di Augusto Mattioli
SIENA. La lingua batte dove il dente duole. E il dente che fa male alla signora Anna Durio, presidente del Siena, e a suo figlio Federico Trani è il rapporto con i soci di minoranza, che – come si è visto nei giorni scorsi – sembrano molto agguerriti. Pur avendo il 98% e spiccioli delle quote della società la situazione per i vertici della società, che hanno tenuto nel pomeriggio una conferenza stampa, non è tranquilla ma la società, almeno ora, è pienamente operativa hanno tenuto a far sapere i vertici. Il problema è il funzionamento del consiglio d’amministrazione, soprattutto per quando riguarda il cambiamento dello statuto, come richiede la Lega, che ritiene che non siano rispettate le norme federali. In quello attuale un socio, un voto. Uno vale uno, come dall’ormai consunto slogan dei grillini. Per cui, dicono gli attuali dirigenti bianconeri, il 98 e passa per cento vale quanto l’1%. Cambiare lo statuto significherebbe certo un minor potere di interdizione della minoranza. Che, sottolinea Durio non partecipando alle riunioni del cda, blocca sia il cambiamento dello statuto che il progetto di ricapitalizzazione della società bianconera.
Un braccio di ferro che certo non fa bene alla società, che crea preoccupazione e qualche incertezza. La presidente in ogni caso non e’ sembrata essere molto intimidita. Anzi. “Da un anno sono a Siena. E’ successo di tutto. In ogni caso non sono stanca ma certo mi hanno messo a dura prova. Il Siena non è in vendita ma chi viene è ben accetto”.
“Ma servono persone che ci diano stabilità, che lavorino con noi e ci diano stabilità”, ha aggiunto suo figlio Federico.
Riferendosi al diritto di prelazione che Mele avrebbe potuto esercitare, Durio non è stata certo diplomatica. “Mele i soldi per esercitarlo non li ha portati” . E sul rapporto con i soci di minoranza ha precisato: “Non ho mai cercato di escluderli, li ho cercati, ci ho provato in ogni modo”.
Il comunicato della società
La presidente Anna Durio e il vice presidente Federico Trani hanno incontrato oggi la stampa. Queste le parole di Federico Trani: “Per noi questo è un appuntamento importante e necessario, da ripetere. Siamo arrivati alla conclusione del bilancio 2016 e del mercato. Voglio ringraziare i tifosi, ci stanno sempre vicini anche se non è facile, viste le difficoltà. Noi ovviamente siamo per la chiarezza e la trasparenza, per questo abbiamo convocato questa conferenza aperta a tutti, anche agli altri soci. Dal punto di vista tecnico, il direttore sportivo Giovanni Dolci era giusto che facesse il punto della situazione della parte tecnica e del mercato. La scelta della società è stata quella di mantenere i giocatori importanti a tutti costi e di rafforzare la squadra, anche a costo di mantenere una rosa molto ampia. L’anno prossimo partiremo con una base di 10-12 giocatori. Chi vuole collaborare per il bene del Siena è ben accetto. Ma non siamo dei boccaloni. Servono criteri e un lavoro serio e onesto, limpido, come siamo noi. Il nostro modus operandi ha portato stabilità, e per raggiungere obbiettivi bisogna avere stabilità vera, economica. Per quanto riguarda il campo di allenamento, non serve costruire un centro come Milanello, basta avere una struttura per spaziare con orari e terreni per giovanili e prima squadra, per sentirsi a casa, costruire step by step. Abbiamo individuato una situazione adatta, non siamo ancora certi di poterne usufruire, stiamo provvedendo ai sopralluoghi del caso per essere pronti a maggio ad iniziare qualcosa, anche per il lavoro delle giovanili portato avanti molto bene da Stefano Argilli e Roberto Pierangioli. Abbiamo ripreso la gestione del marketing, con un grande lavoro, improntato a riallacciare tanti rapporti per portare sempre più introiti alla società, e per questo ringrazio anche gli sponsor che hanno creduto in noi. Inoltre abbiamo riportato la sede in centro, per una società così blasonata è un prestigio. Non stiamo facendo calcio come vogliamo per i problemi incontrati in questi mesi, ma siamo partiti da zero, potremmo ripartire da una base l’anno prossimo, che sarà il nostro anno zero. Questo, come abbiamo sempre detto, è un anno di transizione, sapevamo che ci sarebbero state difficoltà, i risultati purtroppo non sono sempre confacenti al lavoro. Il nostro obbiettivo primario è quello di avere una base solida, di una decina di giocatori per futuro. Siamo partiti da zero”. Queste invece le parole della presidente Anna Durio: “E’ successo di tutto e di più da un anno a questa parte, vogliono farmi perdere la pazienza, ma non ci riusciranno. E’ una storia iniziata con l’ex presidente Antonio Ponte, proseguita poi con il signor Pietro Mele che non ha esercitato la prelazione, perché non si è mai visto il denaro necessario, e adesso con un altro stillicidio mediatico, che però davvero vorrei che finisse. Mele paventa di avere imprenditori del lusso dietro di lui? Il Siena non è in vendita ma sono disposto a parlare con chiunque. Noi siamo aperti ad ascoltare chiunque voglia fare il bene del Siena e abbia la nostra idea di calcio e di lavoro. Ho provato in tutte le maniere ad incontrare i soci ma non sono mai venuti. Il bilancio è al 30 giugno 2016 e quindi è della gestione di Ponte e Mele. Metterò il bilancio sul sito, per renderlo pubblico. Continuo per la mia strada, il Siena c’è e mi sento di averlo salvato. Questo ci rafforza, stiamo proseguendo per la nostra strada, mi sto dando da fare per creare un campo di allenamento, per fare un progetto che riguarda il terreno della polisportiva. Noi siamo abituati ai fatti e non alle parole, da parte degli alcuni soci e di Pietro Mele ho visto solo comunicati, atti a destabilizzare. Il Siena non è in vendita, ma se ci sono imprenditori che vogliono investire la porta è aperta. Con Mele ho parlato più volte in privato. La Robur è solida, non ha debiti, sono stati pagati mese per mese gli stipendi, e sono stati pagati anche i contributi. Si può vincere e perdere, ma si parla di una squadra che gioca ma poteva non esserci. Appena avrò le carte del progetto per il campo di allenamento lo dirò e le farò vedere a tutti. A livello societario abbiamo ancora un piccolo problema legato alla statuto, che non rispetta le norme federali. Ci vorrebbe un’assemblea, ma senza la presenza dei soci non si può, così come effettuare la ricapitalizzazione”.