I siciliani sono una macchina da gol: 79 reti segnate in campionato e 7 nella poule scudetto
di Filippo Tozzi
SIENA. La semifinale vinta al Tubaldi di Recanati contro il Castiglione è già storia per la Robur Siena. Tra circa trenta ore, i ragazzi di Morgia e Coppola affronteranno l’Akragas per la finalissima sul manto dello stadio Helvia Recina di Macerata, dove solo cinque giorni fa era andata in scena la terza giornata del secondo triangolare della poule scudetto. I biancorossi di Magi hanno perso la semifinale per 1-3 in favore degli agrigentini, mettendo fine ad un’imbattibilità che durava dall’inizio della stagione (unica squadra nei campionati italiani dalla A alla D e solo la seconda in Europa dopo la Dinamo Zagabria). Lo stadio della cittadina marchigiana sarà quindi un campo neutro a tutti gli effetti per le due contendenti, che si sfideranno per il diritto di portare in Lega Pro il simbolo dello scudetto sulle maglie. Con poco più di ventiquattro ore a disposizione per il riposo tra la semifinale e la finale, entrambe le formazioni raschieranno il fondo del serbatoio delle energie. Per la Robur sarà la quarantaduesima gara stagionale (34 in campionato, 4 in Coppa Italia e 3 nella poule scudetto), mentre per i siciliani si tratterà del quarantunesimo impegno (una gara in meno disputata in coppa). In ogni caso, come dichiarato da Lorenzo Crocetti nel postpartita di ieri, “in una finale le energie vengono in massima parte dalle motivazioni”. L’Akragas è un’autentica macchina da gol: ben 79 sono state infatti le marcature in campionato a fronte di 29 gol subiti (uno in meno della Robur). Gli uomini di mister Feola hanno fatto registrare un ruolino fatto di 20 vittorie, 13 pareggi e un solo KO.
Per quello che riguarda le probabili formazioni, molto dipenderà anche dalla lettura dei due tecnici. Il tempo di recupero a disposizione per la finale è sostanzialmente identico. Un aspetto che potrebbe spingere i due allenatori a schierare le migliori formazioni disponibili per poi gestire in corso d’opera. L’Akragas si presenta alla finale con l’incognita sulla presenza di Chiavaro. L’esperto difensore di Feola è stato ammonito ieri, ma la Lega non ha ancora comunicato ufficialmente l’impatto del cartellino giallo sulla diffida del calciatore siciliano. Se dovesse essere squalificato, al suo posto si sistemerebbe De Rossi, con l’altro centrale Terminiello e la coppia Dentice-Catania sulle corsie. Improbabile il recupero di Maraucci e Vindigni. In mediana, l’esperto ex bianconero Davide Baiocco formerà la cerniera insieme a uno tra Trofo (1995) e Bonaffini (1981). Nel quartetto offensivo del 4-2-4 di Feola, Dezai (1995) è veosimilmente certo della maglia da titolare. Meloni (19 gol in campionato) è rientrato ieri da un mese di stop per infortunio e si giocherà le chances di partire negli undici con Arena (9 gol). Sugli esterni, le ali Tiscione (6 gol) e Savanarola (10).
Per quello che riguarda la Robur, non è da escludere l’impiego dal primo minuto di Lorenzo Giovanelli sulla corsia destra nella retroguardia composta da Cason, Portanova e Varutti. Le caratteristiche difensive e l’ottimo momento del jolly ligure potrebbero convincere Morgia e Coppola a preferirlo a Mileto, ipotetico vertice basso della mediana insieme a Riva e Zane. Uno scenario che assicurerebbe il posto nel tridente offensivo a Rascaroli in virtù del sistema delle quote giovani. In questo caso, l’indiziato principale per partire dalla panchina sarebbe Russo, che tornerebbe a sfruttare le sue caratteristiche di imprevedibilità a gara in corso e con avversari comprensibilmente stanchi. Altrimenti, l’altra opzione è la conferma dell’undici iniziale che ha battuto il Castiglione. Fischio d’inizio alle ore 18 allo stadio Helvia Recina di Macerata, dove al termine dei regolamentari si andrà direttamente ai rigori in caso di parità.
PROBABILI FORMAZIONI
ROBUR SIENA (4-3-3): Fontanelli; Giovanelli, Cason, Portanova, Varutti; Riva, Mileto, Zane; Rascaroli, Crocetti, Titone
AKRAGAS (4-2-4): D’Alessandro; Dentice, De Rossi, Terminiello, Catania; Baiocco, Bonaffini; Tiscione, Arena, Dezai, Savanarola
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