SIENA. Continuiamo con i ragazzi dell V B della scuola Don Milani, che hanno presentato degli elaborati molto espressivi ed articolati (disegni, racconti, poesie, canzoni, diari, quadri), attraverso i quali raccontano i loro sentimenti. Oggi è il turno di Alessia.
Il racconto
Noia
C’era una volta una bambina che aveva dieci anni e che fu costretta a stare in casa per una grave pandemia: il Coronavirus. Si chiamava Mara e aveva una sorellina di cinque anni con cui a volte litigava perché non si trovavano d’accordo sui giochi da fare nel tempo libero.
La sorellina di Mara si chiamava Margherita, lei preferiva giocare a giochi tranquilli e stare dentro casa; le piacevano molto il colore rosa e i trucchi e aveva anche una grande collezione di Barbie. Margherita era bionda e aveva i capelli lisci, assomigliava molto a sua madre. Invece a Mara piacevano molto i giochi di spionaggio e quelli molto attivi come ad esempio “Chipparello”, fare gare di corsa e andare in bicicletta; le piaceva molto anche studiare, fare ginnastica e passeggiare. Mara era una bambina gentile e ubbidiente, ma aveva un carattere molto forte e si commuoveva difficilmente, anche se quando litigava si sentiva in colpa perché a volte le capitava di rispondere molto male. Mara aveva i capelli marrone scuro, gli occhi azzurri e un grazioso visino ed era anche molto forte.
Mara e la sua famiglia abitavano in una piccola casa in città e quando scoppiò la pandemia del Coronavirus dovettero rinchiudersi nel loro appartamento. Mara iniziò a fare alcune videolezioni invece Margherita giocava tutto il giorno, però sentiva la mancanza della sorella, molto impegnata con i compiti.
Durante le vacanze di Pasqua Mara iniziò a giocare con la sorellina ma si annoiavano molto, soprattutto Mara che odiava stare chiusa in casa; per due o tre ore al giorno faceva i compiti, invece i suoi genitori continuavano a lavorare tutto il giorno. A Pasqua non si annoiarono perché aiutarono i genitori a preparare pranzo e cena e nel pomeriggio si riposarono tutti insieme.
Martedì 14 aprile le videolezioni ripresero però Mara trovava comunque del tempo per giocare con sua sorella. Lei sentiva molto la differenza tra la domenica e gli altri giorni della settimana perché non c’erano le videolezioni e non si annoiava perché stava con i genitori e di sera organizzavano delle videochiamate con gli amici.
Dopo un mese di solitudine poterono uscire e tornare finalmente a scuola. Quell’esperienza gli insegnò a litigare meno tra di loro e ad apprezzare la compagnia l’una dell’altra
Gioia
Il diario
Domenica 29 marzo 2020
Caro diario,
oggi dopo colazione ho fatto la ricerca su Spartaco, un gladiatore schiavo romano, poi ho studiato il primo triumvirato. All’una sono andata in giardino a fare pranzo con la mia famiglia e poi a giocare in giardino mentre i miei genitori prendevano il sole sull’amaca perché è stata una giornata molto calda. Nel primo pomeriggio siamo andati a saltare sul tappeto elastico che in questi giorni è lo svago più grande che abbiamo: saltiamo soltanto in tre perché tutti non ci regge, quindi babbo e mamma entrano a turno. Quando salto mi sento libera e forte, come se il Coronavirus non esistesse e la felicità è così grande che il cuore mi scoppia di gioia soprattutto perché vedo che la mia famiglia prova quello che provo io e ridiamo tanto insieme.
Più tardi siamo andati a fare una passeggiata in bici in una stradina sterrata piena di sassi in mezzo al bosco che circonda casa mia; è stato divertentissimo, ma in salita è stato molto faticoso trascinare la bici. Quando siamo arrivati in cima abbiamo sentito in lontananza il suono dei tamburi che ci hanno tenuto compagnia per un po’ di tempo; essi mi hanno molto ricordato Siena e il Palio. Quando siamo tornati a casa erano le cinque; io mi sono fatta la doccia e poi abbiamo fatto una videochiamata con l’aperitivo insieme ad alcuni amici. Abbiamo parlato molto e ci siamo chiesti quando finirà questa pandemia; poi ci siamo raccontati molte cose divertenti e ci siamo dati la buonanotte con un grande abbraccio virtuale.
Infine abbiamo fatto cena con il gelato al riso e al pistacchio che abbiamo preparato noi: questa è stata una cosa davvero speciale che i miei genitori ci concedono solo in qualche occasione.
Da quando è iniziata la quarantena, venticinque giorni fa, questo è stato il giorno più bello e più attivo di tutti; mi sono divertita tantissimo perché ho fatto un sacco di cose con la mia famiglia.
La poesia
Rabbia
Oh che rabbia
Siamo tutti in una gabbia,
in una gabbia molto grande
con il virus che si spande.
Oh che rabbia! Mamma mia
Non possiamo più andar via,
la pioggia scende giù
gli uccellini fan cucù.
Dentro casa tutto il giorno
La rabbia non si toglie più di torno,
alcune volte andando fuori,
dentro ho più colori.
Oh ti prego, vattene via
E non colpire l’Albania,
basta! Io non ci sto più
in questa casa chiusa quassù!
Il quadro
SCOMBUSSOLAMENTO
La canzone
LA LIBERTA’
Di Jovanotti
Preziosa e fragile
Instabile e precaria
Chiara e magnetica
Leggera come l’aria
Sempre moderna
anche quando è fuori moda
Sempre bellissima
cammina per la strada
All’orizzonte, dietro la fronte
Sul palcoscenico e dietro le quinte
Allenami, insegnami a vivere con te
Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà (viva) La libertà Viva viva viva viva
Parola magica, mettila in pratica
Senti che bella è, quant’è difficile
E non si ferma mai, non si riposa mai
Ha mille rughe ma è sempre giovane
Ha cicatrici qua, ferite aperte là Ma se ti tocca lei ti guarirà
Ha labbra morbide, braccia fortissime
E se ti abbraccia ti libererà
Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà (viva) La libertà…