di Filippo Tozzi
SIENA. “Quando abbiamo costruito la rosa abbiamo esagerato”. Rilasciata ai microfoni di Antenna Radio Esse, è questa la sibillina dichiarazione del presidente della Robur Siena Antonio Ponte alla vigilia della trasferta di Ancona. Già nei giorni scorsi il mercato della società bianconera (clicca QUI) aveva dato segnali piuttosto evidenti circa l’emergenza riguardante le casse societarie, con tappe forzate a colpi di rescissioni contrattuali. Adesso le dichiarazioni del presidente rappresentano un indizio ulteriore. “Ventisei giocatori erano troppi, abbiamo esagerato – ha proseguito Ponte – Abbiamo iniziato a sfoltire la squadra, ma l’intenzione non è di indebolirla”. Valore tecnico e causa delle rescissioni sembrano adesso due binari separati. Il campo dirà se gli innesti avranno il pedigree per quello che lo stesso presidente definisce un “girone di ritorno da protagonisti”. Tuttavia, il fatto che la rosa venga definita “esagerata” a gennaio è piuttosto allarmante. Rescindere i contratti significa rinunciare ad ogni possibilità di monetizzazione attraverso il cartellino. Il mercato della LegaPro deve fare i conti con la scarsità generale di liquidità in possesso delle società, e quindi questa prassi è purtroppo fin troppo frequente. Tuttavia, lo stesso numero uno bianconero aveva previsto un “disavanzo di un milione e mezzo o superiore” per questa stagione rispetto agli 880 mila euro circa ripianati dai soci al termine dell’annata 2014/2015 in un’intervista rilasciata l’11 novembre scorso alla presentazione degli skybox. Un mercato fatto a colpi di risoluzioni contrattuali, in questa prospettiva, indica la necessità di abbattere rapidamente i costi di gestione della società. Un monte ingaggi che pesa, anche se l’importo di un contratto è noto al momento della sua stipulazione, così come il suo impatto sulle casse societarie.
SOCIETA’ IN TRASFORMAZIONE
“Sto lavorando per l’ingresso di nuovi soci. La mia intenzione è quella di rimanere, vedremo con quali percentuali – ha proseguito Ponte ad Are – Ho anche troppe trattative per rafforzare la società. Confermo le trattative e dico che la attuale struttura cambierà, ma darò l’ufficialità solo a cose fatte”. Secondo quanto si apprende dai mezzi di informazione, molte sono le piste per la mutazione societaria. La cordata rappresentata dall’avvocato Bergamini, l’azienda del settore eolico, l’imprenditore lombardo legato alla figura dell’ex parmense Lorenzo Minotti in qualità di futuro DG. Ciò che per il momento sembra certo, in casa Robur, è che alcuni posti del Cda sono rimasti vuoti. Circolata sui media nelle ultime due settimane, la notizia dell’assenza dai vertici del direttore generale Andrea Bozza e di Riccardo Sallustio non è ancora stata smentita dalla struttura bianconera ed assume sempre più i contorni della realtà.
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