno di Andrea.
La poesia
La Noia borbotta
M. L. Giraldo
La Noia borbotta
con la voce bassa:
Che noia! Quest’oggi
il tempo non passa.
Restare qui in ozio
a non fare niente
io, ve lo assicuro,
non è divertente.
Però poi ogni volta
che c’è un po’ da fare
la Noia, sta certo,
d’incanto scompare.
Il quadro
Vincent van Gogh ~ Le lettere
La canzone
La noia la noia la noia la noia la noia
io non ci vivo più
restaci tu qui
soffrirò di nostalgia
ma devo uscire fuori da qui
Io devo io devo io devo io devo
e come dicevi tu
tornerai qui
solo quando avrai bruciato tutto
solo allora sì
E la noia la noia la noia
che hai lasciato qui
quella noia che c’era nell’aria
che c’era nell’aria allora
è ancora qui
è qui che ti aspetta sai
e tu ora
non puoi certo più scappare
come hai fatto allora
ora sai che vivere
non è vero che c’è sempre
da scoprire
e che l’infinito
è strano ma per noi sai
tutto l’infinito
finisce qui.
TULLIO FERRO, VASCO ROSSI
Il diario
CARO DIARIO,
oggi non faccio niente di speciale perché è arrivato un brutto virus, che si chiama coronavirus o Covid-19. La cosa più orrenda è che sta contagiando tutto il mondo, quindi siamo costretti a stare in casa tutti i giorni, non possiamo vedere nessuno tranne i genitori. Non ne parliamo caro diario, tanto volentieri, in casa gioco con i lego o con i Nerf, il problema è che io non posso giocare con nessuno perché i miei genitori fanno le videochiamate dal computer e quindi non hanno molto tempo da dedicare a me. Caro diario a me piace molto fare una passeggiata nel bosco con i miei genitori, questo accade tutti i giorni nel pomeriggio. Ci divertiamo un sacco infatti nel bosco abbiamo fatto una scoperta: si sono trovati due archi in mattone quasi totalmente interrati con in alto, un sasso a forma di balzana con inciso la data 1944. Osservando meglio con la torcia abbiamo notato che c’era una buca profonda, una grotta che si perdeva dentro al terreno. Caro diario con i miei genitori abbiamo pensato che potessero essere dei rifugi scavati per ripararsi durante i bombardamenti aerei nella seconda guerra mondiale. La sera quando abbiamo terminato di cenare guardiamo un film tutti assieme, io e babbo stiamo fino a mezzanotte mamma invece no, perché 10 minuti dopo che inizia il film spesso si addormenta. Caro diario fin qui ti ho descritto come si svolgono di solito le mie giornate però una mi è rimasta impressa nella mente. Un giorno appena svegliato mi sono lavato, ho fatto colazione, mi sono vestito e poi sono andato fuori a giocare a calcio nel mio giardino. Mentre ero fuori ho sentito una sirena, erano i carabinieri che con l’altoparlante ripetevano continuamente “state a casa … state a casa” Ho pensato che fossero vicino, nella strada dove abito, ma invece erano al campino, quello sotto la nostra scuola elementare. Improvvisamente ci ha chiamati un mio grande amico Federico Petrini che in modo agitato ci ha informati che due famiglie dell’Acquacalda erano insieme in giardino. Caro diario le due famiglie festeggiavano un compleanno, ma essendo vietato, qualcuno ha chiamato la Polizia, che dopo pochi minuti è arrivata. Caro diario la festa è stata interrotta dalle sirene della Polizia e le due famiglie sono state denunciate. Io sono rimasto molto male, mi ha fatto una grande impressione perché una di quelle famiglie abitava vicino al mio amico Federico. Ho pensavo che lo potessero interrogare su cosa avesse visto dei vicini di casa, ma per fortuna quel triste giorno è passato e adesso non ci voglio più pensare.
Spero di riscriverti presto caro diario
Il racconto
Il Coronavirus
Un giorno uno scienziato cinese malefico decise di creare il coronavirus, una brutta malattia mortale. Quando la lanciò al mondo tutti gli uomini lo sottovalutarono, come aveva previsto lo scienziato ma a un certo punto la Cina venne infettata e tutto il mondo diceva: ”E vabbe’, è un’ influenzina…“. A quel punto lo scienziato lo potenziò e divenne estremamente contagioso; non guardava in faccia nessuno, colpiva e se ne andava e così per tutti. A un certo punto l’Italia si ribellò e allora lo scienziato abbattè il suo virus sull’Italia, ma l’Italia era preparata con tutte le difese possibili; il coronavirus abbatteva tutti, allora intervenne l’arma più forte di tutte: i medici!!! Fecero la rivoluzione, guarirono un sacco di persona ma a un certo punto si stancarono e non avevano più forze. Quando tutto era perduto, tutti i continenti del mondo aiutarono l’Italia e combatterono contro il coronavirus, perfino Donald Trump. Il coronavirus colpì allora gli altri continenti, tutti insieme sembravano imbattibili, a parte il loro peggiore nemico: la stanchezza che dopo un po’ prese il sopravvento e tutti si sentirono stanchi e pensavano che sarebbe stata la fine. Lo scienziato stava per morire, ma davanti a quel massacro non riusciva a non contribuire allora prese una lingua di drago, un occhio di pipistrello e un’ala di piccione, mescolò tutto e preparò l’antidoto che con un mega bazooka colpì il coronavirus e lo annientò.
Tutti i medici prelevarono il DNA dal coronavirus dove c’era la cura e ne prepararono un vaccino ma poi pensarono ai poveri bambini che dovevano farsi una puntura di 10 cm, si intenerirono e fecero una crema super potente e da lì tutti furono felici i bambini non pensarono alla puntura neanche nei sogni.
I continenti si erano alleati e non ci sarebbero state più guerre ma solo pace e aiuti da ogni parte.
Il dottore alla fine morì ma con felicità di aver salvato il mondo, purtroppo gli uomini non seppero mai chi fu il creatore e chi fu il salvatore però vissero tutti felici e protetti.