Il risultato di esercizio al 30 giugno è di -880 mila euro
di Filippo Tozzi
SIENA. L’assemblea dei soci della Robur Siena ha approvato il bilancio chiuso al 30 giugno scorso, relativo al primo anno (scarso) di vita della società nata dalle ceneri sportive dell’AC Siena. Il risultato è un passivo di 880 mila euro circa. Una differenza tra costi e ricavi che i documenti contabili spiegano così:
I RICAVI
In cifra assoluta, ammontano a 750 mila euro circa. Innegabile la predominanza delle vendite di biglietti, abbonamenti e di tutte le altre prestazioni connesse con l’esercizio dell’attività specifica. Si tratta di seicentomila euro, equivalenti ad oltre l’ottanta percento degli incassi (per l’esattezza l’83.5%). La rimanente quota dei ricavi è costituita dai cosiddetti “contributi in conto esercizio”, ovvero somme ricevute dalla società durante l’arco della stagione. Non avendo l’obbligo, la nota integrativa non specifica ulteriormente la loro provenienza. Tuttavia, i principi che regolano la redazione del bilancio ne prescrivono chiaramente la contabilizzazione in qualità di “altri ricavi”, poiché hanno l’effetto di attenuare le spese di gestione.
I COSTI
Nell’esercizio chiuso al 30 giugno scorso, la Robur ha sostenuto costi che superano il milione e seicentomila euro. All’interno di questa categoria, i salari e gli stipendi fanno la voce grossa, incidendo per il 46,3%. Quota che sale al 46.8% circa se si sommano anche gli importi che la Robur ha avuto l’obbligo di versare ai vari enti previdenziali come l’INPS o l’INAIL. Le rimanenti voci di costo sono costituite ovviamente dalle materie prime e di consumo (10.5% circa), dai servizi acquistati (28.5% circa) e dalle spese per il godimento dei beni di terzi (8% circa). Genericamente, in questa categoria si comprendono i costi sostenuti dall’azienda sotto forma di canoni di locazione per beni mobili o immobili. Infine, l’ultima voce rilevante all’interno della categoria delle spese per la produzione è caratterizzata dagli ammortamenti, che pesano per il 3.3% circa sul totale.
LA COPERTURA DELLE PERDITE
La chiusura in perdita dell’esercizio 2014/2015 ha causato effetti anche sul patrimonio netto. In questo articolo (clicca QUI) avevamo illustrato le evoluzioni a cui era stato soggetto durante i primi mesi dell’anno 2015. Il risultato dell’aumento di capitale, operato a febbraio dalla società per consentire l’ingresso ai nuovi soci, aveva attestato la quota nominale a 597 mila euro. La perdita di esercizio di circa 880 mila euro ha spinto i soci a utilizzare la cosiddetta “riserva da sovrapprezzo delle azioni” per contribuire alla sua copertura. Nell’assemblea del 7 agosto scorso, hanno votato all’unanimità l’utilizzo totale di questo fondo e di una parte del capitale sociale, sceso quindi a circa 147 mila euro. Contemporaneamente, l’assemblea ha stabilito la ricostituzione dello stesso capitale sociale fino ad una quota nominale di 400 mila euro. Soglia da raggiungersi mediante una nuova emissione del valore nominale di circa 233 mila euro, in opzione ai soci proporzionalmente alla loro partecipazione, soggetta alla medesima procedura dell’aumento di capitale scindibile (clicca QUI). La scadenza per la sottoscrizione è stata fissata per il 31 ottobre 2015. Proprio da questa data, infatti, il sito web ufficiale della società riporta la nuova quota a cui si attesta il capitale sociale (400 mila euro versati).
L’ufficialità dell’esito di questo percorso arriverà solo ed esclusivamente una volta scaduti i termini per la presentazione della relativa documentazione alla Camera di Commercio. Tuttavia, il cambiamento registrato sul sito web ufficiale della società può essere considerato come un’anticipazione.
CREDITI E DEBITI
A livello patrimoniale, si riscontrano crediti pari a 142 mila euro circa. Le componenti più significative di questa voce sono i crediti verso i clienti, verso la Lega Nazionale Dilettanti, verso la LegaPro e verso l’Erario. Crediti che, è bene tenere presente, si riferiscono alla data della chiusura del bilancio così come tutte le altre voci, ovvero al 30 giugno. Per quanto riguarda le passività, invece, i debiti ammontano a 357 mila euro circa, tra cui si distinguono debiti verso le banche (30% circa del totale), verso i fornitori (35% circa), verso gli enti tributari (4% circa). All’interno della categoria dei debiti, si riscontrano anche le somme residue dovute ad Antonio Ponte. Nel corso dell’esercizio, infatti, il presidente ha finanziato la società per quasi 400 mila euro.
LA LIQUIDITÀ
Al 30 giugno 2015, le somme contenute nei conti correnti bianconeri ammontano a 60 mila euro circa. La cassa è invece caratterizzata da duemila euro ed i corrispettivi da versare ammontano a quasi quattromila euro, per un totale di disponibilità liquida societaria di 67 mila euro circa.
VALORE NOMINALE VS VALORE DI MERCATO
Per comprendere appieno uno dei punti più controversi in merito a quote e partecipazioni societarie, una delle chiavi è rappresentata dalla distinzione tra valore nominale e valore di mercato. Infatti, la Robur attualmente ha un capitale sociale di 400 mila euro, ma il suo prezzo per un eventuale acquirente sarebbe ovviamente molto superiore. Il suo valore sul mercato sarebbe infatti determinato non dalla cifra di capitale nominalmente partecipato dai soci, quanto piuttosto dal punto di incontro tra la domanda e l’offerta in un’ipotetica trattativa. Allo stesso modo, la differenza tra valore nominale e valore di mercato si registra osservando i passaggi di quote all’interno della Robur. Il 4 agosto scorso, ad esempio, Margin 861 (la società di Livio D’Alessandro) ha acquisito quote pari a circa 60 mila euro da Federico Lanna, Raimondo e Antonio Ponte per un corrispettivo economico complessivo di 180 mila euro. La differenza tra le due cifre è l’adeguamento tra il valore nominale delle acquisizioni di capitale sociale e il loro prezzo sul mercato. Adeguamento che non rimane infatti costante nel tempo. Con la successiva cessione di quote di fine settembre, infatti, Pietro Mele ha venduto 9 mila euro di capitale nominale a Laura Bicchi, Lorenzo Turillazzi, Fabio Caselli e alla Civitas Pietra per un corrispettivo economico di circa 56 mila euro.
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