di Filippo Tozzi
SIENA. “Non è una sfida come le altre”. L’approccio di Massimo Morgia alla sfida di domenica prossima contro il Gavorrano è semplice. “È una finale – ha dichiarato ai microfoni di Anteprima Robur Siena in onda su Canale 3 Toscana – Dobbiamo affrontarla senza pesi, senza paure, senza mentalità da esame. Saranno tutti allo stadio a sostenere la Robur e colgo l’occasione per un appello a coloro che non sono mai venuti per essere presenti al Rastrello”. Il Gavorrano arriverà per fare la sua partita. I minerari non sono ancora salvi e sono alla ricerca di un punto per mantenere matematicamente la categoria. “Come ogni avversario, avranno molti stimoli – ha dichiarato il tecnico – , e l’occasione potenzialmente decisiva della stagione sarà un motivo di motivazione in più. Noi dovremo scendere in campo per andarci a prendere i tre punti. Faccio sempre esempi riferiti al grande calcio così tutti possono capire. Dovremo scendere in campo con la stessa mentalità del Bayern al riscatto dopo la sconfitta di Oporto”. Tutti i riflettori degli ultimi giorni sono stati puntati su Tommaso Biagiotti, l’eroe di Sansepolcro. “Leggo e sento che Biagiotti si è trovato là per caso – ha proseguito Morgia – non è assolutamente vero. Si allena con noi da tutta la stagione, non ha mai saltato una gara in casa. Così come molti altri della juniores”. Massimo Morgia conosce bene anche il padre del giovanissimo portiere della Robur. “Non è un bel segnale per me – ha ironizzato in conclusione- , perché significa che sono un Matusalemme, ma ho allenato anche suo padre nelle giovanili del Pisa”.
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