SIENA (4-4-2): Coppola; Vitiello, Terzi, Ficagna, Del Grosso; Troianiello (24’st kamata ), Carobbio, Vergassola, Sestu; Calaiò (11’st Larrondo), Mastronunzio (11’st Brienza)
All. Conte A disp.: Farelli, Reginaldo, Valdez, Marrone, Brienza, Larrondo, Kamata
CROTONE (4-4-2): Concetti; Crescenzi, Migliore, Viviani (37’st Tedeschi), Abruzzese; De Giorgio, Galardo, Beati, Napoli (24’st Ledesma); Russotto, Ginestra (19’st Curiale)
All. Menichini A disp.: Belec, Curiale, Ledesma, Uccello, Eramo, Cabeccia, Tedeschi
ARBITRO: Gallione (Mangialardi– Conca/Santuari)
AMMONITI: 43’ Migliore (C), 3’st Terzi (S), 12’st Galardo (C), 33’st Crescenzi (C)
di Filippo Tozzi
SIENA. Dopo la batosta di Empoli tutti volevamo vedere un Siena combattivo. Siamo stati accontentati, ma solo in parte perché il pareggio sta stretto. La Robur entra in campo a testa bassa. Nei primi dieci minuti si contano tre tiri in porta di Calaiò che, prima di testa e poi da fuori area, impegna Concetti. Il Crotone tenta di uscire dalla propria metà campo, ma non riesce mai ad impensierire l’estremo difensore bianconero. Dopo le fiammate iniziali, la partita cala di intensità e le squadre si danno battaglia a centrocampo. La Robur, però, sembra padrona del gioco. Il suo canovaccio tattico è consolidato, con le verticalizzazioni improvvise per gli esterni. Al 24’ una conclusione da fuori area di Ginestra finisce alla destra di Coppola e fa capire alla Robur che non è il caso di abbassare la guardia. La risposta bianconera un minuto più tardi, con una triangolazione Calaiò-Tronianiello che l’esterno non riesce a chiudere. Da qui in poi si apre il monologo dei padroni di casa. Al 28’ Sestu viene lanciato in profondità e cade in area senza che l’arbitro conceda il rigore. Tre minuti più tardi Carobbio imbecca in area Calaiò, che insacca di testa. Ma l’urlo di gioia si strozza nelle gole degli spettatori del Franchi: l’arbitro Gallione ha annullato per un fuorigioco dubbio segnalato dall’assistente Santuari. La guardalinee si riscatta al 39’, fermando giustamente Tronianiello per offside dopo una gran palla di Calaiò. Un minuto dopo è ancora protagonista l’esterno bianconero. Una cavalcata di 50 metri palla al piede senza riuscire a concludere. Il primo tempo sembra finito, ma è solo una pia illusione. Mastronunzio viene liberato in area dal solito Calaiò, ma si fa ipnotizzare da Concetti. A due minuti dalla fine l’arbitro Gallione si rende protagonista in negativo. Ammonisce Migliore per un fallo su Troianiello, ma concede una punizione appena fuori area anziché il rigore. Nell’unico minuto di recuperò c’è tempo per una botta di Carobbio su punizione, parata da Concetti. Il primo tempo va in archivio con una sola certezza, la mancanza di cattiveria della Robur.
Il secondo tempo prosegue sui binari della prima metà di gara. Il Siena continua ad essere padrone del campo, e la terna continua a destare dubbi. Al 9’ Sestu viene lanciato in profondità da Calaiò, ma è fermato per un fuorigioco inventato appositamente per l’occasione. Due minuti dopo l’arbitro ammonisce il neo-entrato Larrondo per fallo di mano. Poi inverte la decisione ed ammonisce il capitano rossoblu Galardo per la stessa infrazione. Conte, a questo punto, decide di ricorrere alla panchina. Cambia la coppia di attaccanti ed inserisce Larrondo e Brienza. Al 21’ c’è il primo pericolo per la Robur. Terzi omaggia Beati mettendolo a tu per tu con Coppola, ma il portiere respinge. Il nervosismo dei padroni di casa inizia a trapelare. La manovra si fa più confusa e gli appoggi più imprecisi. Ciononostante al 25’ Larrondo riesce ad impegnare Concetti, concludendo di testa su cross di Kamata. Un minuto più tardi lo stesso attaccante tenta un dribbling di troppo in area e si fa scippare la palla dagli avversari. Le ambizioni bianconere sono di nuovo frustrate quando Terzi batte a porta vuota e trova l’opposizione in extremis di Viviani. L’ultimo quarto d’ora regala un Siena alla disperata ricerca del vantaggio. Le squadre, complice anche la stanchezza, si allungano e la tattica lascia spazio alla confusione.
