Lo riporta il quotidiano La Repubblica - Napoli
NAPOLI. Stando a quello che riporta La Repubblica Napoli, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis sarebbe accusato di false fatturazioni per l’acquisto di Emanuele Calaiò dal Siena nel 2013. Il calciatore non risulta indagato.
Con De Laurentis, scrive La Repubblica, sarebbero indagati anche Adriano Galliani, Alessandro Moggi e i Percassi e altri, per i quali si indaga sull’ipotesi di false fatturazioni nella gestione dei rapporti fra i club e gli agenti dei calciatori negli anni fra il 2009 e il 2014. “La pena più severa, due anni e otto mesi di reclusione, è stata chiesta per Alessandro Moggi, agente di calciatori e figlio di Luciano, l’ex potente dirigente della Juventus travolto nel 2006 dallo scandalo Calciopoli”.
“La Procura ipotizza il reato di “utilizzo di fatture relative a operazioni soggettivamente inesistenti” – scrive il quotidiano – per il meccanismo in base al quale l’agente del calciatore, al momento di una compravendita, figurava nella veste, ritenuta fittizia, di consulente della società. In pratica, pur curando gli interessi dell’atleta, appariva ai fini fiscali come un collaboratore del club che acquistava il giocatore. In questo modo, la società deduceva i costi e detraeva l’Iva, l’atleta intascava l’ingaggio al netto, il procuratore incassava la sua parte e concludeva l’affare. I pm hanno chiesto la prescrizione per i fatti commessi fino 2011, non per quelli risalenti ai periodi successivi”.
La sentenza è prevista per il 2 febbraio.