di Filippo Tozzi
SIENA. “Abbiamo fatto quello che nessuno si aspettava. Abbiamo messo a posto la società”. La seconda metà di stagione della Robur è di fatto inaugurata dalle dichiarazioni del presidente Antonio Ponte all’uscita dall’assemblea dei soci (clicca QUI) in cui è stato deliberato l’aumento del capitale e la copertura delle perdite maturate al 31 dicembre 2015 (clicca QUI). Altro spartiacque a segnare un nuovo inizio, le dimissioni dal Cda di Pietro Mele, diramate oggi. Come anticipato, notizie non confermate circondano anche la figura dell’ultimo consigliere di amministrazione rimasto. Livio D’Alessandro avrebbe infatti comunicato la volontà di lasciare l’organo amministrativo alla fine della scorsa settimana, ma dalla società non sono per il momento arrivate conferme o smentite in attesa della conferenza stampa annunciata ventiquattro ore fa.
L’INIEZIONE DI LIQUIDITA’
Ieri il numero uno bianconero ha portato nelle casse societarie 1,9 milioni di euro. Liquidità che sarà destinata a coprire le perdite e a ricostituire il capitale sociale. Il mercato di gennaio ha abbassato l’elevato monte stipendi della prima parte di stagione (oltre 650 mila euro) e i vertici di viale dei Mille hanno assicurato che la cifra sarà sufficiente a garantire la tranquillità “per il presente e per il futuro”. La Robur è comunque ancora lontana da un equilibrio di bilancio. “Molto raramente le società di calcio sono in utile”, ha ricordato ieri Pietro Mele. La nuova creatura fondata nell’estate del 2014 sta infatti mantenendo i propri conti con il pesante apporto dei soci, proporzionalmente alle quote in loro possesso. Le spese per un campionato di LegaPro sono elevate, specialmente se paragonate ai ricavi. Motivo per il quale, nel lungo periodo, la gestione dovrà necessariamente subire un processo di riequilibrio, pena la vanificazione delle ricapitalizzazioni effettuate fin qui. In questa ottica, il presidente ha annunciato una più profonda riorganizzazione che caratterizzerà la società fin dai prossimi giorni.
LA PROCEDURA
La richiesta avanzata all’assemblea dei soci per l’aumento di capitale si attesta sui 2.65 milioni di euro. Come detto, Antonio Ponte ha immediatamente versato 1.9 milioni (il 73%, proporzionalmente alle quote in suo possesso). Adesso gli altri soci avranno un mese per esercitare la prelazione e sottoscrivere a loro volta la differenza tra la richiesta e il capitale già versato. Se in questo lasso temporale non ci saranno sottoscrizioni, le quote degli altri componenti dell’organigramma proprietario passeranno al presidente. Le eventuali adesioni raccolte andranno ad incrementare la cifra già depositata. Scaduto il mese di prelazione, anche altri soggetti, per il momento esterni, potranno eventualmente presentare offerte per sottoscrivere la parte rimanente dell’aumento di capitale.
L’INTERROGATIVO
Da ieri, un interrogativo caratterizza l’ambiente bianconero. La somma versata proviene della disponibilità del presidente oppure costituisce un segno di un potenziale acquirente che si manifesterà a giugno? Interrogativo che rimarrà senza una risposta certa e definitiva fino al termine della stagione. Dalle dichiarazioni del numero uno bianconero si intuisce comunque che le trattative non si fermeranno. “Adesso la società è appetibile – ha dichiarato ieri – Fino ad oggi non era vendibile. La difficoltà delle transazioni era dovuta allo sbilancio ed alla perdita. Se si tratterà, adesso la situazione sarà diversa”.
LA LISTA DEI CALCIATORI E LA SITUAZIONE DI SALVATORE BURRAI
Diramata nella tarda serata, la lista dei calciatori non comprende Salvatore Burrai. Il centrocampista sardo ha declinato le proposte di trasferimento avanzate dalla società nell’ottica di riduzione del monte ingaggi. Adesso, i suoi rapporti con i vertici bianconeri sono fotografati dalla sua esclusione dalla lista. Una separazione de facto. Burrai ha stipulato in estate un contratto che lo lega alla Robur fino al 30 giugno 2016. Esiste tuttavia una clausola che genera il rinnovo automatico all’anno successivo in caso di presenza in campo per almeno la metà delle gare di campionato. La lista può essere integrata ma, per il momento, la società ha disposto che Carboni faccia a meno del regista sardo.
La lista:
Bacci, Bastoni, Beye, Boron, Cedric, Celiento, Cori, De Feo, Fella, Ficagna, La Vista, Mastronunzio, Masullo, Minotti, Montipò, Paramatti, Pellegrini Portanova, Rozzi, Saba, Torelli, Yamga.
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