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SIENA. Una nuova Italia, che ci piace finalmente. Vivai floridi, giovani talenti lanciati nelle prime squadre dei piccoli e grandi club, nuovi investimenti, i primi stadi modello Europa ed una classe dirigente che sembra voler fare sul serio. Lo ha dimostrato l’ultima assemblea della Lega Pro che ha votato in modo quasi unanime il Presidente della Serie B Abodi alla Lega Calcio in sostituzione di Tavecchio, con 55 voti su 57 (due astenute). La conferma invece di Gravina a capo della Lega Pro ha dato costanza e stabilità ad un lavoro ben fatto che sta dando la possibilità ai tre gironi delle serie inferiori di rappresentare il vero motore di A e B, proprio come era un tempo. Dopo un periodo di profondo buio, al quale è seguito un momento di riforma e rinascita piuttosto lenta, oggi l’ex Serie C può dirsi guarita sotto tutti i punti di vista. Economico in primis, grazie a diritti tv, sponsor ed infrastrutture mosse dall’arrivo di nobili decadute del calcio italiano che pagine di storia importante hanno scritto a cavallo degli anni ’90 ed inizio nuovo millennio, anche in Europa.
Dal Parma al Siena, così come Lecce e Reggina per arrivare alle siciliane come Messina e Catania che hanno entusiasmato il massimo campionato nostrano. Oggi, anche loro malgrado, popolano le serie inferiori dando agli spettatori motivo di seguito con sempre maggior interesse: il Girone C in tal senso risulta particolarmente fortunato, con squadre soprattutto del Sud capaci di infiammare gli stadi e di conseguenza attrarre sponsor e televisioni sempre più interessate al fenomeno. Allo stesso modo le squadre più importanti della Serie A hanno sotto controllo satelliti in giro per la penisola, pronti a dar loro una possibilità come non accadeva da tempo immemore, troppo concentrati nel portare anche nelle giovanili truppe di stranieri dal nome più attraente.
Il movimento italiano dopo aver toccato il fondo ha trovato dal baratro le ceneri su cui ripartire per far soffiare un nuovo vento, che possa riportare i sapori di un tempo non solo in giro per l’Italia, ma in tutta Europa e nel mondo. Le nuove proprietà cinesi, in primis l’Inter, hanno già lanciato un segnale importante in tal senso, di forza e prosperità economica. Juventus ed Udinese con gli stadi nuovi, il Sassuolo dalla piccola provincia emiliana è sbarcata in Europa seguendo il modello giovane del made in Italy: il Milan ha lanciato la linea verde tutta azzurra che potrebbe rappresentare il caposaldo delle fortune della Nazionale in divenire.
Alcune statistiche a livello europeo sono poi emblematiche: la Juventus è entrata nella top ten delle squadre dal valore della rosa maggiore al mondo. Soprattutto, la Serie A è la seconda nazione che più a speso nel calciomercato dell’ultima stagione, solo dietro alla Premier e segnando un sorpasso storico su Bundesliga e Liga. E non finisce qui: i due colpi più costosi della campagna acquisti estiva arrivano proprio dall’Italia, ovviamente Pogba ed Higuain. Un’inversione di tendenza palese, che può solo rappresentar eil punto di svolta e rinascita di un calcio italiano che ora ha solo bisogno di riportare in auge, che sia in Champions o Europa League, una propria rappresentante.