di Filippo Tozzi
CASTELLINA SCALO (SI). Allenamento pomeridiano per la Robur Siena sul manto, sempre più dissestato, di Castellina Scalo. La formazione di Guido Carboni dovrà fare a meno per tre settimane di Alberto Torelli. Uscito nel primo tempo della vittoriosa trasferta di Ancona, il giovane centrocampista pesarese ha subito una lesione di secondo grado al collaterale mediale del ginocchio sinistro. Questo il referto della risonanza magnetica, che quindi sgombra il terreno da ogni possibile dubbio riguardo alla sua presenza contro la Carrarese nella prima giornata di ritorno. Dubbi che invece si addensano sulle condizioni di Eros Pellegrini. Il laterale destro, all’esordio in campionato nell’ultima giornata, ha svolto lavoro differenziato. Nessuna comunicazione è giunta dalla società circa le sue condizioni fisiche. Silenzio anche per quanto riguarda il percorso di guarigione di Lukas Opiela, alle prese con la pubalgia da ormai un mese. Per il resto, gruppo a disposizione di Carboni e dei suoi collaboratori. Il tecnico bianconero ha approfondito particolarmente l’aspetto tattico. Nella parte centrale della seduta, ha lavorato sulla retroguardia a quattro, concentrandosi sui movimenti richiesti ai difensori sulle uscite in pressing. Lavoro che ha caratterizzato anche l’ultima parte dell’allenamento, con la consueta partita a tutto campo. Le due metà del gruppo sono state infatti disposte alternativamente con la difesa a tre e a quattro elementi. Sebbene sia ancora prematuro ipotizzare una probabile formazione anti-Cararrese, la possibilità di vedere uno degli ultimi arrivi con una maglia da titolare è piuttosto alta. Nadir Minotti è stato infatti schierato come mediano basso di fronte alla difesa sia nella strutturazione con il 3-5-2, che con il rombo caratterizzante il 4-3-1-2 (La Vista alle spalle della coppia Yamga-Mastronunzio). Gli infortuni di Torelli e Opiela hanno ridotto le possibilità di scelta del tecnico che, indipendentemente dai moduli, avrà la coppia Burrai-Bastoni a disposizione la rimanente maglia da titolare.
IL FRONTE SOCIETARIO
Se questo è ciò che accade sul rettangolo verde, lo scenario al di fuori del campo è altrettanto importante, per non dire decisivo. La crisi economica che attanaglia la società sembra entrare adesso nella sua fase più critica. Con il Cda dimezzato (i posti vuoti lasciati dal DG Andrea Bozza e da Riccardo Sallustio), la forza lavoro quotidianamente operativa ridotta all’osso e un mercato condotto a colpi di rescissioni contrattuali per abbattere i costi di gestione, la ricerca di un socio non si ferma. Il presidente Antonio Ponte ha smentito ieri le trattative con cordate liguri e romane. Secondo quanto riportato dalla stampa cittadina cartacea e digitale, i contatti rimasti in piedi sono costituiti da Luca Bergamini (attualmente membro del consiglio di amministrazione del Bologna), Mattia Piscaglia (esponente di un’azienda milanese nel settore dell’energia) e Anna Durio (attuale presidentessa della formazione allenata da Michele Coppola che annovera tra le sue fila anche Massimo Morgia come direttore dell’area tecnica). Solo i prossimi giorni diranno se e quale, tra questi contatti, si trasformerà in una trattativa destinata ad andare in porto. Per il momento, l’unico aspetto certo è la sofferenza di una società che si è improvvisamente svegliata a causa del contatto con la realtà. I costi di gestione troppo elevati sono infatti noti in anticipo, al momento della stipulazione dei contratti e dell’assunzione degli impegni. La volontà di non considerare l’impatto dei costi nasconde una trappola che gli sportivi senesi hanno già conosciuto in un dolorosissimo passato. Un passato fin troppo recente, in cui la gestione economica era condotta in costante perdita e la sopravvivenza stessa della società subordinata al risultato sportivo, unica variabile non prevedibile per definizione. La speranza di tutti è che il passato non debba mai più ripetersi. Insomma, adesso la partita più importante per la Robur si gioca fuori dal rettangolo verde. La partita per la sopravvivenza.
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