Primo pareggio interno per la Robur che, a dispetto della mole di gioco espressa, si deve accontentare di un solo punto. Il cinismo e la cattiveria necessari per vincere devono ancora entrare nel DNA calcistico della creatura di Conte.
All. Conte A disp.: Farelli, Reginaldo, Valdez, Marrone, Brienza, Larrondo, Kamata
CROTONE (4-4-2): Concetti; Crescenzi, Migliore, Viviani (37’st Tedeschi), Abruzzese; De Giorgio, Galardo, Beati, Napoli (24’st Ledesma); Russotto, Ginestra (19’st Curiale)
All. Menichini A disp.: Belec, Curiale, Ledesma, Uccello, Eramo, Cabeccia, Tedeschi
ARBITRO: Gallione (Mangialardi– Conca/Santuari)
AMMONITI: 43’ Migliore (C), 3’st Terzi (S), 12’st Galardo (C), 33’st Crescenzi (C)
di Filippo Tozzi
SIENA. Dopo la batosta di Empoli tutti volevamo vedere un Siena combattivo. Siamo stati accontentati, ma solo in parte perché il pareggio sta stretto. La Robur entra in campo a testa bassa. Nei primi dieci minuti si contano tre tiri in porta di Calaiò che, prima di testa e poi da fuori area, impegna Concetti. Il Crotone tenta di uscire dalla propria metà campo, ma non riesce mai ad impensierire l’estremo difensore bianconero. Dopo le fiammate iniziali, la partita cala di intensità e le squadre si danno battaglia a centrocampo. La Robur, però, sembra padrona del gioco. Il suo canovaccio tattico è consolidato, con le verticalizzazioni improvvise per gli esterni. Al 24’ una conclusione da fuori area di Ginestra finisce alla destra di Coppola e fa capire alla Robur che non è il caso di abbassare la guardia. La risposta bianconera un minuto più tardi, con una triangolazione Calaiò-Tronianiello che l’esterno non riesce a chiudere. Da qui in poi si apre il monologo dei padroni di casa. Al 28’ Sestu viene lanciato in profondità e cade in area senza che l’arbitro conceda il rigore. Tre minuti più tardi Carobbio imbecca in area Calaiò, che insacca di testa. Ma l’urlo di gioia si strozza nelle gole degli spettatori del Franchi: l’arbitro Gallione ha annullato per un fuorigioco dubbio segnalato dall’assistente Santuari. La guardalinee si riscatta al 39’, fermando giustamente Tronianiello per offside dopo una gran palla di Calaiò. Un minuto dopo è ancora protagonista l’esterno bianconero. Una cavalcata di 50 metri palla al piede senza riuscire a concludere. Il primo tempo sembra finito, ma è solo una pia illusione. Mastronunzio viene liberato in area dal solito Calaiò, ma si fa ipnotizzare da Concetti. A due minuti dalla fine l’arbitro Gallione si rende protagonista in negativo. Ammonisce Migliore per un fallo su Troianiello, ma concede una punizione appena fuori area anziché il rigore. Nell’unico minuto di recuperò c’è tempo per una botta di Carobbio su punizione, parata da Concetti. Il primo tempo va in archivio con una sola certezza, la mancanza di cattiveria della Robur.
Il secondo tempo prosegue sui binari della prima metà di gara. Il Siena continua ad essere padrone del campo, e la terna continua a destare dubbi. Al 9’ Sestu viene lanciato in profondità da Calaiò, ma è fermato per un fuorigioco inventato appositamente per l’occasione. Due minuti dopo l’arbitro ammonisce il neo-entrato Larrondo per fallo di mano. Poi inverte la decisione ed ammonisce il capitano rossoblu Galardo per la stessa infrazione. Conte, a questo punto, decide di ricorrere alla panchina. Cambia la coppia di attaccanti ed inserisce Larrondo e Brienza. Al 21’ c’è il primo pericolo per la Robur. Terzi omaggia Beati mettendolo a tu per tu con Coppola, ma il portiere respinge. Il nervosismo dei padroni di casa inizia a trapelare. La manovra si fa più confusa e gli appoggi più imprecisi. Ciononostante al 25’ Larrondo riesce ad impegnare Concetti, concludendo di testa su cross di Kamata. Un minuto più tardi lo stesso attaccante tenta un dribbling di troppo in area e si fa scippare la palla dagli avversari. Le ambizioni bianconere sono di nuovo frustrate quando Terzi batte a porta vuota e trova l’opposizione in extremis di Viviani. L’ultimo quarto d’ora regala un Siena alla disperata ricerca del vantaggio. Le squadre, complice anche la stanchezza, si allungano e la tattica lascia spazio alla confusione.
Primo pareggio interno per la Robur che, a dispetto della mole di gioco espressa, si deve accontentare di un solo punto. Il cinismo e la cattiveria necessari per vincere devono ancora entrare nel DNA calcistico della creatura di Conte.