Si riapre il dibattito sullo stadio. Mele: "Taverne al momento è economicamente rilevante"
di Filippo Tozzi
SIENA. “Voglio partire dal gesto di lasciare vuota la tribuna d’onore contro il San Donato. Un gesto non polemico, come si potrebbe pensare, teso a significare che quella tribuna è a disposizione della città per chi vuole partecipare con me a questo progetto”. Antonio Ponte esordisce così nella conferenza stampa tenutasi oggi (17 novembre) ed annunciata nel post-partita della terza vittoria consecutiva raccolta dai bianconeri di Morgia contro la squadra di Marco Ghizzani. “Oggi presentiamo l’iniziativa «Insieme in Siena» – ha dichiarato Ponte – Prenderà il via nei prossimi giorni con un ciclo di incontri con le forze economiche che vorranno unirsi per essere coinvolti nella ripartenza del club. Entro questa settimana il nostro nuovo sito web avrà una sezione dedicata al programma con tutti i dettagli”. Secondo quanto appreso, la nuova iniziativa della società sembra sovrapponibile alla sponsorizzazione annunciata lo scorso 8 ottobre (clicca QUI). Sulle maglie bianconere rimarrà infatti la scritta “Siena” ed il compito della nuova iniziativa sembra essere quello di raccogliere l’appoggio economico da parte dell’imprenditoria locale. “«Insieme in Siena» è uno slogan, non va sulla maglia – ha dichiarato il presidente – Sotto questo nome stiamo cercando di coinvolgere le imprese dopo il grande successo riscontrato coi tifosi. Verbalmente, alcuni soggetti hanno detto che vogliono partecipare anche con 25 mila euro. L’unico ritorno a chi partecipa è appunto la partecipazione attiva, con un coinvolgimento tale che permette e a tutti di sentirsi protagonisti. Ci sarà un cartellone con tutti i ringraziamenti allo stadio, ma non è la stessa cosa della sponsorizzazione tradizionale. L’aspettativa dell’iniziativa è una cifra che si attesta sui 200 mila euro”.
LO STADIO – PONTE: “HELLMICH VUOLE ENTRARE NEL SIENA”
Cuore indiscusso della conferenza stampa è stato però il capitolo sullo stadio. “A fine agosto, avevo profilato la possibilità che altri gruppi nazionali o esteri potessero accompagnarmi nello sviluppo del club, prospettiva che ha incontrato l’appoggio del Comune – ha dichiarato Ponte – Il mio lavoro ha portato alla manifestazione di interesse del gruppo Hellmich. Tengo a precisare che non c’è nessun rapporto con la precedente società, mi è stato assicurato dallo stesso signor Hellmich”. Il gruppo tedesco aveva infatti manifestato il proprio interesse a partecipare alla realizzazione dello studio di fattibilità presentato lo scorso 5 marzo da SienaInsieme e da Ac Siena (clicca QUI per i dettagli del progetto e QUI per la presentazione alla città nell’incontro pubblico all’Università per Stranieri). L’iter burocratico propedeutico alla cantierizzazione dell’opera si era successivamente interrotto. Il Comune aveva dichiarato il pubblico interesse sulla ristrutturazione del Rastrello e la conferenza dei servizi aveva stilato una lista di caratteristiche per l’opera (leggi QUI). Adesso il gruppo Hellmich torna protagonista nelle dichiarazioni del presidente Ponte, il quale ha inoltre specificato che l’azienda tedesca “entrerà in società se il Comune manifesterà la volontà di costruire lo stadio in tempi certi. Quando viene dall’estero – ha proseguito Ponte – l’interesse per la Robur non può che essere legato allo stadio. Farò da garante nei confronti della città, ma a questo punto è necessaria una collaborazione con le istituzioni con tempi certi. Per uno straniero, è difficile capire la burocrazia italiana. Ci sono senza dubbio i modi per facilitare l’ingresso di investitori. Senza questo aiuto da parte di tutti, e confermo l’interesse alla Robur anche da soggetti senesi e romani, non ci sono i presupposti per avere un grande Siena. La burocrazia spaventa, abbiamo bisogno di aiuto e per questo lo chiediamo alle istituzioni. Confermo che Hellmich mi ha manifestato l’intesse per iscritto. Sto avendo un eccezionale rapporto con il gruppo. Il primo obiettivo è avere una lettera di intenti tra le istituzioni e il gruppo Hellmich. Il gruppo deve capire se c’è una volontà di dare in concessione il terreno da parte del Comune. Spero che prima di Natale le istituzioni manifestino il proprio interesse nell’affidare il progetto a Hellmich, che entrerà nella società a quel punto. Si parla per adesso di dodici-quattordici mila posti ma si tratta di un progetto molto ridimensionato rispetto al primo, tutto molto fattibile”. La procedura normativa per la ristrutturazione dello stadio in realtà si è fermata alle osservazioni presentate dalla conferenza dei servizi. Qualunque nuova idea sullo stadio deve prevedere un nuovo progetto che implementi