"Non credo che la città si possa permettere una squadra in un campionato importante come la Lega Pro"
CARRARA. Il calcio toscano ha da poco festeggiato il ritorno in Lega Pro della Robur Siena, ma rischia di veder scomparire un’altra realtà nell’abisso dei dilettanti. Nelle scorse settimane infatti Gianluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale, ha annunciato di voler lasciare la Carrarese, squadra di cui è proprietario e che attualmente milita in Lega Pro.
Andiamo con ordine: nel 2011 Buffon acquista il 20% delle azioni della squadra con l’intenzione di formare una società forte insieme a Maurizio Lucarelli (padre dei calciatori Alessandro e Cristiano) e l’armatore Alexis Tomasos, oltre all’allora presidente Fabio Oppicelli e ad Andrea Borghini.
Passa un anno e il portierone bianconero si laurea Campione d’Italia con la Juventus, grazie anche all’ex allenatore del Siena Antonio Conte. Buffon ha 34 anni, un’età non avanzatissima per un portiere, è il punto di riferimento della squadra e sta per diventare il capitano del club più blasonato d’Italia. Guadagna cifre molto importanti ed è ambitissimo dagli sponsor, come dimostra la sua presenza come testimonial a vita per la Puma o il contratto come brand ambassador per la poker room Pokerstars. Insomma Buffon ha la capacità economica per acquistare un club di Lega Pro e infatti il 6 luglio 2012 rileva le restanti quote della società e diventa proprietario unico, come lui stesso dichiara tramite Facebook “Eccoci qua – ha scritto -, finalmente Carrarese acquistata definitivamente. Grande gioia e segnale importante che volevo dare alla cità e alla nostra gente. IO CI SONO!”
Il gesto di Buffon è figlio della sua grande passione per la squadra della sua città, di cui è stato anche calciatore a livello giovanile nonché tifoso negli anni dell’adolescenza. La squadra rischiava il fallimento e il capitano della Nazionale ha così deciso di intervenire per salvarla. Ovviamente Buffon si aspettava di essere sostenuto da altri imprenditori locali e dall’amministrazione, come dichiarato al momento dell’acquisizione: “Successivamente dovrebbero entrare con me altri esponenti dell’imprenditoria locale, che come me, hanno a cuore le sorti dei giallo-azzurri. Messaggi decisi e rassicuranti per la squadra della nostra città”.
Sotto la presidenza di Buffon la squadra si conferma per quattro anni in Lega Pro nel 2012-2013 grazie a un ripescaggio, ma i famosi soci che avrebbero dovuto sostenere il portiere e la sua famiglia non si palesano. Per farsi un’idea della spesa, solo nell’ultima stagione la famiglia Buffon avrebbe foraggiato il club con 1,2 milioni di euro, necessari a coprire le perdite di gestione. Tra le spese c’è anche da segnalare il rifacimento dell’erba dello Stadio Comunale “Dei Marmi” in sintetico di ultima generazione.
Adesso però è arrivato per Buffon in momento di fare un passo indietro, più per il senso di solitudine in questa sua impresa, che per ragioni strettamente economiche: “In questo momento non credo ci siano le condizioni affinché la città si possa permettere una squadra di calcio in un campionato importante come la Lega Pro. Per due volte in cinque anni ho scelto di essere parte di due cordate imprenditoriali desiderose di risollevare le sorti della Carrarese. Il primo gruppo si è sciolto dopo due anni, lasciandomi solo. Il secondo, nonostante le promesse, non si è neanche mai concretizzato. E in entrambe le occasioni mi sono ritrovato solo e con la responsabilità di decidere se far fallire la società o garantirle un futuro, attraverso l’impegno delle società della mia famiglia”.
La data per iscrivere la squadra al campionato si avvicina e la Toscana rischia di perdere così una squadra in Lega Pro.