di Filippo Tozzi
SIENA. La visita senese di Anna Durio (clicca QUI) si concluderà oggi e il presidente della Robur Antonio Ponte ha scelto di convocare una conferenza stampa per fare il punto sulla delicata congiuntura che in questo momento caratterizza l’ambiente bianconero. Conferenza quasi esclusivamente dedicata ai rapporti con la stampa.
“In questa situazione, la tranquillità è di primaria importanza. Non servono polemiche, non serve mettere in croce nessuno. Nonostante io non abbia mai voluto fuggire dalle responsabilità, adesso dobbiamo cercare la serenità”. Il numero uno dei viale dei Mille inizia con un appello, ricordando il punto di partenza della sua società al momento della nascita dalle ceneri sportive dell’AC Siena. “In passato, alla stampa ho chiesto rispetto per la mia persona in questa delicata fase – ha dichiarato Ponte – Abbiamo firmato un preliminare di vendita, non un atto di cessione definitiva. Il mio ruolo mi impone di mantenere la guida fino alla fine della stagione. Ho chiesto rispetto e calma per consentire al passaggio di proprietà di avvenire al meglio. Non è semplice trattare a campionato in corso. Ciononostante, non sono mai stato capito. Ho cercato di fare del mio meglio, ma dalla stampa non ho mai ricevuto comprensione. Rispetto le opinioni degli altri, ma molto spesso sono attaccato in modo aprioristico e gratuito. Criticare è sempre semplice. Sto pagando a caro prezzo le conseguenze di ciò che è accaduto negli ultimi anni”. Nel rimarcare la sua posizione, il presidente della Robur ha voluto puntualizzare anche il contesto di partenza della sua società. “La piazza è reduce da anni di serie A e B, e questo è normale che crei aspettative nei tifosi – ha proseguito – Ma dalla stampa non ho mai ricevuto il riconoscimento neppure della mia onestà, merce rara anche a Siena dato che le precedenti gestioni sono sotto la lente della magistratura”. Successivamente, l’analisi si è spostata sul passaggio proprietario. “Non è vero che la società si sta sfaldando – ha commentato – Spero che il trattamento che avete riservato a me non lo riserverete alla nuova proprietà. Un trattamento che influenza i tifosi. Tifosi che, così, si sentono autorizzati a pensare di tutto. La stampa continua a dire che la società non esiste, addossandoci la responsabilità della situazione contingente. Secondo me, la partita di Foggia dimostra che la squadra ha giocato bene fino al rigore inesistente concesso ai rossoneri. Al di là del risultato, abbiamo iniziato a giocare. Invece del 4-2 è arrivato il 5-1. L’epiteto ‘vergognoso’ non va utilizzato per questa partita, perché cercavamo di recuperarla. L’ho usato altre volte a ragion veduta, ma quella dello Zaccheria non è la gara adatta a questo aggettivo. I ragazzi, la società e il mister avevano tutti voglia di passare il turno. Questa definizione ha generato la contestazione dei tifosi, che adesso sono spinti alla contestazione. Contestazione che avrà l’effetto contrario a ciò di cui c’è bisogno attualmente, ovvero il sostegno a una squadra giovane. Ci sono momenti in cui squadra e staff vanno aiutati, cosi come lo scorso anno è accaduto durante quel periodo in cui c’era chi chiedeva la testa di Morgia”.
L’ASSETTO SOCIETARIO
“In questo momento, stiamo cambiando tutto per consentire l’ingresso ai nuovi proprietari – ha dichiarato Ponte – Questa è la causa degli avvicendamenti di cariche che caratterizzano questa fase. Ho un ottimo rapporto con la famiglia Materazzi e con Matteo Mayer, che hanno costruito la squadra e che difendo anche oggi. Non potevo avere Matteo Materazzi come direttore tecnico dal punto di vista normativo. Ciononostante, anche Giuseppe Materazzi ha condiviso e condivide le scelte. Il marketing? Non si tratta di un fallimento degli addetti, ma di una situazione di difficoltà oggettiva per il reperimento di sponsor data l’elevata concorrenza di soggetti mediatici e sportivi. Speravo che le radio e le televisioni partecipassero attivamente come sponsor alla società di calcio. Cosi non è stato”.
LA SQUADRA E LO STAFF TECNICO
“Mister Carboni non si sente solo – ha specificato Ponte – E non è in discussione. Ci sono circa quattordici persone che ruotano attorno alla squadra al campo di Castellina. La figura di Matteo Materazzi ha rappresentato e rappresenta la figura di collegamento e di tutela per la squadra. Quando vi presentai la possibilità di un passaggio di proprietà, vi pregai di mantenere il rispetto dei ruoli attuali, per evitare la mancanza di stimoli da parte della squadra e del tecnico. Squadra e tecnico che non saranno verosimilmente confermati. Se il direttore generale ha detto questo nell’assemblea con i tifosi, ha sbagliato. Il ruolo di Alessandra Amato è quello di controllare la società dal punto di vista economico, per riportare alla controparte le sue rilevazioni. Se ha fatto qualcosa di ulteriore, ha sbagliato, pur facendolo di sua spontanea volontà e in buona fede”.
IL PASSAGGIO PROPRIETARIO
“Sto cercando di accelerare i tempi per il passaggio delle quote. Non è semplice – ha concluso Ponte – Ci sono altre tappe dopo la ricapitalizzazione. Non è ancora iniziata l’era di Anna Durio, e per fortuna, perché non le augurerei di vivere questo contesto. Non vedevate l’ora che iniziasse il nuovo capitolo, ma l’obiettivo era e rimane quello di instaurare una trattativa seria, non di attendere l’uscita di scena di Antonio Ponte. Sto cercando di chiudere entro la fine di questo mese, ma non è semplice. Anna Durio ha anticipato la cifra per un bene che poi prevede di acquistare, ovvero la Robur. Ma il semplice anticipo non è garanzia della riuscita della trattativa, specialmente con cifre di questo genere. Non vivo bene questo momento difficile, perché lavoro ventiquattro ore al giorno senza prendere un euro. Non ho fondato la società per vivere questi momenti, non ho vinto un campionato per essere sottoposto a tutto questo. Se la trattativa non si concretizzerà, non lascerò la Robur al suo destino. Se al contrario il passaggio avverrà, io rimarrò solo nel caso di una condivisione totale del nuovo progetto. Chiedo adesso il vostro sostegno non per me, ma per la squadra. Lasciate in pace la famiglia Durio-Trani fino alla definitiva vendita della società. Mi prendo chiaramente le mie responsabilità, non credo che la stampa incida troppo, ma comunque ha la sua rilevanza. La presenza di Tito Corsi in questa conferenza stampa? (presente nella sala stampa Renzo Corsi dello stadio, ndr) Puramente casuale. Non ha nulla a che vedere con il calcio, si tratta di questioni personali”.
I TIFOSI
“Non sapevo che i tifosi avessero deciso per uno sciopero o per una contestazione. Se cosi sarà, rispetterò la loro decisione. Non nascondo che, specialmente in questo momento, la squadra abbia bisogno di tutti, della stampa e dei tifosi. Da parte mia, sto cercando di evitare problemi di qualunque genere e vi sfido a cercare nelle mie parole di oggi una vena polemica”.
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