SIENA. Ancora una volta siamo costretti ad assistere ad un teatrino che non diverte nessuno, certamente non piace ai tifosi della Robur.
Per certi aspetti sembra di rivivere la situazione del 2001-02 quando Antonio Ponte, proprietario del 40% delle azioni di AC Siena Spa, acquistate con una manciata di milioni di lire, riuscì a tenere tutti sulla corda fino a quando non trovò l’accordo con Paolo De Luca ottenendo più di 1,5 mln di euro per le sue quote.
Ponte cerca di strappare il massimo da Anna Durio e, se si trattasse della vendita di un albergo o di un appartamento, sarebbe lecito questo atteggiamento, ma trattandosi di una società di calcio che vive anche per la passione e l’amore dei propri tifosi, la cosa cambia aspetto. Sulla pelle della passione per i propri colori si è giocato fin troppo e il Siena Club Fedelissimi non consentirà, nei limiti che ci sono concessi, che questo avvenga ancora.
Non conosciamo i programmi di Anna Durio, le sue capacità, la passione che potrebbe riversare nella sua possibile avventura senese, ma conosciamo fin troppo bene i limiti di Antonio Ponte che, per sua stessa ammissione, lo hanno portato a passare la mano.
Il 30 giugno, termine ultimo per l’iscrizione al campionato, sembra essere ancora lontano, ma in realtà è dietro l’angolo e non vogliamo nemmeno pensare a quale futuro ci aspetterebbe se la trattativa del passaggio saltasse.
Ponte ha dimostrato ancora una volta, con i fatti e non con le parole, di non essere all’altezza di guidare una società di Lega Pro e questo è più che sufficiente per invitarlo ad agevolare la trattativa senza tirare troppo la corda che, alla fine, rischia di rompersi, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.
Siena Club Fedelissimi