il responso della conferenza. “Una volta sottoscritta la lettera di intenti – ha dichiarato il presidente – Hellmich può entrare in società. Non escludo che altri soggetti italiani o senesi possano entrare in società anche prima di Hellmich già nelle prossime settimane, ma sempre legati al progetto dello stadio”. Indipendentemente dall’ingresso o meno in società di nuovi soci, riaprire il capitolo stadio comporta inevitabilmente la riapertura del collaterale paragrafo legato alla variante urbanistica. Secondo quanto ancora previsto dal Regolamento Urbanistico del Comune, infatti, l’area del Rastrello è destinata alla realizzazione del cosiddetto Parco Urbano. Inoltre, per l’affidamento dei lavori, la procedura normativa non prevede l’affidamento diretto o lettere di manifestazione di interesse congiunto. Come si legge in Robur Anno Zero, dall’approvazione del Comune sul progetto definitivo, “si apre la procedura di evidenza pubblica, da «concludersi entro 90 giorni» dall’approvazione del progetto definitivo. L’evidenza pubblica è la principale modalità attraverso la quale la pubblica amministrazione cerca forniture, servizi e soprattutto opere sul libero mercato. Si compone di tre fasi distinte:
1. Deliberazione a contrarre: l’amministrazione comunale sceglie tra
a. procedura aperta: ovvero asta pubblica che svolge con la pubblicazione dell’avviso d’asta e prosegue con la verifica dei requisiti di legge dei candidati per poi arrivare al vero e proprio svolgimento dell’asta fino all’aggiudicazione
b. procedura ristretta: nella quale invece vengono invitati solo un numero chiuso di contraenti qualificati
c. procedura negoziata: l’unico contraente con il quale intavolare la trattativa viene scelto in modo riservato
d. dialogo competitivo: solo i concorrenti ritenuti idonei sono invitati a presentare progetti tecnici di lavori e forniture che verranno opportunamente valutati
2. Aggiudicazione: il Codice dei contratti pubblici prevede la scelta fra il criterio del prezzo più basso e quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in cui la seconda opzione considera una più ampia gamma di fattori rispetto al mero prezzo. Tuttavia, occorre ricordare che l’aggiudicazione non equivale all’approvazione.
3. Conclusione: infatti, per giungere all’ultima fase devono passare 60 giorni dalla scelta del concorrente. In questo lasso di tempo, il vincitore della competizione ha diritto di recedere o di approvare il contratto, ma non prima di 35 giorni dall’avviso dell’esito della gara dei cointeressati. Trascorsi questi limiti, la procedura di evidenza pubblica è conclusa”.
“Il grosso del lavoro è stato fatto a marzo quando lo studio di fattibilità è stato dichiarato di pubblico interesse – ha dichiarato Pietro Mele, consigliere di amministrazione di Robur Siena – Si può andare avanti con un equilibrio di business plan che consenta l’ammortamento dei costi di realizzazione. E’ questa la vera questione, non tanto il rispetto dell’area urbanistica che non rappresenta di per sé un problema. Dalle parole del presidente si capisce che su Robur Siena ci sono manifestazioni di interesse che non devono andare perse. Infatti, non c’è interesse per fare attività di costruzione, ma per partecipare all’interno di una società di calcio”.
IL CENTRO SPORTIVO DI TAVERNE D’ARBIA
A fianco della prospettiva di mettere mano al progetto dello stadio rimane il centro sportivo di Taverne d’Arbia. “Rispondo con molta chiarezza in merito – ha spiegato Pietro Mele – Quando abbiamo scritto il nostro business plan è stata riportata la nostra disponibilità a valutare il tema Taverne in armonia con il Comune. Il problema di Taverne è complesso e attualmente ci sono impedimenti contrattualistici che di fatto impediscono ad oggi qualsiasi intervento. Si tratta di un intervento economicamente rilevante, sul quale c’è necessita di investire e di prevedere ammortamenti. Ci siamo detti disponibili a far parte del contributo di questi eventuali ammortamenti che dovrebbero prevedere investimenti di capitali per poterci rimettere le mani in modo radicale e definitivo. Non siamo però noi il soggetto preposto, lo possiamo fare in collaborazione con altri. È ovvio che quando si parla di stadio e di adeguamento di strutture, andando verso la direzione globale di un impianto significativo ed economicamente rilevante immediatamente viene accorpato anche l’altro discorso perché concluderlo è interesse della città, dell’amministrazione e della società promotrice. In quel contesto, quello che oggi è un impegno economico grandissimo diviene non dico irrisorio, ma compatibile, cosa che oggi non è”.
IL COMUNICATO DELLA SOCIETA’
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